Roberto Saviano Day: dal Tg La7 a Ballarò le proteste per gli ostacoli su Vieni via con me
Ieri è stato il Roberto Saviano Day: le proteste dello scrittore campano sulle difficoltà che sta vivendo Vieni via con me, la trasmissione che sta preparando con Fabio Fazio sono andate in onda sia sul Tg La 7, sia in diretta telefonica a Ballarò (i due video dopo il salto). Sempre ieri vi davo conto
Ieri è stato il Roberto Saviano Day: le proteste dello scrittore campano sulle difficoltà che sta vivendo Vieni via con me, la trasmissione che sta preparando con Fabio Fazio sono andate in onda sia sul Tg La 7, sia in diretta telefonica a Ballarò (i due video dopo il salto).
Sempre ieri vi davo conto del comunicato stampa reso noto dalla direzione generale Rai dove si precisa che il rallentamento nella messa in onda di Vieni via con me è da imputare agli alti cachet richiesti da alcuni ospiti. Ma sia Saviano sia Lucio Presta, agente di Roberto Benigni, una delle star accusate di essere esose, hanno smentito.
Spiega Roberto Saviano che tutti gli ospiti hanno da subito manifestato l’intenzione di partecipare anche gratis. Il punto, dice lo scrittore campano, non è quello e lo sottolinea anche in una lettera indirizzata a Paolo Garimberti:
La Rai ha fatto di tutto in questi mesi per boicottare il nostro lavoro: ci hanno ridotto lo studio, gli attori, gli ospiti, hanno tentato di tagliare le puntate da quattro a due, ci hanno messo in programma prima contro le partite di coppa e poi contro Il Grande fratello. Nel continuo braccio di ferro con l’azienda abbiamo avuto al nostro fianco solo la direzione di Raitre. Alla fine è stato chiaro, ci troviamo di fronte ad un paradosso: un editore che, non avendo la forza per bocciare una trasmissione, fa di tutto per farla andare male, per ridurne al minimo l’audience e costringerla in una nicchia dove non dà più fastidio. Noi avremmo voluto fare un programma ambizioso, di qualità, con ospiti importanti e destinato ad un grande pubblico per raccontare un’Italia che raramente appare in tv.
Ha raccontato Saviano a Mentana che i dirigenti Rai hanno gli hanno chiesto di poter conoscere in anteprima le storie che avrebbe letto in trasmissione. Ebbene, ammette lo scrittore:
da neofita ho accettato e ho consegnato le storie che avevo scritto.
E ciosa raccontavano queste storie. Scrive Saviano a Garimberti:
Volevamo parlare di macchina del fango, di mafia e politica, di come funzionano i voti di scambio, delle bugie sul terremoto, del business dei rifiuti: guarda caso, quando i dirigenti Rai hanno conosciuto la scaletta delle trasmissioni, tutto è diventato più difficile. È allora evidente che sono i contenuti della trasmissione a fare paura: ma sui contenuti nessuno di noi è disposto a trattare, sono la nostra libertà.
Una riflessione però sul servizio pubblico a questo punto si pone: possibile che ciò che poi interessa il telespettatore deve sempre subire mortificazioni di ogni genere?