Circolano registrazioni audio scottanti su big della tv, e non si dovrebbe fare
Mi dissocio da questo articolo che parla di due registrazioni audio che riguardano unǝ big della televisione italiana
Premesso che mi dissocio da tutto quello che leggerete in questo articolo, circola da qualche settimana tra gli addetti ai lavori un file audio, anzi due, risalente a più o meno due anni fa, che i più bravi (ma anche un po’ boomer) definirebbero scottante. Una roba non troppo lontana da quella che ha riguardato qualche tempo fa Flavio Insinna e che Striscia la notizia ha reso pubblica.
Unǝ (benedetto sia lo Schwa, ma che ce frega dell’inclusività, viva lo Schwa ché mi consente di rimanere vago sull’identità della persona coinvolta) big della televisione italiana sbraita contro i suoi collaboratori nel corso di una riunione privata, li accusa sostanzialmente di svogliatezza e di scarso impegno. Ad un certo punto urla ‘qui c’è gente che guadagna 4 mila euro a puntata, ma non vi vergognate?’. Considerando il programma in questione, la domanda, effettivamente ci pare azzeccata. Ma questo è un altro discorso (ho verificato col mio avvocato: scrivere questa battuta non facilita l’identificazione della trasmissione e della persona, anzi, considerando l’offerta della televisione italiana, ne allarga ulteriormente la gamma di possibilità – altra battuta approvata dall’avvocato).
Le registrazioni audio, più o meno occulte, sono sempre circolate e continueranno a circolare, in praticamente tutti gli ambienti di lavoro. La cosa che colpisce è che ad alimentare la circolazione delle registrazioni, in questo caso, siano stati personaggi legati ad ambienti particolarmente e notoriamente ostili alla persona direttamente coinvolta.
Sì, avete capito bene: la più prevedibile delle dinamiche. E la più becera delle strategie. Mi stai antipaticǝ (viva Michela Murgia!), quindi ho interesse che quei file audio che circolano su Whatsapp vengano diffusi e magari resi pubblici, sperando che divampi la polemica.
Giochini del mondo della televisione odiosi almeno quanto frequenti. Ma io ovviamente prendo le distanze e anzi sono qui a raccontarvi quanto sia corretto il magnifico universo del piccolo schermo italiano, ma che dico italiano, direi mondiale.
Viva lo Schwa!