Coronavirus, il discorso della Regina Elisabetta
Un videomessaggio a reti unificate per parlare ai sudditi del Regno Unito e del Commonwealth colpiti dal Coronavirus: è la quinta volta in 68 anni di regno.
“We will meet again”.
La Regina Elisabetta II parla ai sudditi e ringrazia quanti in questi giorni stanno impegnandosi a lottare contro il Coronavirus. Esattamente alle 21.00 va in onda il messaggio registrato al Castello di Windsor trasmesso praticamente a reti unificate con una regina in verde speranza, le immancabili perle e un vaso di rose sul tavolino, delle rose che sono anche il simbolo dell’Inghilterra almeno a un primo sguardo. Un scrittoio spoglio, senza cornici di famiglia, ma solo carta e penna a dimostrare che la Regina, nonostante l’emergenza, continua a lavorare. Nessuna concessione agli affetti privati, ma un messaggio che alterna l’inquadratura della Regina, sempre più stretta, a immagini che sottolineano gli eroi cui va il ringraziamento della Corona. Quattro minuti e mezzo intensi, precisi, dritti, capaci di tenere insieme ‘il glorioso spirito’ britannico, lo sforzo quotidiano di un’emergenza senza pari e la speranza per un futuro migliore.
“Vi parlo in un momento estremamente complesso, un momento che sta causando dolore ad alcuni, difficoltà finanziarie a molti ed enormi cambiamenti nella vita quotidiana di tutti noi”
dice la Regina, rivolgendosi ai suoi sudditi, in primis a chi è impegnato nel Servizio Sanitario Nazionale assicurando loro che
“la Nazione, ne sono certa, apprezza come me il duro lavoro che svolgete e che ora dopo ora ci avvicina a tempi più normali”.
Ma Elisabetta non dimentica chi sta rispettando le regole e non manca di ricordare lo spirito dei britannici:
“Voglio anche ringraziare quelli di voi che stanno a casa e che contribuiscono così a proteggere le persone vulnerabili e risparmiano a molte famiglie il dolore, già provato da tanti, di perdere i propri cari. Stiamo affrontando questa malattia insieme e sono certa che se restiamo uniti e determinati ne usciremo. Spero che guardando a questi giorni saremo tutti orgogliosi di come abbiamo risposto a questa sfida. E quelli che verranno dopo di noi diranno che questa generazione è stata forte, come sempre, e che la disciplina, la risolutezza e lo spirito sono ancora virtù di questo Paese. L’orgoglio di ciò che siamo non fa parte del passato, ma definisce il nostro presente e il nostro futuro. Gli applausi al personale sanitario e a chi lavora per mandare avanti il Paese saranno ricordati come l’espressione del nostro spirito, il cui simbolo sarà rappresentato dagli arcobaleni disegnati dai bambini”.
La Regina continua ricordando i tempi della Seconda Guerra Mondiale:
“In tutto il Commonwealth, e in tutto il mondo, abbiamo visto storie commoventi di persone che si aiutano a vicenda, consegnando cibo e medicine a domicilio, aiutando i propri vicini o convertendo la produzione aziendale per sostenere lo sforzo sanitario. E sebbene la quarantena possa essere a volte difficile, tante persone, indipendentemente dalla propria fede, stanno scoprendo in essa un’opportunità per rallentare e riflettere, nella preghiera o nella meditazione. Mi viene in mente la prima trasmissione radiofonica che ho realizzato, nel 1940, con mia sorella: allora ci rivolgemmo proprio da qui, da Windsor, ai bambini che erano stati sfollati dalle città e allontanati dai loro genitori per motivi di sicurezza. Oggi, ancora una volta, molti soffriranno la separazione dei propri cari, ma anche oggi, come allora, sappiamo, nel profondo, che è la cosa giusta da fare”.
Elisabetta si avvia alla conclusione:
“Abbiamo già affrontato altre sfide, ma mai come questa. Questa volta ci uniamo a tutte le nazioni del mondo, in uno sforzo comune, condividendo i grandi progressi della scienza e la nostra istintiva difesa della salute. Avremo successo e quel successo apparterrà a ognuno di noi. Abbiamo ancora molto da sopportare, ma potremo consolarci col pensiero che verranno giorni migliori: staremo di nuovo con i nostri amici, ritroveremo le nostre famiglie, ci incontreremo di nuovo. Ma per ora invio i miei più sentiti ringraziamenti e i migliori auguri a ciascuno di voi”.
E “We will meet again” è il miglior claim che potesse riservare per il suo discorso.
La Regina Elisabetta parla alla Nazione a reti unificate: è il quinto discorso ‘eccezionale’ in quasi 70 anni di regno
Un messaggio straordinario alla Nazione: la Regina Elisabetta II si prepara a trasmettere domenica 5 aprile 2020 in Gran Bretagna e in tutti i Paesi del Commonwealth un discorso ai sudditi e ai cittadini britannici del mondo per ritrovare lo spirito comunitario in tempi difficili come questi, dominati dalla pandemia da Coronavirus. Il videomessaggio registrato in questi giorni al Castello di Windsor, dove Elisabetta si è trasferita dall’inizio dell’emergenza col marito Filippo, sarà trasmesso alle 20.00 ora locale (le 21.00 in Italia) in radio, in tv e sui canali social della Royal Family. Si preaunnuncia un messaggio a reti unificate, anche se la lista delle emittenti che lo trasmetteranno non è ancora nota.
Si tratta del quinto messaggio straordinario della Regina Elisabetta II ai suoi sudditi in 68 anni di regno. Al di là del consueto messaggio di Natale (inaugurato via radio dal nonno Giorgio V e portato in tv proprio dalla giovane sovrana), Elisabetta II si è rivolta al suo popolo solo in altre quattro occasioni eccezionali: nel 1991, allo scoppio della Prima Guerra del Golfo, nel 1997 alla vigilia dei funerali di Lady Diana, nel 2002 per commemorare la scomparsa della Regina Madre e nel 2012, in un contesto decisamente più istituzionale e cerimoniale, per il suo Giubileo di Diamante, ovvero i 60 anni di regno.
L’epidemia di Coronavirus, le vittime, l’impegno di medici e infermieri, il lockdown, l’invito alla resistenza e al senso di comunità saranno tra i punti dell’atteso discorso di Sua Maestà. Intanto l’erede al trono, il Principe Carlo, risultato positivo al Coronavirus e uscito dalla quarantena, ha fatto sapere di star bene e ha presenziato da remoto all’inaugurazione dell’ospedale provvisorio più grande d’Europa, aperto alla Fiera di Londra. Vedremo se la Regina Elisabetta riuscirà a compattare lo spirito britannico e a gettare un ponte anche verso l’Europa, anche se a Brexit ormai ufficiale.