Home Che Tempo Che Fa Renato Brunetta contro Fabio Fazio: “Ieri sera a Che tempo che fa prove di regime renziano, inaccettabile”

Renato Brunetta contro Fabio Fazio: “Ieri sera a Che tempo che fa prove di regime renziano, inaccettabile”

L’ex ministro ha annunciato che si rivolgerà all’AgCom e alla Commissione di Vigilanza per sollevare il caso

pubblicato 9 Dicembre 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 10:54

Sono lontani i tempi in cui Brunetta seduto a pochi centimetri di distanza da Fazio polemizzava con quest’ultimo in diretta sui suoi compensi in Rai, dando vita ad uno scontro stra-commentato su Twitter e sui social network. Oggi dobbiamo accontentarci dell’ennesima dichiarazione pubblica del capogruppo di Forza Italia alla Camera. L’ex ministro infatti attraverso una nota riportata anche sulla sua pagina Facebook ha fatto sapere che si rivolgerà all’AgCom e alla Commissione di Vigilanza Rai per contestare quanto andato in onda ieri sera sulla terza rete della tv pubblica.
Il riferimento è all’attenzione che Che tempo che fa ha rivolto ai risultati delle primarie del Pd. Nella puntata di ieri, infatti, Fazio si è collegato più volte con Massimo Gramellini (nella versione di inviato) a Firenze riuscendo a trasmettere in diretta anche una parte dell’intervento del neo segretario del Pd Matteo Renzi.
Scelta per nulla gradita da Brunetta, che ha usato parole fortissime, tirando in ballo anche Luigi Gubitosi (presente in studio) e Andrea Vianello:

Prove di regime renziano da Fazio, a ‘Che tempo che fa’. Il direttore generale Gubitosi e quello della terza rete Vianello aspettano in diretta il nuovo padrone. Inaccettabile. Ne risponderà la Rai dinanzi all’AgCom e alla Commissione di Vigilanza. Capiamo la cronaca, non che i capi della Rai facciano i valletti d’onore al Nuovo Principe.

Certo, colpisce che Brunetta (in passato già scagliatosi contro il marchettificio Che tempo che fa) dia per scontato l’esistenza di un “padrone” politico della tv pubblica che teoricamente (sorridiamo a scriverlo) dovrebbe essere libera e indipendente dai partiti.
Alla fine comunque la certezza è che anche questa – che per dovere di cronaca (a proposito) vi abbiamo segnalato – è soltanto l’ultima (in ordine cronologico) provocazione strumentale di un ex ministro della Repubblica che finge di non sapere cosa è successo negli ultimi 20 anni nell’informazione televisiva italiana.

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