Roberta Lanfranchi, la negazione di una conduttrice
A dimostrazione di come le nostre critiche non abbiano nè padri nè padrini e si sia disposti a ricredersi senza condizionamenti di sorta, consentitemi di ritrattare la fiducia accordata a Roberta Lanfranchi. Che da ex-velina fosse diventata un’apprezzabile attrice di musical con spiccate doti canore, è indubitabile. Ma di qua a farne una conduttrice promettente
A dimostrazione di come le nostre critiche non abbiano nè padri nè padrini e si sia disposti a ricredersi senza condizionamenti di sorta, consentitemi di ritrattare la fiducia accordata a Roberta Lanfranchi.
Che da ex-velina fosse diventata un’apprezzabile attrice di musical con spiccate doti canore, è indubitabile.
Ma di qua a farne una conduttrice promettente e con personalità ci vorrebbe solo un miracolo.
Fino a qualche mese fa sparava a zero sulla tv in un’intervista di Vanity Fair, lamentando di essere stata penalizzata rispetto a colleghe raccomandate ma senza capacità.
Poi, complice una meritata vittoria nella gara amatoriale di Music Star, si è fatta notare dal direttore di Raidue che ha deciso di farne un volto di punta della sua rete.
E’ così che è sbarcata a settembre a Piazza Grande, il lido del proibizionismo tv a colpi di sorrisi puritani e maschilismo catodico, rivestendo i panni dell’ombra di Magalli.
Non si può dire che non sia entrata perfettamente nella parte, visto che la sua presenza si riduceva a qualche risatina nervosa e alla pronunzia di frasi fatte (si segnala il topico rituale della rassegna stampa, con espressioni topiche come “Quali sono le notizie del giorno?’ o ‘Passiamo a un’altra notizia: eccola qua’).
Posto che in un programma del genere è davvero difficile emergere, visto il regime di terrore imposto dalla regia, il fatto che fino all’anno scorso Fiordaliso si sia rivelata una perfetta padrona di casa, nonostante fosse lì per cantare, dà da pensare.
Con il passaggio al programma più ambito della seconda rete Rai, quello che Maria Teresa Ruta e Paola Saluzzi farebbero a cazzotti per presentare (e a buon diritto), l’auspicata promozione si rivela una cocente delusione.
In pratica, la Lanfranchi è colei che ha realizzato il colpaccio dell’Infante: prendere possesso dell’Italia sul Due spodestando la veterana Leofreddi.
Che Roberta ci sia o non ci sia poco conta, visto che ormai fa tutto lui perchè lei non ne è capace.
Quando la vedremo gestire un’intervista autonomamente e dire qualcosa senza guardare la scaletta, allora ne riparlermo.
Ma per ora è un peccato che l’unica trasmissione in onda in fascia prandiale sia moderata da una conduttrice mancata, quando qualsiasi ospite pensante si trovi dall’altra parte potrebbe essere al suo posto (vedi due regine del talk come Lella Costa o Marta Flavi).
Arrivare a rimpiangere Monica Leofreddi che, pur non essendo una giornalista, riusciva ad essere di una professionalità decisamente credibile, significa che l’antipatia qualche volta paga, ma l’inutilità proprio no.
Dopotutto, non è detto che, se sai fare teatro, funzioni anche in tv.