Il nuovo corso di Vivere (esclusiva Tvblog)
Dopo otto anni di onorata carriera ma con un’ingiustificata retrocessione, sul set di Vivere tira aria di promozione. Una nuova strategia di palinsesto vedrà la soap più longeva di casa Mediaset ritornare in fascia pomeridiana, con la programmazione di due episodi al giorno dal 4 al 22 giugno e la rinnovata collocazione delle 14.45, che
Dopo otto anni di onorata carriera ma con un’ingiustificata retrocessione, sul set di Vivere tira aria di promozione. Una nuova strategia di palinsesto vedrà la soap più longeva di casa Mediaset ritornare in fascia pomeridiana, con la programmazione di due episodi al giorno dal 4 al 22 giugno e la rinnovata collocazione delle 14.45, che si giova del traino di Centovetrine, fino al 3 agosto.
Mentre da qualche giorno si girano già le nuove scene di settembre, all’insegna del restyling e di una riscrittura radicale delle sceneggiature, ci aspetta un’estate ricca di colpi di scena e clamorosi addii. All’abbandono volontario di attori storici della soap, come Edoardo Siravo e Mavi Felli, si aggiunge il gran numero di personaggi cancellati dalla stessa produzione. Vivere torna ai sentimenti di sempre, valorizzando quei ruoli che più ne rispecchiano l’identità originaria e lasciandosi alle spalle la recente svolta narrativa di scarso impatto sul pubblico. Tornano sulla scena gli amatissimi Bonelli, che si riappropriano del filo conduttore degli intrecci, si rinnova il primato dei Gherardi, tra l’eterna faida familiare di papà Alfio e il perfido Andrea (già interpretato dal redivivo Lorenzo Ciompi) e la riapertura delle trattative per il ritorno di Alice, la figlia più piccola interpretata da Francesca Bielli. E in più promette di tenerci col fiato sospeso il giovane Luca Canale, orfano del commissario Leoni e alle prese con un drammatico capitolo della sua vita coniugale. Gli attori confermati del nuovo corso di Vivere restano solo in dodici, ma promettono di scongiurare il clima dispersivo degli ultimi tempi e farci ri-appassionare alle loro storie.
Tvblog ha sondato umori e sensazioni di questo inaspettato esperimento della rete direttamente dalla viva voce di alcuni attori del cast. Tutti disorientati, piacevolmente sorpresi e con una gran voglia di riappropriarsi di ciò che è loro sin dall’inizio.A partire dalle vecchie leve, per esperienza si intende, come Fabio Mazzari:
“E’ un po’ come rivedere il proprio paesaggio per uno che è stato all’estero molti anni. Era la nostra naturale collocazione, quella con la quale ci siamo fatti conoscere al grande pubblico. Abbiamo avuto successo in quel tipo di fascia oraria che poi abbiamo ceduto ad altri, come noto. Dovremmo poter contare sull’effetto cerniera, visto che alla fine di Centovetrine arriviamo noi. Il bacino di utenza che abbiamo abbandonato dovrebbe ritrovare le due soap insieme. Speriamo che non sia una cosa momentanea, questo cambio di orario è previsto solo per l’estate. Mi auguro che il pubblico risponda in maniera tale che la rete non ci sposti di nuovo”.
Mazzari interpreta Alfio Gherardi, personaggio storico della soap, e, salvo brevi interruzioni, è sempre rimasto legato al set di Vivere, dai tempi della lavorazione a Como fino al trasloco a Telecittà, struttura avveniristica di San Giusto Canavese in cui si concentra la produzione delle due soap Mediaset. Il suo indiscusso primato seriale, nell’azienda di famiglia come nel cast, era stato di recente oscurato da nuovi personaggi di potere e da un ambizioso nucleo familiare destinato a soppiantarlo. Ma, a quanto pare, non ci sono riusciti:
“Molto malvolentieri ho dovuto accettare questa scelta. Il pubblico, com’era prevedibile, ha risposto negativamente. E’ probabile che l’arrivo di Massimo Draghi, non dell’attore bravissimo che è Luciano De Luca ma del personaggio, abbia creato delle valenze negative un po’ in tutti. Doveva portare questa nota tra l’avventuroso e il criminale, ma il suo arrivo ha creato una specie di reazioni a catena in senso negativo, la storia a quel punto lì ne veniva influenzata. E’ come se l’ingresso dei Draghi avesse dato vita a una specie di effetto domino, sono cadute una serie di pedine che stavano in piedi con una loro identità. Anche la mia, poi mi sono rialzato ma a fatica. Per esempio, mia figlia Adriana ha scoperto un padre che non si immaginava e ha deciso di andarsene da Como perchè disgustata dalla sua famiglia. La moglie di Draghi poi si è legata a me. E’ una serie di effetti secondari che sono stati per molti di noi negativi, a cominciare da me”.
Ad essere stato penalizzato è un altro veterano del cast, ma questa volta appartenente alla schiera dei giovanissimi, come Gabriele Greco. Quest’ultimo, infatti, si è trovato all’improvviso, dopo anni di esperienza sul campo, a recitare un ruolo da comparsa mentre i protagonisti erano altri:
“L’ingresso dei nuovi personaggi non è stato benvoluto dal pubblico, o meglio il pubblico si chiedeva che fine avessero fatto i vecchi personaggi che davano un’identità al prodotto. Io devo dire che ho lottato perchè destabilizza interpretare un personaggio che viene utilizzato per fare da spalla a un protagonista, intorno a cui si incentrano le storie più importanti. Così mi sono dovuto inventare un sistema per non oscurare definitivamente il mio personaggio. E’ nato un rapporto di amicizia tra me e Christian, mio neo-collega del commissariato peraltro coetaneo, in cui comunque cercavo di non fare la comparsa. Lì ho sempre lavorato per dare qualcosa in più, per non essere solo un collega ma anche un confidente in cui il pubblico potesse ritrovare il solito Luca. C’è sempre qualcosa di non detto che incuriosisce il pubblico, anche se non sei costantemente presente sulla scena. Io ho avuto anche degli impegni, ma mi è andata bene perchè sono riuscito a conciliare le due cose. Ho fatto una fiction con Katia Ricciarelli e Ornella Muti, Ma chi l’avrebbe mai detto?, andata in onda in due puntate a febbraio su Raiuno. Poi comunque ho continuato a lavorare a Vivere. Quindi personalmente mi è andata bene, ho avuto il tempo di fare anche altre cose. Ho lavorato meno a Vivere rispetto ad altri periodi e ne ho approfittato per fare il mio disco, che uscirà a breve (in passato aveva già inciso due singoli, ndr). Insomma, non sono stato a casa”.
Gabriele Greco confida molto in questo esperimento, perchè si augura di ritrovare quel pubblico giovanile che non ha potuto appassionarsi alle sue storie negli ultimi anni:
“La speranza è di riuscire a conquistare tutto quel pubblico che probabilmente si è perso, perchè i ragazzi alle 12.30 sono ancora a scuola e non possono seguirci così facilmente. Noi abbiamo un’altissima percentuale di persone che ancora oggi, fedelmente, dopo tanti anni registrano Vivere. Probabilmente sono dei numeri che non vengono considerati nella stima degli ascolti. Eppure questo denota comunque una grande attenzione al programma. La gente si aspetta tanto da questo restyling, in molti erano rimasti delusi. La maggior parte delle persone che mi ferma per strada mi ha sempre chiesto come mai abbiamo cambiato orario (e comunque facciamo sempre degli ascolti abbastanza alti). Indubbiamente abbiamo perso una buona fetta di pubblico, che si è sentita tradita non per nostra scelta. Una fascia oraria come quella pomeridiana garantisce più telespettatori e più possibilità di far vedere il tuo prodotto”.
Pieno di gratitudine per questo ritorno alle origini è un altra presenza storica del cast come Giorgio Biavati, che in molti ricorderanno per il suo Giovanni Bonelli ma che ha anche un’illustre storia artistica alle spalle:
“I Bonelli hanno dato il via a tutto quanto. E’ partito tutto da quella locanda. Quando facevamo 6 milioni, il 35% di share e prendevamo un Telegatto dopo l’altro eravamo noi al timone di questa nave. Adesso saremo molto più presenti. Si è anche pensato a un ritorno di una, due o tre delle nostre figlie. Ma bisogna vedere cosa succederà per capire se possono tornare. Per quanto mi riguarda, continuerò con entusiasmo a credere in Vivere e non credo nella ghettizzazione degli attori di soap. Io faccio tv da quando sono bambino. La prima freccia nera di A.G. Maiano la feci io, quella che fu un successo strepitoso. Andò in tutto il mondo. E allora sono diventato l’attore di televisione. Oggi sono l’attore di soap, mentre ho fatto anche cinema e teatro. Ma l’attore è attore sempre”.
Anche Anna Maria Malipiero, la cattiva di Vivere Rebecca Sarpi, non sembra avere grandi ambizioni né voglia di fuggire via da un contesto in cui si trova perfettamente a suo agio:
“Io spero un domani di poter lavorare con gli stessi miei colleghi, con cui si è creato un affiatamento notevole in cinque anni. Ad esempio fare un’altra fiction con Brando Giorgi. In ogni caso, ritrovarli e condividere nuove esperienze assieme nell’ambito della recitazione”.
L’attore in questione, che ha interpretato per anni il suo amato Roberto Falcon, ha lasciato la soap mirando a nuove vetrine, come il recente talent show Notti sul Ghiaccio o una nuova fiction che lo vedrà protagonista in prima serata con Manuela Arcuri. La Malipiero ne sente già la mancanza, ma è contenta per lui e gli augura in bocca al lupo per il suo nuovo futuro professionale. Come si dice in questi casi, la vita va avanti… e Vivere anche.
Tvblog vi dà appuntamento ai prossimi giorni, con la pubblicazione integrale delle interviste esclusive agli attori di Vivere.