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Reality, che Passione

Avevo scritto, tempo fa, un canto del cigno del reality show. Mi sbagliavo, non posso che riconoscerlo. Probabilmente le mie valutazioni – che stento a ritrovare, per pigrizia estiva, più che altro – erano dettate più che altro da valutazioni e speranze di carattere personale, piuttosto che da analisi attente della situazione. Mi sbagliavo. E

29 Luglio 2006 11:28



Avevo scritto, tempo fa, un canto del cigno del reality show. Mi sbagliavo, non posso che riconoscerlo.
Probabilmente le mie valutazioni – che stento a ritrovare, per pigrizia estiva, più che altro – erano dettate più che altro da valutazioni e speranze di carattere personale, piuttosto che da analisi attente della situazione. Mi sbagliavo.
E lo dimostrano tutti i reality in preparazione e previsti per la programmazione sulle reti terrestri, L’Isola dei Famosi 4, Beauty and The Geek, Unan1mous, Selvaggio West, La Talpa 3, Grande Fratello 7, Circus, il solo elencarli mi affatica e preferisco fermarmi qui, dimenticando chissà quali perle. E anche il fatto che di tutti trovate e troverete anticipazioni e notizie sul nostro TvBlog – scritte ovviamente anche dal sottoscritto – non fa che alimentare questa mia stanchezza, vittima di una contraddizione che i nostri lettori più arguti comprendono fin troppo bene. E’ la stessa contraddizione di chi ci lavora, nei reality show. Forse di una grossa fetta di addetti ai lavori della televisione, che non possono non avvertirla, sebbene siano portati, com’è naturale, a difendere il loro lavoro, i propri prodotti.

A conti fatti, saranno una dozzina i reality, fra conferme e novità – lo faceva notare anche qualche lettore -, il che vuol dire una sola cosa: mi sbagliavo.
A suo tempo rilevavo anche il fatto che non esistono generi sbagliati o dannosi di per sé, e che dipende da come questi generi vengono utilizzati. Francamente, al di là di un mero interesse antropologico per certi meccanismi – interesse che, per quel che mi riguarda, è diventato più attento ai movimenti narrativi autoriali – e di qualche risata strappata, forse forzata, trovo questa invasione più dannosa che inutile.
Ma il fatto che le reti puntino su un genere e inondino i palinsesti di declinazioni dello stesso la dice lunga: analisi e proiezioni prevedono un 2006-07 boom per i reality show. Almeno, questo è quello che network e pubblicitari (legati a doppia mandata) si augurano. Non è necessariamente vero.
L’imprevisto è dietro l’angolo, possono esserci errori a monte, valutazioni sbagliate o magari prese di coscienza di una certa fetta di pubblico. Pertanto, è vero, il reality non è morto, viva il reality. Ma lasciamo che sia il pubblico di televisionari a giudicare, stiamo pronti a valutare le performance di altri canali e del satellite e – qualora anche queste analisi, come ormai temo, dovessero confermare il trend – solo allora cedere e prepararci, a capo chino, a partecipare a un reality per blogger. Ci manca davvero solo quello.