Roberto Cenci: “I talent non sfruttano i bambini”. E’ la verità?
Io canto, Ti lascio una canzone e ora anche Chi ha incastrato Peter Pan? mandano allo sbaraglio dei piccoli “mostri”, per simpatia o talento canoro, facendo risultati di tutto rispetto. Tre programmi settimanali con protagonisti i bambini – su due canali – sono obiettivamente troppi, ma finché i “numeri” soddisfano Rai e Mediaset, il panorama
Io canto, Ti lascio una canzone e ora anche Chi ha incastrato Peter Pan? mandano allo sbaraglio dei piccoli “mostri”, per simpatia o talento canoro, facendo risultati di tutto rispetto. Tre programmi settimanali con protagonisti i bambini – su due canali – sono obiettivamente troppi, ma finché i “numeri” soddisfano Rai e Mediaset, il panorama televisivo continuerà a produrre questo tipo di trasmissioni, anche se le polemiche non mancano. Quella che viene mossa più spesso, riguarda lo “sfruttamento” di questi piccoli, che si illudono di poter diventare delle star e poi devono scontrarsi con una realtà diversa. Roberto Cenci, regista di Io Canto e inventore di Ti lascio una canzone, in un’intervista rilasciata al Giornale, respinge al mittente le accuse:
Ma basta guardarli per capire che sono serenissimi e che si divertono un mondo. Per i più piccoli, quelli tra i cinque e i dieci anni, si tratta solo di un gioco. Per i più grandi di un’opportunità: perché non possono dar sfogo a una passione? Ramazzotti e la Pausini hanno iniziato giovanissimi. […] Noi cerchiamo in tutti i modi di spiegare loro che si tratta solo di un’esperienza da vivere in allegria. Non cerchiamo assolutamente di istigare rivalità, neppure di metterli in competizione, infatti non ci sono eliminazioni, soltanto il vincitore della serata. E li facciamo ruotare molto, proprio perché non diventi un lavoro. Infatti, tra di loro si è instaurata grande solidarietà e amicizia, basta vedere come si incoraggiano l’un l’altro
Sui talent show, Cenci ha le idee molto chiare, infatti precisa:
Se sono fatti con coscienza, vanno più che bene. Si sa che le case discografiche sono in crisi e investono poco: se non ci fosse la Tv, per i giovani sarebbe un dramma. Programmi fatti bene come Amici sono il vero trampolino di lancio per i talenti. Ma noi di Io canto non abbiamo questa velleità: non mettiamo in collegamento i ragazzi con i produttori musicali. Sono loro con le famiglie a decidere del loro futuro
I talent vanno benissimo e non illudono i bambini, secondo Cenci. Ma i fatti non vanno di pari passo con queste affermazioni. Basti fare un esempio: qualche settimana fa a Verissimo – che ogni sabato ospita i protagonisti di Io Canto – un piccolo talento di 7 anni ha chiesto a Silvia Toffanin come mai non lo facesse entrare da solo, perché a lui “piacciono gli applausi“. Insomma, non saranno stati Cenci e Scotti a illuderlo, ma il solo fatto di andare in televisione gli ha fatto credere di essere una star.
E lo stesso Cristian Imparato, vincitore della prima edizione di Io Canto e ora “ospite d’onore” delle nuove puntate del talent, siamo proprio sicuri che sia rimasto coi piedi per terra?