Revenge, su Deejay Tv parte la vendetta di Emily Thorne
Su Deejay Tv Revenge, la serie tv ispirata da Il conte di Montecristo in cui una ragazza cerca vendetta per i torti subiti dal padre per mano di una famiglia degli Hamptons
Chi una volta almeno avrebbe voluto vendicarsi contro qualche torto subìto? Chi ha mai sognato di farla pagare a chi si è messo contro noi o le persone a noi vicine? A chi è venuto in mente un piano per assumere una nuova identità e distruggere le vite di suddetti individui? Emily Thorne, la protagonista di “Revenge”, avrebbe risposto “io!” a tutte e tre le domande.
La nuova serie tv di Deejay Tv, in onda da questa sera alle 21:30, è stata da creata da Mike Kelley (“Swingtown”), il quale si è ispirato ad “Il Conte di Montecristo” per rappresentare una storia di vendetta, e non di perdono, come dice la stessa protagonista. Un racconto che, nel corso delle puntate, si snoda attraverso le vicende dei personaggi creando un puzzle composto da pezzi il cui posto nel quadro generale non è detto che sia uno solo.
Emily (Emily VanCamp, “Everwood” e “Brothers and sisters”) è una giovane donna che arriva negli Hamptons, la prestigiosa località dove i newyorchesi benestanti passano le vacanze, per acquistare una casa vicina al mare. Emily si dimostra socievole, desiderosa di partecipare alle attività della comunità, e nutre un particolare interesse per i Grayson, i suoi vicini di casa. Emily, però, non è il vero nome, ed i Grayson hanno già avuto a che fare con quella ragazza.
Revenge
Il suo nome è Amanda Clarke, figlia di un uomo che, anni prima, è stato portato in carcere accusato di aver finanziato dei terroristi in un attentato aereo nel quale persero la vita numerose persone. Il padre di Amanda, però, è stato incastrato da Conrad Grayson (Henry Czerny) che, complice la moglie Victoria (Madeleine Stowe), ha dirottato tutti gli indizio contro di lui.
Amanda si è dunque ritrovata a crescere da sola, facendosi la pelle dura e pensando che il padre fosse davvero colpevole. Saranno i diari da lui scritti a farle cambiare idea e, una volta raggiunta la maggiore età, a convincerla che quelle persone la devono pagare, a modo suo.
Inizia così il suo piano di vendetta, che la porterà a cambiare identità, a trasferirsi negli Hamptons ed a socializzare con i Grayson ed i loro amici, tutti fili di una tela agli occhi del pubblico intricata ma per Amanda/Emily molto semplice da disfare. Per farlo, conquisterà anche Daniel (Joshua Bowman, “Make it or break it”), giovane rampollo Grayson, all’oscuro delle azioni dei suoi genitori.
Il viaggio di Emily si compirà, dicevamo, coinvolgendo le vite anche di altri personaggi, più o meno colpevoli di aver contribuito a rovinare la sa famiglia. I Grayson, che hanno cresciuto anche la giovane e viziata Charlotte (Christa B. Allen) cercando di dimenticare il passato, sono in cima ad una mini-piramide sociale che vede tutte le famiglie più facoltose della zona partecipare ad eventi ed ampliare il proprio status a discapito degli altri.
Ma Emily deve fare anche i conti con chi, quando era piccola, era stato suo amico, come Jack (Nick Wechsler, Kyle in “Roswell”), ora gestore di un bar col fratello Declan (Connor Paolo, Eric in “Gossip Girl”), ed anche con chi, invece, la vuole aiutare ora, come Nolan (Gabriel Mann), ricco e stravagante imprenditore le cui tecnologie avanzate saranno utili alla protagonista per anticipare le mosse dei suoi nemici.
“Revenge” ci riporta a quel mondo di lusso sfrenato e di complotti, segreti e confessioni che dai tempi di “Dallas” e “Dinasty” non riuscivano a conquistare il pubblico. Questo telefilm, complice un cast giovane e nessuna pretesa di voler cercare il lieto fine a tutti i costi, è diventato in breve tempo una serie-cult in America, dove la prima stagione, sulla Abc, ha ottenuto una media di 8,7 milioni di telespettatori.
Sebbene in alcuni punti perda pathos e concentrazione sull’obiettivo iniziale, “Revenge” riesce a convincere grazie ad una sceneggiatura che sa fondere drama e romance, presentando dei personaggi il cui spessore li avvicina velocemente agli spettatori. La vendetta, insomma, diventa glamour, ma non smette di ferire.