Report, hackerato conto bancario di Sigfrido Ranucci: “Non mi sento tranquillo”
Il conduttore del programma di inchieste di Rai3 spiega: “Dal 2009 sono sotto tutela, ora c’è chi sa esattamente dove abito con la mia famiglia”
La Rai fa sapere di aver attivato da ieri pomeriggio la Security aziendale in merito alla violazione dei dati di Sigfrido Ranucci, il cui account bancario (tutte le sue utenze aziendali, inclusa mail e informazioni sulla sua vita privata) è stato hackerato nelle scorse ore. La Security Rai è in contatto con la polizia postale e sta effettuando verifiche con la banca al fine di un accertamento della situazione a tutela dell’autore e conduttore di Report e della sicurezza aziendale.
Ranucci, dal canto suo, non nasconde la preoccupazione. Interpellato da Adnkronos, spiega:
Dal 2009 sono sotto tutela. La mia abitazione è sorvegliata ciclicamente dai carabinieri ma ora sapere che c’è chi sa esattamente dove abito con la mia famiglia non è una cosa che mi fa sentire tranquillo. Spero di essere solo la protesi di una incursione fatta anche a danno di altri cittadini, anche se è avvenuta in un contesto particolare, in un momento particolare. Una coincidenza che deve necessariamente farmi aprire gli occhi. Detto questo, se qualcuno ha tentato di fare questa operazione solamente per cercare di hackerare la dedizione al lavoro, mia e della squadra di ‘Report’, ha sbagliato. Non ci facciamo infettare da questo virus che punta a minare la nostra passione per il lavoro.
Il giornalista prosegue:
Report è un nodo nevralgico dove passano dati sensibili, contatti con le fonti, dove arrivano richieste legali, dove scambiamo informazioni con gli avvocati che ci devono difendere. Tutto questo rende molto più difficile l’esercizio di giornalismo di inchiesta per una trasmissione che è continuamente già sotto lo scacco di richieste milionarie di risarcimento danni. Noi abbiamo avvocati che si sono dimostrati integerrimi negli anni, bravissimi a difenderci, ma se un domani qualcuno, conoscendo la nostra rete di legali e consulenti, potesse arrivare a leggere le nostre strategie difensive, sarebbe una situazione rischiosissima per noi e per le fonti.
Ranucci precisa che “non ho gli elementi per valutare se questo attacco al mio account bancario sia conseguenza delle inchieste che ho fatto, ma quello che è certo è che non mi sfugge la coincidenza, sebbene io non voglia credere che sia legato alle inchieste“:
Anzi, io vorrei che quanto accaduto fosse valutato come l’esempio della vulnerabilità della nostra democrazia. E questo, a tutela di tutti i cittadini. Naturalmente in questo momento a me viene in mente la possibilità di essere più vulnerabile quando contatto una fonte, o tratto informazioni sensibili. E questo mi rende più fragile.
Ad esprimere pubblicamente solidarietà a Ranucci è stato Fabio Fazio, mentre Selvaggia Lucarelli su Twitter ha scritto:
Considerato che sono stati violati dati a 3 milioni di clienti nella stessa banca del conduttore di Report e di un file generato nel 2015 (anno in cui Ranucci ha aperto il conto in UniCredit) credo serva prudenza prima di parlare di hackeraggio mirato.