“Prima in tv era tutto molto patinato, si facevano prove su prove. Io non ho mai avuto un copione in mano, non l’ho mai voluto. I miei autori mi vedevano come la peste bubbonica, ma io non voglio mai sapere niente di quello che avverrà. E la mia è stata la televisione senza fronzoli, senza orpelli e lustrini. Non l’avrei mai potuto fare quello. La verità è stata l’unica sponda sulla quale io mi potessi buttare”. Andrea Scanzi a Reputescion ha tirato fuori (anche) il lato migliore di Rita Dalla Chiesa. Quello autentico di un volto umano della tv, che ha sempre lottato per quello in cui crede, pagandone le conseguenze sulla propria pelle.
La conduttrice ha commentato in maniera più ampia del solito i motivi del suo allontanamento, più o meno volontario, dalla conduzione televisiva. E non nascondendo che la ferita con il tribunale di Canale5 è ancora aperta:
“Forum io non lo guardo quasi più perché mi fa male. Guardo Antonella Clerici se sono a casa. Rivedo lo stesso studio, qualche volta le inquadrature dall’alto potrebbero farmi vedere delle persone che hanno lavorato per me e oggi non sento più. L’ho vissuto come un tradimento”.
Rita ci ha, però, tenuto a precisare di aver ricevuto un “trappolone” da Forum più che da Mediaset:
“E’ vero che me ne sono andata io, ma mi dissero che Forum non si sarebbe più fatta. Io ho firmato con La7 il 7 settembre con Cairo e, invece, ho letto sui giornali che la Palombelli era stata chiamata non appena dissi che me ne sarei andata se non si fosse più fatto. Dopo tanti anni in azienda mi sarei aspettato che qualcuno mi dicesse ‘Resta con noi’. Invece ho letto sul giornale, immediatamente, che era stata chiamata Barbara. Ho sbagliato io, ho ascoltato quello che mi è stato detto a Roma. Stavo facendo delle telepromozioni, sono tornata su in redazione, mi hanno detto ‘Rita siediti, dobbiamo dirti una cosa’. Io stavo già lavorando alla nuova edizione di Forum e mi avevano detto che Forum si sarebbe fatto soltanto fino a novembre. Io ricordo che pensai ai padri di famiglia che lavoravano in quella trasmissione. Chi ha fatto Forum, molte volte, non sa come sia la televisione al di fuori di Forum. E quindi mi sono fidata di quello che mi avevano detto loro. Quando poi mi hanno detto ‘il mezzogiorno forse interessa a qualcun altro’ allora ci sono rimasta male. Se dopo trent’anni questo è il grazie che ricevo dall’azienda io passo da un’altra parte. Sbagliando. Io sarei dovuta andare a Milano e informarmi se fosse stato un momento loro di crisi, perché io non avevo la diretta e molte volte ho fatto delle fatiche enormi. Facevo la mattina, poi tre registrate di Rete4, poi le telepromozioni. Entravo la mattina alle 8 e finivo la sera alle 9. L’anno in cui ho deciso di andarmene è stato anche quello in cui ho perso un amico di Publitalia, giovane, a cui ero molto legata per le telepromozioni. Ero molto legata anche a sua moglie. Sai quando si sommano delle cose negative che si mettono tutte insieme e alla fine ti accorgi che la tua vita è cambiata totalmente? Così è successo a me”.
In compenso la conduttrice ha, giustamente, rivendicato di aver dettato tendenza in fatto di tv social:
“Barbara ha potuto avere una serie di cose che io non avevo più. Però le mail lette in diretta, Twitter… io sono stata la prima, credo, che a un certo punto ha preteso che sul computer di studio ci fossero da una parte le mail e dall’altra Twitter. Poi ho voluto anche Facebook. Io volevo leggere cosa la gente stava pensando mentre andava in onda la trasmissione. Poi da altre parti questa cosa è diventata normale”.
Nonostante tutto la Dalla Chiesa ha specificato di non avercela affatto con Mediaset:
“Oggi il rapporto con Mediaset continua ad esserci, continuo a sentire molti amici. Per me era una famiglia reale. Ci siamo dati molto a vicenda, con l’azienda sono rimasta in buoni rapporti. Forse non so se se la siano legati al dito per il fatto che me ne sono andata, però le giustificazioni c’erano e loro le conoscono molto bene”.
Sollecitata da Scanzi la conduttrice ha così chiarito il suo passaggio mancato a La7:
“Cairo, personalmente, mi è molto simpatico, lo trovo un uomo volitivo. Allora voleva una specie di trasmissione simile a Forum e io non me la sono sentita, perché c’è un’etica professionale che non va mai toccata. Gli ho detto ‘non vado contro un’azienda con cui ho lavorato 30 anni’, anche se questo mio modo di fare mi si ritorce sempre contro. Poi mi hanno detto a La7 che mi avrebbero tenuto comunque, pur non andando in onda con quel programma, ma io non sono abituata a restare in panchina. Io son così. Ho delle reazioni da dentro che mi spingono a fare delle cose che poi, magari, si ritorcono contro di me, ma mi fanno guardare allo specchio la mattina tranquilla”.
A chi, allora, cercò di metterla contro Cristina Parodi, che prese il suo posto nel daytime, la conduttrice ha risposto per le rime smentendo ogni rivalità:
“Con Cristina siamo amiche, è una che – quando ho deciso di andarmene anche da La7 – scrisse su Twitter una cosa bellissima, ovvero che restavo una signora della tv. Un mio Direttore, un tempo, è stato anche Giorgio Gori… Cristina è una donna di classe, elegante, garbata, mi piaceva al telegiornale, suona benissimo la chitarra. Io capisco che Cristina possa essere amata più di me perché lei non prende mai posizione, però è una donna strutturata, ha superato molte cose”.
La Dalla Chiesa ha fatto il punto su due momenti particolari della sua carriera, seppur agli antipodi: il più recente esperimento con la Fascino e la volta in cui Mediaset le chiese di fare un programma in stile Chi l’ha visto?:
“Nel caso del Ballo delle debuttanti non parlerei di flop. E’ stato il momento in cui cominciavano ad abbassarsi gli ascolti. Maria De Filippi mi chiamò sul Ballo delle debuttanti. Io già nelle riunioni di redazione avevo detto a Maria che non era la trasmissione giusta per me perché era costruita per lei, era su misura per lei. Maria è molto incisiva nelle cose, io sono una che chiacchiera con le persone, quindi volevo andare a scavare troppo… Non ero la persona giusta per quella trasmissione, però abbiamo fatto il 18% che oggi sarebbe un successo. Linea continua, invece, fu un’esperienza drammatica. Era fine anni Ottanta. Volevano io facessi quello che faceva Donatella Raffai, arrivavano le telefonate da casa e io dovevo guardare per aria. Ma non era possibile bloccarmi. Io guardavo in camera per guardare negli occhi il telespettatore. Poi non sopportavo più di vedere sangue, omicidi. La sofferenza mi faceva male. Ho avuto un brutto momento e infatti me ne sono andata”.
Altro no di tutto rispetto è quello che la Dalla Chiesa ha ammesso di dire a L’Isola dei Famosi:
“Mi hanno proposto l’Isola, io ero fuori col cane. A fare il sindaco di Roma un giorno ci ho pensato, lì neanche un secondo pur sapendo che io amo musica e mare. Lì mi sarei trovata sola coi miei pensieri, magari mi avrebbe fatto anche bene. Però con le telecamere davanti sarebbe stato tutto finto. Poi devi anche trovare persone con le quali confrontarti. Era no. E’ stato l’unico caso in cui ho pensato a mio padre e ai carabinieri. Le altre scelte sono state dettate solo da me, dalle mie capacità professionali. Li mi è venuto un no immediato”.
E la sincerità paga. Scanzi ha, infatti, comunicato all’ex regina di Forum un sentiment molto positivo pari al 57%. Altrettanto trionfante il reputometro (+1,13):
Conduttrice citata per Forum o associata a suo padre ricordato come eroe italiano. Chi spende parole di critiche lo fa per la vicinanza politica a Silvio Berlusconi. Per i detrattori fa tv per anziani, i fan la considerano persona sensibile e generosa manifestando sincero affetto, alimentato dall’impegno della conduttrice per gli animali. E in molti si chiedono perché non sia più in tv.
Ce lo chiediamo tutti.