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Rimbocchiamoci le maniche, Stefano Reali: “La gaffe sportiva? Era una chicca storica”

Nella puntata di Rimbocchiamoci le maniche di ieri, due personaggi della fiction assistono in tv ad una partita di calcio, che però risale al 2000

pubblicato 7 Ottobre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 19:08

UPDATE 07/10: Riceviamo e pubblichiamo la replica del regista ed autore di Rimbocchiamoci le maniche Stefano Reali, che precisa che la scena in questione cita la partita del 2000 come una “chicca” e non la fa passare come partita giocata nel tempo in cui è ambientata la fiction:

“Nella scena in questione, si sente chiaramente che una coppia di commentatori dicono “Abbiamo una chicca, pensate abbiamo ripescato come contributo una trasmissione di repertorio di quindici anni fa!”. Questa voce si sente chiaramente nel mix originale del filmato.

Può darsi che ascoltando il film con l’audio basso, o come spesso succede, sotto l’azione dei compressori della messa in onda, si sia persa la chiarezza di una battuta in sottofondo. Ma nessuno di noi autori è così sciocco da pensare di poter mettere un contributo vecchio di sedici anni, senza annunciarlo dicendo che si tratta, per l’appunto, di una ‘chicca’ storica.

Bastava vedere Zidane con la maglia della Juve, per capire che si trattava di un contributo storico… Poi, se la qualità del suono nella messa in onda avesse reso poco comprensibile quell’annuncio del commentatore in diretta, ce ne scusiamo, con sportivi e appassionati.”

Rimbocchiamoci le maniche, la gaffe sportiva: in tv una partita del 2000 commentata da Raimondo Vianello (Video)

Era così impegnata a salvare Offidella, che Sabrina Ferilli si è lasciata sfuggire di mano una gaffe sportiva non da poco: nella puntata andata in onda ieri sera di Rimbocchiamoci le maniche, infatti, il pubblico ha assistito ad una scena in cui due personaggi della fiction di Canale 5 sembrano aver viaggiato nel tempo di qualche anno.

Siamo a metà episodio, e sul divano di casa Ercole (Samuel Garofalo), figlio della protagonista Angela (la Ferilli) e suo padre Fabio (Sergio Assisi) sono seduti davanti alla tv. Mentre l’uomo interroga il figlio sui suoi progressi sportivi -gioca in una squadra di calcio della sua scuola, dove tra l’altro è vessato da alcuni bulli-, in televisione passano delle immagini di una partita e di una trasmissione televisiva.

I più attenti -come i colleghi de La Nuova Riviera– si saranno accorti che, però, la trasmissione in questione è Pressing Champions League, spin-off del mitico Pressing in onda dal 1999 al 2006. Nello specifico, la puntata si sofferma sul commento della partita Juventus-Amburgo, disputatasi a Torino il 24 ottobre 2000, e conclusasi 3-1 per la squadra ospite.

Già questo dato dovrebbe far sorridere: com’è possibile che i protagonisti di una fiction ambientata ai giorni nostri guardino il commento di una partita giocata sedici anni fa? Alle immagini -ormai di repertorio- della gara, in cui s’intravede Zinedine Zidane e si sentono in sottofondo i commenti sulla sua testata all’avversario Jochen Kientz -che gli costò l’espulsione e cinque turni di squalifica-, si aggiunge anche un’altra particolarità. Tra i presenti nello studio, oltre al conduttore Massimo De Luca ed a Maurizio Pistocchi, c’è anche Raimondo Vianello, titolare di Pressing e diventato poi opinionista della trasmissione. Un elemento che rende ancora più strana la scelta di far vedere ai due personaggi proprio quel programma, facendo credere che si tratti di una trasmissione attuale (Vianello è scomparso nel 2010).

Non proprio un colpo di genio per chi ha realizzato la puntata, ed ha voluto rendere ancora più realistica la chiacchierata tra un padre ed un figlio mettendoli davanti ad una partita di calcio che, però, risale a tutt’altro periodo. Si è finito, insomma, con l’ottenere l’effetto contrario: una fiction che fin dalle sue premesse vuole raccontare la resistenza del popolo di fronte alla vecchia politica ambiziosa è scivolata in un errore che la porta (o che ne conferma la sua collocazione) tra quelle fiction che tanto si dicono contemporanee ma poi non hanno nulla da invidiare alle fiction vecchio stampo.