Report, un prodotto irrinunciabile per il Servizio Pubblico, in arrivo allungamento
Il programma di Ranucci su Rai3 un marchio di autorevolezza per il servizio pubblico radiotelevisivo, ecco i suoi target di riferimento
Una volta si diceva: lo ha detto la TV, rivolgendosi evidentemente alla RAI, che all’epoca era l’unica emittente televisiva italiana. Poi con il tempo questa frase ha perso sempre più di significato, un po’ perchè sono arrivate le televisioni locali che se da una parte hanno aumentato il pluralismo, dall’altra, complici i mezzi non sempre all’altezza a loro disposizione, di autorevolezza non ne esprimevano poi tantissima ed un po’ perchè la RAI stessa si è lasciata in qualche modo contagiare da una programmazione che probabilmente era più consona ad una tv commerciale. Sempre più difficile quindi dire con un’elevata dose di certezza che quello che passa la televisione è oro colato, anche se dalla RAI ci si dovrebbe aspettare questo ed altro. In un territorio quindi dell’informazione sempre più magmatico, la cui percentuale di affidabilità è esponenzialmente scesa con l’aumentare della gente che lancia le proprie convinzioni su un po’ di tutto grazie all’enorme capillarità dei social network, la televisione e la carta stampata, ovvero i media tradizionali, dovrebbero giocare sempre di più la carta dell’autorevolezza e dell’approfondimento. La RAI ce l’ha in casa un programma che ha fatto della sua autorevolezza e della sua capacità di inchiesta giornalistica il suo elemento primario, il programma in questione si chiama Report e va in onda tutti i lunedì in prima serata su Rai3 e fino al 14 giugno, quando si chiuderà l’edizione in corso.
Il programma è confermato anche per la prossima stagione e siamo in grado di anticiparvi che la RAI ha chiesto al team guidato da Sigfrido Ranucci più puntate per la prossima stagione. In particolare Report dovrebbe contare, secondo le intenzioni della televisione di Stato ben 28 emissioni, contro le 24 di questa stagione.
Un impegno non da poco per una trasmissione che richiede una lunga e meticolosa preparazione per ogni puntata. Il programma ha ottenuto finora una media che sfiora l’11% di share e 2.600.000 telespettatori, con puntate che hanno sfondato il muro dei 3 milioni, come per esempio quelle del 16 novembre, del 12 aprile e del 3 maggio. Ma più che l’ascolto in se in valori assoluti, che pure è certamente molto importante, è nell’analisi dei target che possiamo capire il successo e l’importanza di Report per la RAI. Un programma quello condotto da Sigfrido Ranucci molto ambito dai pubblicitari con uno share del 16,13% fra i laureati e del 12% nei telespettatori con diploma da media superiore. Dati molto alti nelle classi socio economiche più alte, con il 15% di share nella classe Alta e 13,11% in quella Medio-Alta e con una crescita esponenziale del pubblico più giovane e più attivo nelle ultime stagioni.
Una curiosità riguarda poi i dati sugli ascolti per regioni, con il Friuli Venezia Giulia che fa registrare lo share più alto, esattamente il 18%, seguito da Abruzzo, Sardegna, Lazio e Piemonte con il 12% di share. La regione che fa segnare lo share più basso è la Sicilia con il 5,84%. Prodotto quindi davvero irrinunciabile quindi Report per la RAI, a dispetto delle tantissime polemiche politiche, interrogazioni parlamentari e querele che ha portato con se.