Rebus è la dimostrazione che non sempre servono grandi idee per riempire uno spazio televisivo, ma che invece di personalità in grado di affrontare temi e discussioni con profondità e spessore ci sia un grande e necessario bisogno quando si parla di tv.
Rebus non mette in scena nulla di nuovo se si guarda al genere scelto o alla cornice stilistica e scenografica adottata. Attorno a un tavolo Giorgio Zanchini, vero padrone di casa, e Corrado Augias, vero interlocutore, accolgono i vari ospiti con i quali sviluppano la conversazione su un determinato e preciso argomento.
Il confronto in apertura di puntata con Monsignore Vincenzo Paglia vale il prezzo del biglietto per tutto il debutto. Un dibattito moderato e pacato, fatto con argomentazioni lucide e puntuali, sul tema dell’eutanasia, una rarità assoluta per il panorama televisivo odierno.
È l’elogio del dialogo socraticamente inteso, che porta al telespettatore una sensazione di piacere inedita, legata al mancato accavallamento di voci le une sulle altre, peculiarità e cifra distintiva di molti talk show. È l’elogio della parola e del ragionamento, tant’è che Augias, mettendo in relazione un’eventuale legge sull’eutanasia a quella sull’aborto, si rimprovera da solo per comportarsi come “un noto capo politico”.
La seconda parte di trasmissione dedicata alla satira e alle sue implicazioni risulta più debole, mancando proprio di quella contrapposizione proposta prima, in maniera garbata e razionale, fra due interlocutori con posizioni diverse. Serena Dandini porta comunque il suo acume e la sua brillantezza, battezzando la coppia Zanchini-Augias con la quale dimostra di divertirsi particolarmente, soprattutto notando le ironiche punzecchiature fra i due.
Un programma che, come ammette Augias nel finale, “costa due lire”, ma che potrebbe inserirsi bene nella domenica pomeriggio di Rai 3 se le riflessioni e gli spunti presi in considerazioni saranno all’altezza soprattutto della prima parte di questo debutto.
Anticipazioni e presentazione Rebus
Debutta oggi pomeriggio su Rai 3 alle 16:30 un nuovo programma, Rebus, che si pone come spazio in cui analizzare e approfondire i temi più caldi del dibattito pubblico. A farlo saranno Giorgio Zanchini, già conduttore di Quante storie, sempre sulla rete diretta da Franco Di Mare, nonché conduttore radiofonico su Rai Radio 1, e Corrado Augias, che era stato al timone di Quante storie prima dell’arrivo di Zanchini e che attualmente su Rai 3 è impegnato con Città segrete.
Rebus sarà un approfondimento culturale che avrà lo scopo di approfondire ogni settimana alcuni diversi aspetti della società, dall’economia alla cultura, fino agli esteri e alla cronaca. “Una bussola per orientarsi nel confuso tempo presente” veniva definito in sede di presentazione dei palinsesti quest’estate.
Rebus, prima puntata 10 ottobre 2021
Al debutto si parlerà di eutanasia, in relazione al referendum promosso in queste settimane, le cui firme sono state depositate lo scorso venerdì mattina in Cassazione: in studio Augias e Zanchini si confronteranno con Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente della pontificia accademia per la vita.
Nella seconda parte di trasmissione invece si uscirà dai nostri confini per parlare di satira. Previsti quindi diversi collegamenti e servizi dalle varie sedi di corrispondenza Rai, a partire da quella di Parigi, dove la giornalista Iman Sabbah è andata ad incontrare i vignettisti superstiti di Charlie Hebdo che le hanno parlato della richiesta avanzata al Presidente della Repubblica Emmanuel Macron di dare vita a un Museo per la vignette.
Per approfondire il tema sarà ospite della prima puntata di Rebus Serena Dandini, volto conosciuto della rete, che negli anni ha realizzato sia come conduttrice sia come autrice diversi programmi satirici. Con lei si tenterà quindi di fare un confronto su comicità e censura nei due diversi Paesi.
TvBlog seguirà il kick-off di Rebus e al termine del primo appuntamento recensirà il programma.