Romanzo Siciliano | Ultima puntata 08 luglio 2016| Diretta | Riassunto

La Mutti viene fatta ricoverare in gravi condizioni. La squadra è sul posto.

Qualcuno ha preso le chiavi di casa della Mutti per andare a cancellare la prova che avrebbe trovato, ovvero “Testa di serpente”, dentro ci sarebbe il volto di Buscemi. Per Spada la talpa ha avvisato qualcuno.

Rizzo assicura Buscemi di avere quello che stavano cercando, ma Buscemi è preoccupato che la gente possa ribellarsi contro di lui.

Spada, che è in procinto di partire, chiede ancora due giorni per poter trovare Buscemi.

Spada avverte Neri: Rizzo lo contatterà. La Adami dice all’uomo che nella fiala che gli ha dato c’è un farmaco sperimentale per la sindrome di Duschen.

Neri è convinto che se Buscemi ha procurato quella fiala alla Mele, allora la donna sa qualcosa.

Il pregiudicato Santo Cordì, intanto, viene buttato da un terrazzo. L’uomo faceva parte di un clan vicino a Buscemi: è strano che ci sia una lotta tra clan nel giorno dell’attentato alla Buscemi.

La Mele confessa a Neri che Buscemi ha voluto fargli credere di essere fratello di Rizzo, ma in realtà è figlio di Barbara De Stefano e Franco Lucchese, due ragazzi di buona famiglia tossicodipendenti. Quando lei rimase incinta, lui sparì. La donna potrebbe trovarsi a San Patrignano.

Grazie a Poli, Neri trova la casa di Lucchese, ma l’uomo non c’è.

Sul cellulare di Cordì è stato trovato un video con delle ragazzine. L’uomo era specializzato in estorsione e minacce, ed avrebbe potuto far vedere il video a qualcuno che non ha gradito.

Elisa, intanto, chiama la Damiani: ancora non ha scoperto chi è l’uomo del video.

Buscemi ha preso una fiala di sangue da Lucchese, per farla trovare a Neri. Rizzo gli ha rubato il badge per clonarlo.

Nora va dal padre: è preoccupata, ma lui la rassicura.

La maestra della scuola dove sono state riprese le ragazzine sono figlie dell’imprenditore Mario Casali, fratello di Elisa. L’uomo è a capo della Zeta Jeans, che da tempo assume uomini del clan di Cordì. Il video, forse, serviva per ricattarlo e sfruttarlo.

La talpa avrebbe fatto saltare la videosorveglianza, cosa che Neri non avrebbe saputo fare, mentre la Casali sì. Potrebbe essere stata lei ad inserire il cd con la finta fuga di Buscemi.

La donna, infatti, è ricattata da Rizzo.

Spada va da Neri: è nuovamente in servizio, anche se subirà un procedimento disciplinare.

La squadra interroga Casali, che inizialmente nega di conoscere Cordì. Ma quando vede il video dell’uomo, confessa di aver dovuto chiedere dei soldi al clan. La sorella, però, non lo sapeva. Buscemi, sapendo di chi fosse la sorella, l’ha minacciata. Ora la donna gli ha chiesto di andare a prendere le figlie prima a scuola.

Casali chiama la sorella, in modo da far intercettare il telefono.

La squadra trova la Casali. La Damiani prova a farle dire chi sia l’uomo nel video sul padre, ma la donna non le risponde.

La Casali nega di sapere cosa sia la prova contro Buscemi. La donna dice ad Emma che soprattutto lei non è al sicuro. Nel covo della Casali è anche stato trovato il calco di una chiave ed i resti di un altro ordigno.

Buscemi vuole proseguire la sua battaglia contro Spada.

Emma viene messa sotto protezione.

I due si appartano.

Neri, indagando su Rizzo, scopre che è stato cresciuto da Buscemi dopo la scomparsa dei genitori, per farlo diventare suo vice. Rizzo, però, sarebbe figlio di un traditore.

I genitori di Rizzo sono stati uccisi con la stessa pistola con cui è stato ucciso Adami. Azzarello scopre che la chiave realizzata dalla Casali potrebbe aprire una delle centraline elettriche che si trovano in città, dentro cui potrebbe trovarsi la bomba.

Rizzo chiama Neri per incontrarlo. Spada lo segue.

Rizzo porta Neri lontano dalla squadra, che decide di intervenire.

Rizzo riesce a scappare.

Rizzo chiede informazioni a Neri, ma questo gli dice che Buscemi gli ha ucciso i genitori.

Spada trova Neri a terra, ferito. L’uomo gli consegna il dvd che aveva Rizzo, in cui c’è il progetto del nuovo volto di Buscemi, la prova per incastrarlo.

Buscemi non ha più notizie di Rizzo.

Spada ascolta le interecettazioni con la voce di Buscemi, e ricorda il suo volto: lo ha già incontrato.

Il protagonista ricorda di averlo visto in piscina: grazie alle telecamere di videosorveglianza, riesce a trovarlo mentre parla con un bambino, che lo chiama “Signor Costa”.

Neri trova una macchina di proprietà di Viviana Costa, imprenditrice il cui fratello Luca si è trasferito in Thailandia per poi rientrare in Sicilia. Ma in realtà Buscemi ha rubato la sua identità.

Nell’abitazione della Costa, Spada non trova Buscemi. Capisce che il mafioso conosce tutte le loro mosse: chiama Emma e la avverte che non è al sicuro neanche nel suo rifugio.

La squadra verifica che non ci sia una bomba nel rifugio di Emma.

La bomba, in realtà, si trova ad un angolo del quartiere: rischia di fare molte vittime. Spada non sa che filo tagliare, ma ovviamente riesce a disinnescarla.

Emma e gli altri membri della squadra sono presi di mira da uno degli uomini di Buscemi, ma Azzarello lo uccide.

Secondo Spada, Flores, che ai tempi gestiva i satelliti delle forze dell’ordine, potrebbe aver passato i codici a Buscemi, che riesce a seguirli.

Rizzo, arrabbiato con Buscemi, gli punta una pistola contro. Ma il mafioso lo accusa di averlo venduto.

Buscemi sa che la polizia, che ha capito da dove sta monitorando i loro movimenti, sta per arrivare. Dice a Rizzo di andarsene.

Buscemi si consegna davanti a Spada.

La squadra festeggia.

La Mutti si sveglia: per lei una promozione ed il comando del reparto. Ma la donna rifiuta di prendere il posto del suo superiore. Ma anche gli altri chiedono il trasferimento ad altra sede: non vogliono che Spada se ne vada.

Spada ed Emma interrogano Buscemi, che accusa lo Stato di non essere presente. Spada gli consegna l’elenco delle persone che ha ucciso, ma il boss gli dice che manca il nome di sua moglie.

Azzarello prova a tirare su il morale alla Mutti. La puntata finisce.