Reazione a Catena: un game show che funziona a prescindere dal conduttore
Su Rai 1, ha avuto inizio la nuova edizione di Reazione a Catena, nuovamente condotta da Pino Insegno. La recensione di TvBlog
Dopo il flop del Mercante in Fiera e dopo un lungo periodo nel quale, dal punto di vista della comunicazione, ha sbagliato lo sbagliabile e anche qualcosa in più, Pino Insegno, di cui nessuno ha mai messo in discussione il curriculum e l’esperienza televisiva, né la libertà di poter esprimere tranquillamente le proprie idee politiche (ma il vittimismo, si sa, è il modo migliore per sfilarsi da una situazione spinosa), è tornato alla conduzione di Reazione a Catena, game show che ha già condotto con successo per quattro edizioni, più di dieci anni fa.
Che dire di Reazione a Catena? Nulla, nel senso che il game show di Rai 1, che prende puntualmente il posto de L’Eredità quando inizia a fare caldo, è un format ultra-consolidato e un divertissement immancabile per il pubblico a casa, nell’ora di cena. Nel gioco, non sono da segnalare sostanziali novità: l’unica novità, ovviamente, è il conduttore che prende il posto di Marco Liorni a cui va riconosciuto il merito di aver trasformato Reazione a Catena in qualcosa di più di una roccaforte esclusivamente estiva ma un programma sul quale Rai 1 può puntare anche nei periodi di garanzia.
Pino Insegno è ovviamente professionale, sa condurre un programma ed è anche un volto simpatico: l’impressione è che le sopraccitate polemiche abbiano notevolmente spento la sua vis comica, con una ricerca della battuta, a volte, insistente che porta al risultato opposto. Non basta un cambio di look per mettere un punto con il recente passato: ci vorrà un bel po’ di tempo per tornare a parlare di Pino Insegno unicamente artista e non più di Pino Insegno amico della Premier.
Un altro tratto distintivo di Reazione a Catena, inoltre, è che il game show è talmente forte da funzionare con qualsiasi conduttore al timone, capace di fare questo mestiere. Marco Liorni, conduttore di programmi di attualità fino al 2019, si è trasformato in un ottimo conduttore di game show anche grazie alla solidità del format.
Però, tra qualche settimana, numeri alla mano, qualcuno urlerà che Pino Insegno era indispensabile sia alla Rai che a Reazione a Catena. Normale, quando si sceglie di diventare una sorta di idolo politico. È il gioco delle parti.
La verità è che, per Pino Insegno, sbagliare questa prova è quasi impossibile. Partire da zero con un quiz nuovo o condurre un programma modellato altamente su un preciso conduttore, stile Avanti un Altro , sono prove un filino più complesse, tanto per fare qualche esempio.
Reazione a Catena andava bene ieri e andrà bene oggi.