Riflessioni e punti d’incontro
Tv per anziani, Tv per giovani e punti d’incontro
Gli occhi di un bambino che spia il mondo dal balcone di casa sua, mentre una brezza leggera gli accarezza i capelli dopo un temporale che ha spazzato via tutto d’un fiato il caldo dei giorni precedenti, fanno il paio con lo sguardo rivolto verso il basso di un vecchio seduto ai bordi del cortile di quello stesso palazzo.
Il bastone di quell’ anziano signore sembra conficcarsi nel terreno, mentre la brezza diventa vento e tutto d’un tratto il cappello che aveva in testa diventa un aeroplano che atterra fuori da quel cortile, andandosi a posare in strada. Il bambino che aveva visto tutto da quel balcone, scende giù di fretta le scale, corre in cortile e con uno sguardo d’intesa all’anziano che strabuzzava gli occhi di fronte a lui, scende in strada e prima che una macchina trasformi quel cappello in qualcos’altro, lo recupera e di scatto lo ridà a quel vecchietto, che con una mossa d’altri tempi, se lo rimette in testa.
Il bimbo torna a scrutare il mondo dal suo balcone ed il vecchio riprende a conficcare il bastone nel terreno, quasi a volerselo intestare e con lo sguardo di chi ha visto una infinità di tramonti e di albe, riprende a riflettere, con la mente che corre più veloce, molto più veloce, delle sue gambe che chiedono a gran voce riposo.
Due anime lontane nel tempo, quelle di quel bambino e del vecchietto, ma che in realtà sembrano unirsi in quei momenti, come ben poche cose in questo mondo. Ma quanto è difficile nella televisione di oggi abbracciare chi ha molti tramonti e chi ne ha molti di meno. E’ davvero impossibile cavalcare entrambe le volontà, le aspirazioni, gli interessi di quei due mondi apparentemente così lontani?
Forse si, forse no. Certamente nei respiri di tutti i giorni, in quelli frenetici della vita da mordere in ogni suo attimo, la cosa può essere effettivamente difficile. Il fast forward è qualcosa di più di una semplice ambizione, è la vita fatta di una infinità di battiti che mordono i giorni, che inevitabilmente diventano carnefici di se stessi. Lo slow motion è spesso più una esigenza che una vera volontà, mentre i ricordi, le esperienze, i fatti di una vita sembrano scorrere via come la corrente di un fiume impazzito, lasciando nulla dietro di se. Ma dove queste due anime davvero si possono unire? Dove è più facile trovare il punto d’incontro che grazie ad un semplice e spesso silenzioso gesto d’intesa può arrivare?
Forse nelle grandi cose della vita. Nei grandi temi che animano i momenti veramente importanti dell’esistenza degli esseri umani del pianeta Terra. Proprio come quando un bambino recupera un cappello di un anziano volato via. Difficile? Forse, ma probabilmente molto più naturale di quello che uno potrebbe immaginare.