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Rebibbia, voci dal carcere – Stasera su SkyTG24

Sono oltre 200 i deputati, i senatori, gli europarlamentari, i consiglieri regionali, i magistrati, i presidenti di tribunale, i procuratori generali, i garanti per i diritti delle persone private della libertà che parteciperanno a Ferragosto in carcere, iniziativa dei Radicali italiani che prevede un’ampia serie di ispezioni nei 216 carceri italiani.E questa sera, anche SkyTg24

pubblicato 14 Agosto 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 13:34


Sono oltre 200 i deputati, i senatori, gli europarlamentari, i consiglieri regionali, i magistrati, i presidenti di tribunale, i procuratori generali, i garanti per i diritti delle persone private della libertà che parteciperanno a Ferragosto in carcere, iniziativa dei Radicali italiani che prevede un’ampia serie di ispezioni nei 216 carceri italiani.

E questa sera, anche SkyTg24 aderisce all’iniziativa, mandando in onda alle 23:05 lo speciale Rebibbia, voci dal carcere, a cura di Jacopo Arbarello: in esso, si raccontano tutte le problematiche degli istituti di pena italiani. Sovraffollamento, suicidi (41 dall’inizio del 2010 fra i detenuti, 4 fra gli agenti di polizia penitenziaria, oltre al suicidio del Provveditore alle carceri della Calabria, Paolo Quattrone. ), violenza e il reinserimento che raramente funziona. Il tutto, documentato attraverso le testimonianze di detenuti, poliziotti ed educatori.

Inoltre, le telecamere di SkyTg24 seguono le visite degli esponenti politici nelle varie prigioni italiane, da Como a Palermo.

Il progetto è promosso con l’adesione di Radio Radicale, con il direttore Paolo Martini, e dei capigruppo in Commissione Giustizia alla Camera Matteo Brigand (Lega), Enrico Costa (PdL), Donatella Ferranti (PD), Elio Vittorio Belcastro (Gruppo misto), Federico Palomba (IdV), Roberto Rao (Udc), oltre al Segretario di Radicali Italiani Mario Staderini.


Ecco cosa ne dicono i Radicali:

una ricognizione approfondita della difficilissima situazione delle carceri italiane in quello che si sta rivelando l’anno più duro […] Mai in passato i detenuti ristretti nelle nostre carceri sono stati così tanti (68.206) e il personale di ogni livello così ridotto nel suo organico […] oggi, più che nel passato il carcere è sempre di pù (e spesso esclusivamente) il luogo della pena che poco o niente ha a che vedere con quanto sancito dall’art. 27 della Costituzione Italiana secondo il quale le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato