E’ ancora mezza “azzoppata”, Rita dalla Chiesa. La conduttrice, alcune settimane fa, è stata vittima di un piccolo incidente e si è rotta un piede. “Niente mi può fermare… son cose che passano”, confida a Blogo. Il gesso la costringe sul divano per molte ore del giorno: “Guardo molta televisione. Spesso ci si dimentica che si deve essere educati e bisogna rispettare chi si ha di fronte. Anche e soprattutto il telespettatore. Molte volte non viene rispettato, me ne rendo conto”. Nomi? “Lasciamo perdere, meglio evitare – glissa – Guardo molto il pomeriggio. Non mi lascio sfuggire la fiction, mi piace E’ arrivata la felicità. C’è bisogno di evasione e leggerezza. E le fiction della Tao mi toccano da vicino. L’attuale Domenica In è gradevole, senza urla. Si vede che c’è la mano di Costanzo, è un programma che guardo con piacere”.
E il lavoro come va?
“Sono ferma, al palo. Aspetto il via per poter (ri)partire. Non ti so dire nulla, sono fuori… non da tutti i giochi perché ogni tanto mi chiamano per propormi trasmissioni o progetti, ma alla fine rimane sempre tutto fermo. La cosa non mi fa così male, alla fine mi abituo. Ho capito che nella vita c’è molto altro oltre alla televisione”.
Però è lavoro…
“Ecco, mi manca il mio lavoro. Mi manca essere impegnata dalla mattina alla sera. Ora le giornate me le invento e sono comunque impegnata in altro modo, ma è diverso. Ho sempre fatto questo mestiere, sono sempre stata a contatto con le persone…. Uso i social proprio perché non riesco a rinunciare al contatto con le persone, mi piace parlare con loro. Sono entrata nelle case degli italiani per tanti anni, quest’anno sono trent’anni di Mediaset: Tivù Tivù, Parlamento In e poi è cominciata l’avventura di Forum. Son sempre stata molto impegnata. Adesso gli impegni me li creo e sono diversi. Non nascondo che mi piacerebbe tornare a lavorare nell’unica cosa che credo di saper fare: la televisione. Ma anche dietro le quinte, non ho smania da video”.
Non ti manca stare in video?
“No, no. Non mi manca la lucetta rossa. Mi manca l’interruttore che si accende dentro di me quando tratto argomenti che mi piacciono. Mi piacerebbe fare l’autrice”.
Hai proposto o scritto progetti?
“Forse peccherò di eccesso di umiltà, la discrezione non paga mai in quest’ambiente. Però io ci sono, tutti sanno che non sto lavorando. Io non sono capace di andare a bussare alle porte e dire ‘eccomi, fatemi lavorare’. E’ più forte di me. Ci sono state persone o case di produzione che mi hanno proposto progetti, ma ogni volta subentra qualcosa – non so cosa – che blocca tutto”.
Hai detto: “Non ho le amicizie giuste”.
“E’ vero, non ho le amicizie giuste. Anzi, mi correggo: ce le avrei ma non le sfrutto. Mi vergognerei ad usare le mie amicizie per fini professionali. Questo, però, mi penalizza sul fronte lavorativo. Io conosco moltissime persone che potrebbero aiutarmi, ma faccio finta di niente: si cena, si passa una bella serata, si scherza. Non riuscirei ad usare un’amicizia per fini lavorativi. Mi rendo conto di essere una persona anomala in questo ambiente. Qualche proposta arriva, ma non se ne fa mainulla. Qualcuno mi dice che sono una faccia troppo Mediaset. Io ho sempre lavorato lì, non credo possa essere una colpa”.
La posta del cuore era stata un’apertura.
“Era stata una bella apertura. La trasmissione era già confezionata, né Fabrizio né io abbiamo potuto metterci mano per cambiare qualcosa o migliorarla. C’è anche da dire che in un mese è stata cambiata la collocazione tre volte, non è stata data la possibilità al pubblico di fidelizzarsi. Nonostante questo i risultati erano arrivati e la trasmissione era stata piazzata nel palinsesto autunnale, il sabato pomeriggio. Poi, francamente, non so cosa sia successo”.
Quanto ti è stato comunicato lo stop della trasmissione?
“Io non l’ho ancora saputo da nessuno, l’ho letto tramite il vostro sito. Qualcuno mi ha detto si potrebbe rifare in primavera. Sarà vero? Non so neppure questo, non ho più avuto rapporti con nessuno. Qualcosa potrebbe succedere ma la mia posizione è difficile. Io credo di non dover dimostrare niente a nessuno, non ho bisogno di fare numeri zero. I risultati e la pubblicità, ogni volta, sono sotto gli occhi di tutti”.
Era un programma anacronistico?
“Era un programma educato e garbato. Il pubblico non è più abituato e probabilmente è stata giudicata una trasmissione antica. I sentimenti non passano mai di moda, tutti abbiamo problemi di cuore. Lo trovavo, forse, un po’ vuoto. Avrei aggiunto alcune cose. Ma non ero autrice della trasmissione e mi pareva brutto dare opinioni. Ho il massimo rispetto per lavora come autore, ero già molto felice dell’opportunità. La posta del cuore la rifarei domattina. Con delle modifiche ma la rifarei”.
Come sono i rapporti con Cairo oggi?
“Il nostro progetto non ha funzionato ma non sono neanche mai andata in onda. Ultimamente ci siamo scambiati dei messaggini, mi è molto simpatico. Forse avevamo obiettivi diversi, ma bastava dirselo sin da subito. Poi, come spesso succede, qualche giornale travisa, c’è stato un momento di incomprensione. Oggi, a distanza di tre anni, forse mi comporterei in maniera diversa. L’età mi ha insegnato a mediare”.
Ovvero?
“Non lascerei Forum. Ho lasciato quel programma per alcuni motivi ben precisi, non l’avrei mai lasciata per mia spontanea volontà”.
Cosa ti aveva spinto a lasciarla?
“Non è un segreto. Stavo già lavorando alla nuova edizione di Forum, ero un pomeriggio d’estate, mi trovavo a fare delle telepromozioni. Quando sono tornata in redazione mi hanno comunicato che Forum sarebbe andato avanti solo fino a novembre. Ho chiesto spiegazioni, mi sembrava profondamente ingiusto nei confronti degli autori e della redazione, erano professionisti con famiglia che non si potevano permettere di lavorare solo fino a novembre. Probabilmente – mi dicevano – il mezzogiorno serviva a qualcun altro. Insomma, com’è o come non è, ad un certo punto ho capito che non avevano più bisogno di me e ho detto ‘arrivederci e grazie’. Nessuno mi ha fermata, nessuno mi ha chiamata per dirmi che stavo facendo una cavolata e che si sarebbe trovata una soluzione. Mi sarei aspettata una maggiore dimostrazione di affetto. Io non parlo di riconoscenza ma affetto, quello che ho sempre provato e continuo a provare per quella famiglia. La telefonata di Mediaset non è arrivata, ma è arrivata quella di Cairo. Era preparatissimo su di me, sapeva tutto: aveva molti fogli sparpagliati sulla scrivania con tutti i miei risultati, gli ascolti, gli introiti pubblicitari… Le azioni di Cairo, quando ha fatto il comunicato del mio acquisto, si sono alzate. La pubblicità mi avrebbe seguita. Le cose sono andate in quel modo: ho firmato con Cairo, Forum è andato avanti e ha riavuto immediatamente la sua diretta. Barbara (Palombelli, ndr) ha raccolto un’eredità non facile ma ce la sta facendo alla grande”.
Sei riuscita a guardare il programma?
“E’ un mio limite, perdonatemi. Ma io non guardo Forum. E’ una mia debolezza. Non ce la faccio perché quello è l’ambiente dove ho vissuto per tutta la mia vita, quello dove si mischiava il lavoro al privato. Tutto veniva condiviso con tutti, è stata una grande famiglia”.
A febbraio sei tornata a Mediaset come presenza fissa a Mattino 5.
“E’ stata un’esperienza bellissima. Federico (Novella, ndr) è molto garbato, bravissimo. Mi sarebbe piaciuto continuare a presenziare ancora nel suo spazio, non in quello della Panicucci perché io non sono abituata a togliere il posto a nessuno né a sgomitare. Mi sarebbe piaciuto fare la sua accompagnatrice con uno spazio di pochi minuti o come opinionista, non c’è niente di male nel portare il proprio vissuto e l’esperienza. Ma pure quell’esperienza è finita. Ci sono delle cose che non riesco a capire. Quando non capisco e non mi viene spiegato, mi fermo”.
Lucio Presta è ancora il tuo manager?
“Faccio sempre parte dell’Arcobaleno Tre, conosco Lucio sin da quando ha iniziato con Vincenzo Ratti. Credo di essere stata una delle prime sue assistite. Non è solo il mio manager, io gli voglio bene. Oggi lo definiscono ‘il super manager’. Magari lo è, sicuramente lo è. Ma io continuo a vederlo come un amico. Ho vissuto la sua famiglia, gli voglio bene come Lucio e non come Lucio Presta”.
Attualmente ci sono progetti o sogni?
“Mi piacerebbe fare anche la radio. Sogno una trasmissione radiofonica notturna per raccogliere gli sfoghi delle persone che non dormono, guidano, lavorano o si sentono sole. Il mondo della notte è particolare, diverso ed inaspettato. Io sono insonne, faccio fatica a prendere sonno. Mi piacerebbe fare una roba molto intima. Non ci sarebbe bisogno del trucco, parrucco, il vestito perfetto. Io andrei pure in onda senza trucco e con la coda di cavallo. L’apparire non interessa a me e alla gente non interessa se ho le rughe o se ho un vestito brutto. La gente vuole sentire affetto e contenuti”.