Ristrutturazione in tv: “Mamma mia”, che schifezza!
La tv italiana sta al genere “ristrutturazione case” come un vegetariano in macelleria. Basti pensare all’ultimo ritrovato di una rete satellitare che ormai dedica tantissimo spazio a questo genere. Si tratta di “Mamma mia… Che rivoluzione!“, in onda quotidianamente su Discovery Real Time, canale 118 di Sky (dal lunedì al giovedì e il sabato alle
La tv italiana sta al genere “ristrutturazione case” come un vegetariano in macelleria. Basti pensare all’ultimo ritrovato di una rete satellitare che ormai dedica tantissimo spazio a questo genere. Si tratta di “Mamma mia… Che rivoluzione!“, in onda quotidianamente su Discovery Real Time, canale 118 di Sky (dal lunedì al giovedì e il sabato alle 18, il venerdì alle 21, la domenica alle 19).
La presentatrice satellitare tutto fare, Flavia Cercato, ristruttura in 48 ore una camera di una casa con un budget inferiore al mille e 500 euro. La particolarità sta nel fatto che la stanza è di una coppia sposata mandata in vacanza e che le decisioni relative alla ristrutturazione (e la messa in opera) sono realizzate dalle relative suocere. Le scelte, se contese, vengono risolte con il “Quiz in cucina“, dove vince la possibilità decisionale la suocera che conosce con più precisione un’informazione sugli sposini. Per il resto, lezioni di fai da te e consigli d’arredo. Concentriamoci però sui risultati.
Dopo le 48 ore a loro disposizione, tutto ha il sapore arrangiato di chi ha dovuto spendere poco e fare il meglio possibile non riuscendoci. Il problema non è la trasmissione in sé o la professionalità di chi si occupa di ammodernare le camere, ma i programmi d’importazione sullo stesso canale di Discovery e su Sky Vivo, quelli come il più famoso “Extreme Makeover: Home Edition“, che svergognano senza pietà le versioni italiane.
Qui gli amanti del fai da te sono poco più di una nicchia, e di certo non ci si diletta nella costruzione di mobili e cassapanche. Quindi l’unica cosa che ci si aspetta da programmi simili è la sorpresa finale, il prima e dopo che genera stupore e un po’ di invidia. Dietro ci dev’essere o un più forte investimento o l’ottimizzazione dei costi per migliorare l’effetto visivo, altrimenti il tutto non è performante. Il risultato di alcune delle camere finali di “Mamma mia… Che Rivoluzione!” osservate fanno pensare che fosse quasi meglio com’erano prima.
Un po’ come è accaduto nella versione italiana di “Changing Rooms” condotta da Gaia De Laurentiis nel 2004. Stesso concetto di format con coppie di amici, risultato finale ugualmente mediocre. Per chiarire il punto, basti pensare a “Pimp my wheels“, la versione discount del bellissimo “Pimp my ride” americano di Mtv. Stesso concetto, molti meno soldi investiti, risultati d’effetto poco gratificanti. Ancora una volta, qui in Italia, importiamo generi molto popolari all’estero e non li sappiamo rendere al meglio. Solo colpa dei soldi? Forse, ma anche delle idee.