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Riccardo Trevisani a TvBlog: “L’amicizia con Bonucci, le critiche a Mourinho e Allegri e le mie telecronache per tutti”

L’intervista di TvBlog a Riccardo Trevisani: “L’amicizia con Bonucci, le critiche a Mourinho e Allegri e le mie telecronache per tutti”

16 Settembre 2023 08:05

Non sono uno abituato al cambiamento. Per 17 anni sono stato un dipendente di Sky. Il passaggio a Mediaset è stato traumatico, direi non facile“. Riccardo Trevisani risponde al telefono mentre si trova all’aeroporto di Berlino, dove ha da poco messo a segno l’intervista-scoop a Leonardo Bonucci trasmessa su Italia 1 giovedì scorso.

Un grande lavoro di squadra, ho buoni rapporti con lui da anni, ho cercato di capire se volesse dare la sua versione, non è una persona che parla spesso. Sono andato a Berlino e ho raccolto il suo punto di vista. È andata bene, ha avuto il giusto risalto.

Bonucci è un suo amico? È normale avere rapporti di amicizia con calciatori e addetti ai lavori?

Sì. Ho rapporti con una trentina di calciatori, una dozzina di allenatori, una decina di dirigenti. È normale quando fai questo lavoro per tanti anni lavorando per grandi aziende, prima Sky, poi Mediaset. Certo, amicizia è una parola forte…

Chiaro, ma sono persone a cui lei fa sconti?

Chi fa il mio mestiere non si può permettere di fare sconti a nessuno. A Bonucci ho fatto le domande che avrei fatto se al posto suo ci fosse stato un altro calciatore col quale magari ho meno rapporto.

Reazioni dalla Juventus? 

Nessuna, che io sappia. Sanno benissimo che esistono le interviste. I tifosi si sono simpaticamente attivati per dire che l’intervista era fatta per andare contro la società. Ovviamente non è così, anche perché non ci sarebbe alcuna ragione. L’intervista è stata fatta per dare una esclusiva a Mediaset. È il mio lavoro.

Il telecronista nel 2021, dopo una vita passata a Sky, è passato a Mediaset, dove si alterna con Massimo Callegari (qui la sua intervista) nel racconto delle partite di Champions League, Coppa Italia e Supercoppa italiana.

Dopo due stagioni di televisione generalista, cos’è cambiato per lei?

È cambiato il mio modo di parlare, Ora è più fruibile e più semplice. Prima sulla pay tv facevo una telecronaca molto tecnica, per persone competenti. Adesso invece parlo a un numero di persone che possono essere anche non appassionate o esperte di calcio; insomma, ho smesso di parlare in ‘calcistichese’, anzi direi in ‘covercianese’.

Un cambiamento previsto o inaspettato?

Lo avevo previsto, ma ovviamente finché non lo fai non sai quanto tu nei sia capace. Penso di averlo fatto in maniera graduale sin da Malmoe-Juventus, che è stata la mia prima partita di Champions League a Mediaset.

Da quando frequenta la tv generalista viene fermato più spesso per strada dalla gente?

Sì, capita, soprattutto nelle grandi città, anche grazie alla vetrina di Pressing, che porta inevitabilmente ad una più grande riconoscibilità. Ma non dirò mai che mi sento conosciuto… perché non mi sento conosciuto!

Dal 2021 non ha un compagno fisso di telecronaca, dopo tanti anni in cui ha fatto coppia (quasi) fissa con Lele Adani. Com’è andata?

Con Lele Adani mi trovavo molto bene, qui a Mediaset ho commentato 60 partite delle 90 complessive con Massimo Paganin, col quale mi trovo altrettanto bene, anche se sono due caratteri diversi. Pure con lui c’è un rapporto anche fuori dal campo. Sono stato fortunato.

In queste due stagioni c’è mai stata la possibilità della ricomposizione della coppia Riccardo Trevisani-Lele Adani in telecronaca?

Sinceramente non ne ho la minima idea, lui è in Rai, io a Mediaset, adesso siamo assolutamente lontani, ma spero un giorno di poter tornare a commentare con lui. Il tempo c’è.

Torniamo alla Champions. L’anno scorso commentò la finale con l’Inter di Simone Inzaghi. Quest’anno toccherà a Callegari? 

Non ci è stato ancora comunicato, ma immagino di sì. Finale o non finale la Champions è sempre emozionante, è clamoroso quello che questa competizione ti trasmette. Sarà bellissimo raccontarla. Ci sarà da divertirsi.

Nel corso di questi mesi è tornato a raccontare anche le partite di tennis, con gli Internazionali d’Italia. 

Sì, lo avevo fatto anche a Sky. Io amo il tennis, penso che sia nel mio. Il calcio è la mia vita, è il mio lavoro, certo, ma anche tennis e basket avranno sempre un posto speciale per me. Anche se il basket non sarei mai in grado di commentarlo… quando sento Flavio Tranquillo capisco che è troppo più bravo, è troppo più competente.

Contratto con Mediaset in scadenza a fine stagione. Il suo futuro professionale è legato al tema dei diritti tv degli eventi sportivi? 

Andrebbe chiesto ai dirigenti Mediaset, non a me. La mia speranza è di poter essere un valore per l’azienda a più livelli: la telecronaca, le interviste come quella a Bonucci, l’opinionista in studio. Io mi sento un talent di Mediaset e quello che l’azienda mi chiede di fare io faccio. La cosa che più mi piace fare in assoluto è mangiare. Al secondo posto, però, ci sono le telecronache. Ne ho fatte più di 1400. Sicuramente più diritti ha Mediaset, meglio è. Ma in una azienda così grande ci sono tante cose da fare. Se potessi scegliere, io rimarrei qui, dove ho un rapporto eccezionale con il direttore Alberto Brandi, che lavora con l’entusiasmo di un ragazzo. Poi, per carità, ci possono essere aziende interessanti come Amazon, ma non mi ha contattato nessuno.

Sky le ha chiesto di tornare?

No. Ho un contratto in corso con Mediaset fino al 31 luglio 2024 e al momento non ho altri pensieri.

Tornare su una pay tv o una piattaforma sarebbe una diminutio per uno come lei appena arrivato sulla generalista?

I detrattori dicono che sulla generalista facciamo la Coppa Italia, per dire. Se uno vuole vederci il negativo ce lo vede comunque, Io sono strafelice della scelta che ho fatto, la riconfermerei altre dieci volte.

Si aspettava un’occasione da conduttore?

Io non sono un conduttore e l’ho detto sin dal primo giorno che sono arrivato a Mediaset. Faccio tante cose, ma non mi sento un conduttore. Posso imparare e mi ci posso impegnare, ma non è una cosa per cui bramo. Callegari, Piccinini, Pardo, Caressa, tanti miei colleghi telecronisti hanno fatto e fanno i conduttori, io invece preferisco condurre la partita più che lo studio.

Prima raccontava di avere rapporti con una dozzina di allenatori. Tra questi, immaginiamo, non ci sia Mourinho, di cui lei è considerato uno dei maggiori critici. È successo qualcosa tra di voi?

No, semplicemente sono un giornalista che esprime una opinione critica o un complimento quando lo ritiene, anche nei confronti di una sorta di totem. Non c’è abitudine, non c’è accettazione della critica, perché c’è uno stuolo di persone che va in difesa preventiva dell’attuale allenatore della Roma. Mi capita anche quando parlo di Allegri. Io non faccio il tifoso, io quando faccio le analisi valuto tutti gli aspetti. Ho sempre apprezzato un certo tipo di calcio, che non vedo né nella Roma né nella Juve.

Oggi Dazn sperimenterà la telecronaca a tre voci per Inter-Milan. Cosa ne pensa?

Preferisco in generale la telecronaca a due. Poi, one shot, si può fare, ci mancherebbe. Non mi piace abituare il pubblico ad avere un rappresentante della propria squadra. Uno può aver giocato/allenato dove vuole, ma ora fa il commentatore e automaticamente per me è in buona fede. Che sia Ambrosini a commentare l’Inter o Bergomi a commentare il Milan. Sono due grandi professionisti con i quali ho lavorato e possono commentare bene tutto.

Le telecronache sono sempre più spesso molto verbose, forse andrebbe tolta una voce, anziché aggiungerla.

A me la telecronaca piace ritmata e incalzante. Quindi il problema posto nella domanda non sussiste, per me quantomeno.

Momento pronostici, così poi i tifosi a maggio potranno rinfacciarle eventuali cantonate. Chi vincerà la Champions League? 

Manchester City. E in finale vincerà facile, 4-0, perché l’anno scorso avevano paura di perderla, ora che l’hanno vinta, secondo me, l’avversario… lo scuoiano!

Chi vincerà la Coppa Italia e la Supercoppa, competizioni di cui Mediaset ha i diritti in esclusiva per l’intera stagione?

Per entrambe direi l’Inter, anche se la Supercoppa avrà formula e collocazione totalmente nuove. Per la Coppa Italia attenzione anche a Roma e Juventus.