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Rocco Schiavone 2, riassunto prima puntata del 17 ottobre 2018

Marco Giallini torna a vestire i panni di Rocco Schiavone per Rai 2: si parte dal passato ricostruendo gli eventi del 7-7-2007.

pubblicato 17 Ottobre 2018 aggiornato 12 Marzo 2021 10:16

Rocco Schiavone 2, riassunto prima puntata del 17 ottobre 2018: il titolo di questa prima puntata è una data, 7-7-2007. Una data che ha segnato la vita di Schiavone e che l’ha definitivamente portato ad Aosta, dove lo avevamo lasciato al termine della prima stagione. La storia riparte da dove si era interrotta, ovvero dall’omicidio di Adele: il Questore Costa (Massimo Olcese) e il procuratore  Baldi (Filippo Dini) interrogano Rocco (Marco Giallini) per capire se davvero Enzo Baiocchi (Adamo Dionisi) abbia provato a ucciderlo. 7

Schiavone, così, racconta le origini del suo rapporto con Baiocchi, che lo riportano a Roma agli inizi di luglio del 2007: quell’estate Schiavone e la sua squadra romana si trovarono di fronte all’omicidio di due ragazzi, uccisi a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro.

Il primo è il ventenne Giovanni Ferri, studente al primo anno di Giurisprudenza e figlio del giornalista Alberto, che seguiva spesso in redazione, mostrando interesse per il suo mestiere. Viene trovato morto con una coltellata alla base del cranio in una cava sulla Tiburtina. Le tracce raccolte dalla Scientifica dicono che il ragazzo è arrivato alla cava in auto con i suoi assassini e si scopre anche che l’auto ha fatto benzina poco lontano.

La mente di Schiavone è impegnata, però, anche in altro: sua moglie Marina (Isabella Ragonese) lo lascia proprio in quegli stessi giorni perché ha trovato somme di denaro ingiustificate sul conto corrente. Il mistero lo svela subito il vicequestore: ha fatto la cresta sui carichi di droga, ha venduto dei quadri, ha insomma distolto merci e beni sequestrati dalla Polizia e li ha fatti piazzare dai suoi amici ‘criminali’, con cui è cresciuto, ovvero Sebastiano (Francesco Acquaroli), Brizio (Tullio Sorrentino) e Furio (Mirko Frezza). Marina non ci sta e se ne va: la speranza di Schiavone è quella di non perderla per sempre.

Due giorni dopo viene trovato un altro ragazzo, Matteo Livolsi, anche lui ventenne e iscritto a Giurisprudenza, ucciso con le stesse modalità del primo, come nota il medico legale Spartaco Pichi (Roberto Ciufoli), anche se il corpo viene trovato in pieno giorno nel Rione Monti. Nelle tasche dei due ragazzi viene trovata cocaina, ma non nel loro corpo. La spacciavano, come conferma un ragazzo che lavora in un bar e che era entrato poco convintamente nel loro giro, un giro più grande di loro. A metterli sulla via di quel grosso traffico era stata, involontariamente, un’inchiesta su cui stava lavorando il padre di Giovanni, che il ragazzo aveva adocchiato e pensato potesse essere un buon inizio per incrementare i guadagni. Tra gli appunti del giornalista, Schiavone trova proprio un foglietto cifrato che sembra individuare nomi e aree di pertinenza dello spaccio.

Grazie alle conoscenze dei suoi amici, Schiavone individua nelle sigle appuntate dal giornalista – nel frattempo morto di infarto alla notizia dell’omicidio del figlio –  due possibili nomi, quelli dei mandanti dell’omicidio dei ragazzi, evidentemente traditi da qualche complice: uno è quello di Sandro Silvestrelli, uno che aveva cercato di fregare il trio nella ricettazione della merce che gli passava Schiavone, che riforniva di droga i festini a Palazzo Madama e che aveva come copertura un mobilificio sulla Tiburtina, non lontano dalla cava dove era stato trovato Giovanni; l’altro quello di Luigi Baiocchi che con Corrado Pizzuti, detto Er Sorcio, era noto perché aveva un giro di furti ai container del porto di Civitavecchia. Seguendo sempre la traccia degli appunti di Ferri, Schiavone chiama la Dogana di Civitavecchia, scoprendo che il numero sul foglietto di Ferri è il codice di un container pieno di mobili, di proprietà di Silvestrelli, atteso dal Messico dopo due giorni. Il puzzle sembra comporsi.

Scatta quindi la trappola del vicequestore, deciso a stanare il traffico di droga dei due: non gli è difficile intercettare il container e con l’aiuto dell’Antidroga e della Dogana arrestare Baiocchi e incastrare Silvestrelli. Nell’operazione resta ferito un suo uomo Francesco Munifici, mentre un altro spara, uccidendolo, uno spacciatore. C’è anche un’altra vittima, uno spacciatore travolto da un camion mentre fuggiva dalla Polizia.

Schiavone quindi risolve il caso del doppio omicidio dei due ragazzi della Roma bene che avevano provato a fare i furbi con due pezzi grossi, finendo uccisi: consegnati i mandanti alla giustizia e riconquistata Marina, tornata a casa in cambio della promessa che le attività illecite sarebbero finite, Schiavone era pronto alle ferie. Un agguato armato interrompe l’idillio per sempre: lui resta illeso, ma Marina viene uccisa dai proiettili destinati a lui. Era il 7-7-2007.

Secondo Schiavone, il mandante di quel primo attentato, costato la vita all’amatissima moglie, era proprio Enzo Baiocchi, deciso a vendicarsi del vicequestore che aveva rovinato il fratello anche se, dice sempre il vicequestore, di quel traffico non scoprirono molto: chi lo gestiva era evidentemente molto in alto. Baldi, invece, cerca di far passare quello come un regolamento di conti tra delinquenti, visti i precedenti di Schiavone.

L’interrogatorio aostano, che fa da cornice e scusa narrativa per l’ideale prequel romano, si conclude. La seconda stagione di Schiavone è appena iniziata.

 

Rocco Schiavone – Le novità della seconda stagione

Primo cambiamento sostanziale, la presenza di un altro regista: al posto di Michele Soavi arriva Giulio Manfredonia. E’ il secondo caso in questa stagione tv: anche I Bastardi di Pizzofalcone hanno cambiato regista e il racconto visivo si è trasformato, guadagnandone.

Il cambio di regia corrisponde anche a un cambio di passo della serie: nelle quattro puntate di questa seconda stagione si racconta un altro Schiavone, quello di Roma, quello ‘primigenio’, quello che lo ha portato ad Aosta e le ha tolto Marina, quella luce che la prima puntata – ambientata a Roma con lei – ha, piena, come la città e che si alterna al buio che ha caratterizzato la prima stagione, quella del grigiore valdostano, esterno e interno.

“In quattro serate si approfondisce, si allarga, e si spiega tutto quanto lasciato in sospeso nella prima. Si mostra ‘il prima’, quando Schiavone non era ancora un sopravvissuto, quando la fine non si era ancora consumata, ma anche ‘il dopo’, che Schiavone in qualche modo faticosamente cerca ma che non arriva mai, sempre sovrastato da un passato che non vuole diventare mai tale”

spiega Manfredonia nelle note di regia, dando di questa seconda stagione anche una definizione, mutuata da un suo amico che lavora in Rai: un superalbo di Schiavone, “e a me la definizione è sembrata subito calzante“, ha dichiarato il regista.

Cosa succede nella seconda serie di Rocco Schiavone?

Dopo l’omicidio di Adele, Schiavone viene messo alle strette dai suoi superiori: cosa vuole Enzo Baiocchi da lui? E cos’è successo veramente tra lui e Luigi Baiocchi? Ma Rocco non rivela la verità. Vuole tenere la polizia lontana da quella storia, anche perché ha fatto una promessa a Sebastiano: quando troveranno Baiocchi, Rocco non lo consegnerà alla giustizia, ma a lui. Il vicequestore non crede più nella vendetta, ma non può dire di no a Sebastiano, non dopo il segreto che condividono.

Così, mentre la polizia dirama un mandato di cattura per Enzo Baiocchi, al momento latitante, Rocco gli sta già dando la caccia con metodi tutt’altro che ufficiali insieme a Furio, Brizio e Sebastiano. Ma Sebastiano sembra non fidarsi più di Rocco: dopotutto, lui è pur sempre un poliziotto, chi gli assicura che gli lascerà Enzo Baiocchi quando lo troveranno? Ben presto il gruppo si sfalda e i due amici diventano nemici: ormai per entrambi la questione è trovare Enzo Baiocchi prima che lo trovi l’altro.

Ora è solo grazie alla complicità di Caterina che Rocco riesce a dividersi tra il lavoro di vicequestore ad Aosta e le indagini segrete a Roma. Caterina, infatti, è l’unica in commissariato ad essere a conoscenza dei frequenti spostamenti del vicequestore. È da qualche tempo che il rapporto tra i due si sta lentamente trasformando, prova ne è il fatto che il fantasma di Marina ormai va a trovare Rocco sempre più di rado.

Ma non c’è tempo per fermarsi: una chiamata di Furio e Brizio informa Rocco che Sebastiano è scomparso nel nulla. A Schiavone e a suoi amici non rimane che mettersi sulle tracce di “Seba” cercando di tenere la Polizia lontano dalle loro intuizioni. Ma quello che Rocco non sa è che in procura ad Aosta c’è qualcuno che lo spia e tiene d’occhio ogni suo spostamento…

Rocco Schiavone, la serie

Rocco Schiavone è il protagonista dei romanzi polizieschi scritti da Antonio Manzini: è un vicequestore della Polizia di Stato, romano nel profondo, che si ritrova ‘sbattuto’ ad Aosta. A interpretarlo Marco Giallini.

La seconda stagione è frutto di una coproduzione Rai Fiction – Cross Production – Beta: in tutto quattro puntate tratte dai romanzi  7-7-2007  e Pulvis et Umbra e dal racconto Buon Natale Rocco, editi in Italia da Sellerio.

La sceneggiatura è firmata da Antonio Manzini e Maurizio Careddu, direttore della Fotografia Fabrizio Lucci, Scenografia di Francesca Passadore, Montaggio Alessio Doglione.

Rocco Schiavone 2, come seguirlo in tv e in live streaming

Rocco Schiavone va in onda per quattro mercoledì su Rai 2 e Rai 2 HD (DTT, 502) a partire dal 17 ottobre 2018. E’ possibile vedere la serie in live streaming su RaiPlay, dove è disponibile anche on demand.

Rocco Schiavone 2, second screen

L’hashtag ufficiale è #RoccoSchiavone.

Rocco Schiavone