I social sono imprescindibili per un reality tv?
I social sono diventati imprescindibili per il genere tv del reality? Il caso Bruganelli-Volpe (ma non è l’unico) suggerisce una risposta
Di recente ci eravamo chiesti su TvBlog se un programma come Amici di Maria De Filippi avesse proprio bisogno, per creare hype in vista dell’inizio della nuova stagione, di una sceneggiata social come quella che vide protagonisti Alessandra Celentano e Raimondo Todaro. Oggi ci chiediamo se il Grande Fratello Vip abbia bisogno delle scaramucce social tra Sonia Bruganelli e Adriana Volpe (con Giancarlo Magalli attore non protagonista) per provare a rianimare gli ascolti in affanno della sua sesta edizione. E la sensazione è che le risposte alle due domande possano non essere le stesse.
Il discorso in realtà è molto più generico e non riguarda soltanto il Gf Vip firmato da Alfonso Signorini. Nel 2021 per un reality in onda su una tv commerciale che ruolo gioca la spinta social? O, per dirla in maniera ancora più esplicita, il chiacchiericcio social è ormai imprescindibile per una trasmissione che rientra nel genere del reality?
Qui non si parla di social intesi come account della singola produzione televisiva o della rete che la ospita. Qui si parla di traffico che si genera sui canali social, da Twitter a Instagram, passando per Facebook e Tik Tok, dove i contenuti tv vengono sminuzzati, riproposti, rimontati e acquisiscono nuova linfa. Movimenti e dinamiche che non incidono in maniera diretta sugli ascolti, ma che contribuiscono nella capillarità mediatica del titolo e, soprattutto, nel raggiungimento naturale di target commercialmente appetibili.
Per capirci: quanto ha pesato sull’ultima edizione di Temptation Island il mancato ‘supporto’ di Trash Italiano, creator (con 4 milioni di follower solo su Instagram) decisivo nella diffusione di contenuti televisivi verso il pubblico social, quello cioè che da tempo (o da sempre, in alcuni casi) ha detto addio alla fruizione lineare del mezzo tv? Al netto di questioni squisitamente legali nelle quali in questa sede non entriamo, è ipotizzabile un paradosso, ossia che la diffida di Mediaset all’account di Marco D’Annolfi possa aver indirettamente danneggiato l’azienda di Cologno Monzese?