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Romeo e Giulietta, Canale 5 rende la tragedia di Shakespeare un’opera pop e da trending topic

Romeo e Giulietta diventa un film-tv che vuole divertire il pubblico giovane, grazie ad un cast azzeccato ed a toni che rendano il pubblico più propenso a seguire le vicende dei protagonisti

pubblicato 3 Dicembre 2014 aggiornato 2 Settembre 2020 21:14

Romeo e Giulietta, il film-tv di Canale 5, più che risentire dell’ambientazione trentina o del periodo storico medievale in cui è stata collocata questa versione dell’opera di Shakespeare, risente del target di rete. Il pubblico a cui sembra indirizzata la fiction è, infatti, quello dei più giovani, adolescenti che conoscono la tragedia ma che sono curiosi di vederla con i loro attori preferiti.

E qui, di attori che piacciono ai giovani ci sono: Alessandra Mastronardi in primis, moderna Giulietta sognatrice e non curante del divieto della sua famiglia di incontrare il nemico di famiglia Romeo, interpretato da Martiño Rivas, forse poco noto in Italia ma capace di vestire i panni dell’eroe romantico per la gioia delle giovani telespettatrici. E poi, Elena Sofia Ricci, garanzia di una produzione familiare che rassicura i più adulti, ad intepretare la simpatica Balia. Con loro, la fiction riesce da subito a trovare il pubblico a cui si rivolge ed a non deluderlo.

A restare delusi, però, potrebbero essere coloro che cercavano un adattamento meno giovanilsitico e più vicino al dramma originale: invece, Romeo e Giulietta diventa una fiction commerciale che non guarda tanto al contenuto quanto agli sguardi dei protagonisti ed alle location che rendono la tragedia un racconto dai toni più dolci.

L’adattamento fa pensare a Reign, serie tv di The Cw che, in maniera simile, ha adattato la storia di Maria Stuarda per il pubblico adolescenziale, mantenendo il periodo storico ed i personaggi ma inserendoli in contesti che permettessero ai giovani telespettatori di trovare spunti per seguire lo show. Anche il film-tv di Canale 5 scegli un nome forte come quello di Shakespeare per dirigersi verso nuovi lidi.

E se le location e la decisione di spostare il periodo storico da Rinascimento al Medioevo non sono da criticare -avrebbero potuto offrire al racconti spunti inediti per non ripetersi, cosa già avvenuta con altri adattamenti della tragedia-, a far storcere il naso è la deriva adolescenziale moderna che subiscono personaggi entrati da secoli nella storia della letteratura.

Romeo e Giulietta, insomma, diventa un’opera pop che vuole fare ascolto facilmente, provocando le reazioni di quel pubblico che potrebbe essere capace di far diventare la fiction un trending topic, senza preoccuparsi del contesto classico noto a tutti: un’idea coraggiosa ma che deve anche scontrarsi con le aspettative mancate dei più grandi.


Romeo e Giulietta