Report 2024, stasera 17 novembre: il caso Regeni, la peste suina africana, Vannacci e l’uninominale di Cosenza
Torna lo storico programma di inchieste di Raitre, giunto alla 28esima edizione, con una novità, Report Lab
Edizione numero 28 per Report, lo storico programma di inchieste di Raitre condotto da Sigfrido Ranucci, che anche in questa stagione promette di far tremare non poche poltrone. Il gruppo di lavoro di Ranucci è pronto a raccontare l’Italia da ogni punto di vista, svelando retroscena pronti a diventare delle notizie di cui si parlerà per giorni. Volete saperne di più sulle inchieste di questa edizione? Proseguite nella lettura!
Report, puntata stasera
17 novembre 2024
“Olio di ricino”
Di Daniele Autieri, con la collaborazione di Andrea Tornago.
Nell’ultimo mese sul banco dei testimoni del processo contro i quattro egiziani accusati di aver rapito, torturato e ucciso Giulio Regeni, si è seduto lo Stato: l’ex-presidente del Consiglio Matteo Renzi, l’ex-ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e i vertici dei servizi segreti italiani. Le rivelazioni delle massime cariche dello Stato sulla chiusura del governo egiziano nei confronti delle richieste di trasparenza e verità sul caso Regeni raccontano un’altra storia che si collega al tema della ragion di Stato e coinvolge anche l’Eni, la più grande e strategica delle aziende controllate dal governo italiano. Secondo queste testimonianze, nei giorni del sequestro, l’Eni non ha interloquito con il governo egiziano. Ma Report svela documenti riservati che dimostrerebbero il contrario. Perché alle spalle della ricerca di verità sulla morte del ricercatore italiano si è innescato uno scontro geopolitico che ha coinvolto non solo l’Italia e l’Egitto ma anche il Kenya, dove si trova il testimone eccellente del processo Regeni, l’uomo che può inchiodare alle sue responsabilità il Maggiore Magdi Sharif, uno dei quattro egiziani accusati dell’omicidio. Report è riuscito a scoprire l’identità di questo testimone e ha raccolto la sua storia. Ma i rapporti di forza sbilanciati tra il nostro governo e gli autocrati africani promettono adesso di essere riscritti dal Piano Mattei, il maxi stanziamento da 5,5 miliardi di euro lanciato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni per sostenere lo sviluppo di alcuni paesi africani con il sostegno delle aziende italiane. Il primo e più importante progetto del Piano parte proprio dal Kenya.
“Made in virus”
Di Giulia Innocenzi, con la collaborazione di Greta Orsi e Giulia Sabella.
Perché l’Italia è uno dei Paesi europei più colpiti dalla peste suina africana? La strategia del governo per frenare il virus ha fallito? Report può rivelare in esclusiva che l’Ausl di Modena ha fatto partire l’attività di ritiro e rintraccio di alcune partite di carne di maiale finite nei supermercati perché potenzialmente affette dal virus della peste suina. E perché, nonostante le criticità sollevate dagli esperti, anche quest’anno per gli abbattimenti è stato utilizzato il metodo dell’elettrocuzione? “Report” mostrerà in esclusiva le immagini di abbattimenti di cui ha chiesto conto al ministro Francesco Lollobrigida. La peste suina africana sta mettendo inoltre in difficoltà il comparto delle produzioni DOP. Il Prosciutto di Parma ha adottato un nuovo disciplinare, che prevede che i mangimi provengano almeno al 50% dalla zona di origine limitata. Gli enti controllori preposti verificano che questi criteri vengano rispettati? E qual è lo stato degli allevamenti italiani, dove l’igiene e la biosicurezza sono criteri essenziali per evitare la diffusione del virus?
“Tutti gli uomini del generale”
Di Luca Chianca, con la collaborazione di Alessia Marzi.
Dopo aver scritto “Il Mondo al Contrario” il generale Roberto Vannacci è stato eletto al parlamento europeo con oltre 500mila voti. In poco tempo è diventato la star del raduno di Pontida, grazie al successo di un libro che in pochi mesi ha venduto oltre 250mila copie fruttando al generale, per il solo 2023, ben 800mila euro. Ma visto che a distribuirlo è Amazon quante tasse ha pagato Roberto Vannacci? Tra una settimana, il comitato culturale che si è ispirato al suo libro diventerà un movimento politico e le preoccupazioni tra i militanti e i dirigenti della Lega già si fanno sentire perché nel comitato, con sede a Lamezia Terme e ramificazioni in tutta Italia, convivono ex militari paracadutisti della Folgore e incursori del “Col Moschin”. Ma chi ruota intorno al generale, tanto da spingerlo così in alto nei sondaggi? Per capirlo “Report” è volato fino a Bucarest per incontrare il Gran Maestro della Grande Loggia Massonica Nazionale Romena, il generale Savoiu, che si considera l’erede spirituale di Licio Gelli. In Italia, invece, c’è il faccendiere Gianmario Ferramonti che con Savoiu ha fondato la P3. Entrambi, come ha scoperto Report, nelle passate elezioni europee, si sono messi a disposizione per dare una mano al generale per la sua campagna elettorale.
“L’aggiunta delle elezioni”
Di Giulia Presutti, con la collaborazione di Madi Ferrucci.
In Parlamento da oltre un anno si sta giocando una partita silenziosa. La posta in gioco è un seggio della Camera, l’uninominale della provincia di Cosenza: alle scorse elezioni politiche era stato vinto dalla deputata Cinque Stelle Anna Laura Orrico, ma il secondo classificato ha fatto ricorso. Si tratta di Andrea Gentile, ex deputato di Forza Italia e rampollo di una famiglia cosentina da sempre in politica: per contestare il risultato elettorale si è rivolto alla stessa Camera dei Deputati, dove la Giunta delle Elezioni ha riaperto e contato tutte le schede nulle e bianche. Gentile è passato in vantaggio di 240 voti, ma c’è un mistero: perché 440 schede che i verbali di sezione hanno indicato come bianche, risultano ora contrassegnate da una x? I presidenti di seggio dicono che lo spoglio è stato svolto sotto il controllo di più occhi e che solo quando non era presente alcun segno, le schede venivano dichiarate bianche.
10 novembre 2024
“Tartufo-gate”
Di Luca Bertazzoni, in collaborazione con Marzia Amico. Nel 2021 la Regione Umbria ha deliberato uno stanziamento di fondi per la filiera del tartufo. Quasi la metà dei 10,7 milioni di euro è finita alla Urbani Tartufi, il cui amministratore delegato è Gianmarco Urbani, marito dell’Assessora al bilancio della Regione Umbria Paola Agabiti. Nel periodo in cui veniva predisposto il bando, il figlio della Presidente Donatella Tesei è stato assunto a tempo indeterminato dalla Urbani Tartufi. Per queste vicende la Procura di Perugia ha indagato per abuso d’ufficio Donatella Tesei e la sua Assessora Agabiti. L’inchiesta è stata poi archiviata per l’abrogazione del reato di abuso d’ufficio.
“La conversione”
Di Luca Bertazzoni in collaborazione con Marzia Amico. Si parla della riforma della giustizia, entrata in vigore il 25 agosto scorso, che ha decretato l’abolizione del reato d’abuso d’ufficio e un depotenziamento del reato di traffico di influenze illecite. Una riforma che porta il nome del ministro che l’ha fortemente voluta, Carlo Nordio. Entrato in magistratura nel 1977, Nordio ha costruito la sua carriera in una sola Procura, quella di Venezia. L’inchiesta ricostruisce il passato di Nordio come pubblico ministero e analizza quali saranno i cambiamenti dopo le modifiche apportate dalla riforma sulla giustizia. Si racconta anche il caso di Rosanna Natoli, ex consigliera laica del Csm in quota Fratelli d’Italia, sospesa dal Consiglio Superiore della Magistratura dopo la diffusione della registrazione di un incontro con la giudice Fascetto Sivillo. Infine, si occupa della presunta indagine su Arianna Meloni sollevata quest’estate dal direttore de Il Giornale Alessandro Sallusti. Che fine ha fatto il complotto?
“Il conto dei disastri”
Di Bernardo Iovene, con la collaborazione di Lidia Galeazzo Si torna sulla vicenda dei fratelli Pellini di Acerra condannati per il disastro ambientale avvenuto nella zona di Acerra nei primi anni 2000. Per un problema formale i loro beni sono stati dissequestrati ad aprile di quest’anno, ma grazie alle proteste dei cittadini e su indicazione della procura di Napoli è stato emesso un nuovo decreto di sequestro. Report ha intervistato i 3 fratelli che si difendono e negano tutte le accuse per le quali sono stati condannati a 7 anni, mai scontati, grazie ai benefici e all’indulto. A fine ottobre è iniziato il nuovo processo che potrebbe portare il sequestro di 200 milioni di euro del loro patrimonio alla definitiva confisca. Con le immagini, si cerca di ricostruire il disastro sia ambientale che quello legato alla salute, Acerra è al primo posto per incidenza delle malattie tumorali, un dato ormai dimostrato e legato all’inquinamento avvenuto negli ultimi trent’anni. Si torna poi a documentare la fine dei 212 containers di rifiuti italiani rientrati dalla Tunisia. Nel 2022, contro la volontà popolare, furono stoccati dalla Regione Campania nell’area militare di Persano nel comune di Serre, si temeva quello che poi è accaduto a luglio di quest’anno, sono stati incendiati, e secondo la procura di Salerno si tratterebbe di un incendio doloso.
“Opere rubate in mostra”
Di Manuele Bonaccorsi, in collaborazione con Thomas Mackinson. Ci si occupa del sequestro effettuato dai Carabinieri a Ferrara, di una importante opera di proprietà di Vittorio Sgarbi il 9 ottobre 2024: una copia seicentesca di Ortolano, dal titolo “Compianto sul Cristo Morto”. Il sequestro, secondo quanto ricostruito da Report e dal Fatto Quotidiano, è avvenuto a Palazzo dei Diamanti, a Ferrara, tre giorni prima dell’inaugurazione dell’esposizione Il Cinquecento a Ferrara, curata da Vittorio Sgarbi. L’opera, annunciata nel catalogo dell’esposizione, non è attualmente presente in mostra. Ma un’immagine recuperata dimostra che prima del sequestro si trovava nella sala 9 della prestigiosa sede espositiva. L’Ortolano risultava rubato nel 1984 in un palazzo nobiliare e Bevagna (Pg), ed era di proprietà del signor Paganello Spetia. L’ex sottosegretario alla Cultura, dopo le sue dimissioni dall’incarico di governo in seguito allo scandalo del Manetti rubato, ha mantenuto l’incarico di presidente della fondazione Ferrara Arte, controllata dal Comune di Ferrara. L’indagine ha permesso di ricostruire la probabile presenza di un’altra opera rubata nella collezione privata di Sgarbi, anche questa apparsa nel 2022 in una esposizione.
“Lab Report: dove girano le pale?”
Di Antonella Cignarale in collaborazione con Enrica Riera. Ogni regione deve aumentare la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili entro il 2030. La Sardegna, che deve dismettere anche le due centrali elettriche a carbone, gode oltre che di sole di una disponibilità di vento invidiabile a livello europeo, motivo per cui le richieste per installare impianti eolici sono arrivate in prossimità di complessi archeologici di assoluto pregio, ma anche a mare. I progetti degli impianti eolici flottanti presentati di fronte alle coste della Sardegna prevedono dalle 20 alle 80 turbine eoliche galleggianti sul mare, capaci di soddisfare il fabbisogno energetico dell’isola e non solo. Il timore, però, è che possano penalizzare il paesaggio naturale dell’isola, che ha un valore. I comitati cittadini e gli enti locali che Report ha incontrato sono favorevoli alla produzione di energia con impianti a fonti rinnovabili, ma denunciano il mancato coinvolgimento in questo importante processo di transizione energetica. E mentre si alza il vento della protesta, la partita normativa si gioca tra il Ministero dell’Ambiente che valuta le richieste di installazione degli impianti eolici industriali e la legge della Regione al vaglio dell’aula.
3 novembre 2024
“Il laboratorio”
Dopo l’attacco terroristico di Hamas contro postazioni militari e insediamenti civili israeliani il 7 ottobre dello scorso anno, in cui sono morte circa 2000 persone, il governo di Benjamin Netanyahu ha lanciato una campagna a tappeto per colpire Hamas nella Striscia di Gaza. A pagare sono stati soprattutto i civili: secondo le fonti sanitarie di Gaza i morti al momento sono oltre 43.000, almeno 17.000 sarebbero minori. La Corte internazionale di giustizia ha avviato un procedimento in cui lo Stato di Israele è accusato di genocidio. Report ha ricostruito come negli ultimi vent’anni Israele si sia trasformato nel laboratorio politico dell’estrema destra internazionale mentre a Gaza le industrie belliche e della cybersecurity israeliane testano le loro armi e i loro prodotti, che vengono poi rivenduti all’estero e anche in Italia.
“Make America Italian Again”
Report ha rintracciato una serie di possibili e mai esplorati collegamenti tra Donald Trump e la mafia italo-americana, attraverso nuove testimonianze di ex boss della mafia, investigatori, legali, e alcuni strettissimi collaboratori che in passato lavoravano con l’attuale candidato alla Casa Bianca. L’inchiesta svela come, dai tempi della costruzione della Trump Tower ad oggi, Trump non avrebbe mai smesso di dialogare, direttamente o indirettamente, con boss ed ex killer della mafia italo americana.
“Meta-Politica”
Di Lucina Paternesi con la collaborazione di Roberto Persia. Da febbraio di quest’anno Meta ha deciso di implementare una nuova limitazione sui contenuti di tipo politico su Instagram e Threads, l’ultimo social nato in casa Zuckerberg. Dopo lo scandalo Cambridge Analytica e l’assalto a Capitol Hill fomentato dalle fake news che circolavano su Facebook, Meta ha deciso di tagliare la politica dai propri social network. Ma chi decide cosa è politica? E quali sono le voci che rischiano di sparire dal dibattito pubblico? Viaggio in un’America spaccata in due che si appresta a scegliere il nuovo Presidente tra attivisti, influencer e giovani che reclamano spazi fisici e digitali per esprimere il proprio dissenso.
27 ottobre 2024
“Da Boccia a Boccioni”
Di Giorgio Mottola, con la collaborazione di Greta Orsi.
Si parte dalla gestione del Maxxi di Roma durante la presidenza dell’attuale ministro della Cultura Alessandro Giuli e del suo ex capo di gabinetto Francesco Spano. In particolare si parlerà dei finanziamenti pubblici ottenuti dal Maxxi e della gestione della mostra sul futurismo.
“Liguria nostra”
Di Luca Chianca, in collaborazione con Alessia Marzi.
Si torna sull’arresto dell’ex presidente della Regione Giovanni Toti, dell’ex presidente dell’autorità portuale Emilio Signorini e di uno dei più importanti terminalisti del porto, Aldo Spinelli. Un terremoto giudiziario che ha portato la Regione Liguria a nuove elezioni. L’inchiesta punta a comprendere i nuovi equilibri politici e i nuovi candidati, ripartendo dalle ultime regionali del 2020.
“Rimetta a posto la candela”
Di Manuele Bonaccorsi, con Thomas Mackinson e Madi Ferrucci.
La procura di Macerata ha chiuso le indagini su Vittorio Sgarbi, ex sottosegretario alla Cultura del governo Meloni, accusato di aver esposto in mostra e contraffatto un’opera del Seicento su cui pendeva una denuncia di furto. Si tratta della Cattura di San Pietro, del caravaggista Rutilio Manetti, che risultava rubata nel 2013 al castello di Buriasco, in provincia di Torino. Sgarbi aveva esposto a Lucca nel 2021 un dipinto del tutto identico, tranne che per un particolare: una fiaccola in alto a sinistra. L’inchiesta giudiziaria era nata a partire da un’inchiesta realizzata da Report e dal Fatto Quotidiano nel dicembre del 2023. Nella puntata in onda il 27 ottobre Report rivela gli ultimi aspetti ancora sconosciuti della vicenda, emersi dalle indagini condotte del Nucleo di Tutela dei Beni Culturali dei Carabinieri. L’opera rubata a Buriasco e quella di proprietà di Sgarbi sono due diverse copie dello stesso soggetto – come sosteneva Sgarbi – o sono la stessa opera? Qualcuno ha aggiunto la candela? E su ordine di chi?
“La strage nascosta”
Di Rosamaria Aquino, con Norma Ferrara ed Enrica Riera.
È la notte tra il 16 e il 17 giugno 2024. Una barca a vela di turisti francesi soccorre un’altra barca a vela, quasi affondata, a 120 miglia dalle coste calabresi. A bordo c’erano 12 migranti, solo una piccola parte di un gruppo di 76 persone, un terzo dei quali bambini, imbarcatosi una settimana prima da Bodrum, in Turchia. È il naufragio di Roccella Jonica, dal porto dove i superstiti verranno trasportati dalla Guardia Costiera. Report, con testimonianze inedite, ripercorre tutte le fasi di quel naufragio, dal primo allarme lanciato da Alarm Phone alla gestione dei superstiti e dei rimpatri.
“Vasto. Esempio di solidarietà”
Di Chiara De Luca, in collaborazione con Greta Orsi.
La riserva di Punta Aderci è la vetrina del litorale abruzzese: istituita nel 1988 dalla Regione Abruzzo, a gestirla dal 2006, per conto del Comune di Vasto, è la cooperativa Cogcstre che riceve ogni anno da Regione e Comune circa 40mila euro. La riserva e tutti gli habitat presenti sono sottoposti a tutela, e lo scenario unico che la contraddistingue è lo sfondo di una storia di altruismo e solidarietà i cui protagonisti sono i cittadini di Vasto che hanno unito tutte le loro forze per soccorrere sette capodogli spiaggiati sulla costa di Punta Penna. Una testimonianza di quello che è in grado di fare una comunità quando è unita.
Report 2024, quando va in onda?
Il programma va in onda da domenica 27 ottobre 2024, alle 21:30, su Raitre.
Report 2024 su RaiPlay
Oltre che durante la messa in onda su Raitre, è possibile vedere Report su RaiPlay e sull’app per smart tv, tablet e smartphone. A questo link la pagina ufficiale del programma, da cui è possibile rivedere le puntate precedenti.
Report Lab
Novità di questa edizione è un segmento, Report Lab, in onda dalle 20:30: un laboratorio aperto ai giovani giornalisti, con trenta minuti di inchieste con storie e indagini dai territori d’Italia, in difesa dei diritti umani, dei più fragili, dell’ambiente. Un nuovo punto di vista, proposto da Sigfrido Ranucci, nell’anteprima di ogni puntata, per dar vita a un progetto ideato insieme al compianto Franco Di Mare, venuto a mancare nella primavera scorsa.
Chi conduce Report?
Il programma è condotto dal marzo 2017 da Sigfrido Ranucci, giornalista ed autore televisivo. Dopo la laurea, è approdato al Tg3, ma anche lavorato per Rai International. Approda a Report nel 2006, come co-autore, a fianco di Milena Gabanelli, storica conduttrice del programma. Nel corso della sua carriera, Ranucci ha vinto numerosi premi, tra cui il Premio Ilaria Alpi (per due volte).
Report va in onda in diretta?
Sì, il programma va in onda in diretta.
Dove viene registrato Report?
Il programma va in onda dagli Studi del Centro di Produzione Tv Raffaella Carrà di Roma.
Come contattare Report?
Per contattare la redazione del programma, si può scrivere a report@rai.it.
Report su Facebook, X e Instagram
Il programma è molto attivo sui social: a questo link la pagina ufficiale di Facebook, a questo link la pagina ufficiale di X e a questo link la pagina ufficiale di Instagram.