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Rosa e Olindo, un caso (anche) televisivo

Rosa e Olindo non hanno mai smesso di attirare l’attenzione dei media: la riapertura del processo per la Strage di Erba passa anche dalla tv

1 Marzo 2024 11:00

La strage di Erba torna protagonista della cronaca nera: oggi, venerdì 1° marzo, il Tribunale di Brescia è chiamato a esprimersi sulla possibilità di un nuovo processo per Rosa e Olindo, o meglio per Olindo Romano e Rosa Bazzi, condannati all’ergastolo in via definitiva nel 2010 per l’omicidio di quattro persone.

Questo venerdì, dunque, diventa l’occasione per ripercorrere i fatti e gli eventi processuali, nonché per riportare alla luce i dubbi e le certezze sul caso: da una parte si cerca di mettere in evidenza i punti più controversi che hanno portato alla richiesta di revisione del processo, dall’altra si sottolineano le certezze, come le confessioni ricche di particolari rilasciate dagli imputati agli inquirenti.La serata televisiva vede così da una parte uno speciale di Un giorno in Pretura dal titolo Rosa e Olindo, l’ultima sentenza, in onda eccezionalmente nel prime time di Rai 3, dall’altra il consueto appuntamento con Quarto Grado, che di certo si occuperà del caso di Erba.

La vicenda processuale

Era l’11 dicembre 2006 quando tra le 19:55 e le 20:15 in una palazzina di Erba si consumò un massacro: furono uccisi a coltellate Raffaella Castagna, 30 anni, il figlio Youssef, di poco più di 3 anni, la madre di Raffaella, Paola Galli, 57 anni, e una loro vicina casa, Valeria Cherubini, 55 anni, accorsa col marito, Mario Frigerio, rimasto gravemente ferito, a casa Castagna dopo che era stato appiccato il fuoco all’appartamento. A compiere la strage, stando alle decisioni dei giudici – arrivate anche a seguito delle confessioni degli imputati -, gli inquilini del piano terra, Rosa Bazzi e Olindo Romano, da tempo in ‘lotta’ con i Castagna per beghe condominiali.

“Prima dell’11 dicembre 2006 abbiamo tentato due volte di aggredire i Castagna e poi non l’abbiamo fatto per motivi contingenti. E’ vero che l’abbiamo seguita a Canzo facendoci vedere. Ho deciso di rischiare a farle del male, ad ucciderla, una settimana prima. Ora che ricordo meglio, la domenica precedente, perché ci fa hatto svegliare coi suoi rumori alle 6 del mattino”

raccontava la Bazzi nella sua confessione. Le fece eco il marito, che riempì di ‘ricordi’ anche la Bibbia che aveva a disposizione in cella. L’iter giudiziario ha visto la condanna all’ergastolo nel 2008, al termine del processo di primo grado, confermata nel 2010 col processo di appello e definita dalla Cassazione nel 2011 col rigetto dei ricorsi. Anche la Corte Europea dei Diritti dell’uomo rigettò il ricorso presentato dai condannati.

Rosa e Olindo, un caso tv

Il caso di Rosa e Olindo ha tenuto a lungo banco in tv e non solo nelle fasi più calde delle indagini e del processo, ma anche dopo. Si sono susseguiti negli anni inchieste ‘parallele’ sull’innocenza della coppia condannata all’ergastolo. Tra i programmi più attivi sul fronte della revisione del processo sicuramente Le Iene, ‘convinti’ della loro innocenza, e tra i pochi che hanno intervistato Olindo nel 2018.

Il 2018 è stato uno spartiacque, televisivamente parlando, nel caso della strage di Erba.

Rilevante, in questo senso, è stato il doc sulla strage di Erba del ciclo Tutta la verità che di fatto ‘riscrisse’ la verità processuale emersa nei tre gradi di giudizio. I dubbi sollevati dal doc prodotto da Verve Media Company per Discovery Network, e andato in onda su Nove, coinvolsero anche i fratelli e il padre di Raffaella Castagna, che risposero, sempre a mezzo tv. Dopo l’intervista de Le Iene a Olindo e dopo il doc sul Nove, i Castagna risposero con una puntata speciale di Storie Maledette di Franca Leosini: una puntata davvero particolare, fuori ‘canone’, perché per la prima volta la Leosini non entrava in un carcere per intervistare condannati, ma offriva spazio ai parenti delle vittime, e sospettati di un coinvolgimento nella loro morte, per ‘rimettere in ordine’ la storia e ribadire le verità processuali.

Se la tv ha stimolato l’opinione pubblica, instillando il dubbio di un’altra verità possibile oltre quella emersa dai processi, la difesa di Rosa e Olindo ha colto ogni possibile spunto, giunto anche dalle inchieste tv, per presentare istanza di riapertura del caso, che adesso arriva di nuovo in tribunale. Si apre, così, un’altra stagione di speciali tv sul caso di Erba, ormai diventato il caso “Rosa e Olindo”.