Mancini in Arabia e la ‘grana’ degli spot tv. Il caso della Regione Marche
Mancini aveva rinnovato a giugno il contratto da testimonial delle Marche fino al 2025. Quale presa potranno avere ora gli spot televisivi con l’ex ct dell’Italia protagonista?
Roberto Mancini va ad allenare in Arabia Saudita. Una nuova avventura che pone la parola fine al rapporto con la Nazionale Italiana. Ma se per gli azzurri il futuro si chiama Luciano Spalletti, per gli sponsor la questione ‘Mancio’ resta aperta, anzi apertissima.
Prendete la Regione Marche, che lo scorso giugno aveva annunciato il rinnovo dell’accordo con Mancini fino al 2025. Lui, jesino di nascita, ancora testimonial della sua terra. Un binomio avviato nel 2021, prima degli Europei che ci avrebbero visto trionfatori.
“Sento profumo di vittoria”, affermava l’allora ct negli spot tv mentre annusava un tartufo, a pochi istanti dall’inizio di ogni partita. Un azzardo, tale da generare valanghe di scongiuri, perché il rischio che quella frase potesse ritorcersi contro era altissimo. Invece andò benissimo e per le Marche fu una manna dal cielo. Le successive qualificazioni ai mondiali non apparvero pertanto come un problema. Fino al clamoroso patatrac, che provocò il primo scossone.
Nonostante tutto il sodalizio è proseguito. “Vogliamo potenziare la campagna promozionale per conquistare nuove fette di mercato estero”, dichiarava due mesi fa il governatore marchigiano Francesco Acquaroli. “Lo stiamo facendo con il nostro testimonial negli spot e con un grande lavoro fatto sul brand e sul logo che credo possano essere strumenti importanti per raggiungere l’obiettivo”.
La missione proseguirà ora in Arabia, in perfetta coerenza con l’intento della Regione. Tuttavia, dei dubbi cominciano a sorgere.
“Propongo alla Regione Marche di recedere dal contratto che vede Mancini nostro testimonial turistico”, chiede oggi il sindaco di Pesaro, Matteo Ricci. “Abbiamo bisogno di messaggi e testimonial positivi e unificanti, non divisivi”.
Ma al di là di discorsi ‘etici’ che lasciano il tempo che trovano, occorrerebbe piuttosto concentrarsi sull’opportunità di proseguire il cammino con un ex commissario tecnico che ha scatenato su di sé la quasi totalità di reazioni negative.
Quale concreto vantaggio potrebbe portare alle Marche? Un mero quesito di opportunità e ‘convenienza’, che fa al contempo i conti con la realtà.
Con Mancini ancora alla guida dell’Italia c’è da pensare che gli spot avrebbero anticipato tutte le partite di qualificazione all’Europeo che la Nazionale avrebbe dovuto ancora disputare. Al contrario, con Spalletti ora seduto in panchina, risulta alquanto improbabile l’idea di un promo di Mancini prima delle gare.
Ecco allora che un problema di ‘collocazione’ e diffusione della campagna, dallo slogan ‘Let’s Marche’, si pone. A meno che il nuovo mercato dichiarato sia davvero l’estero, con un conseguente allontanamento dai media italiani.