RaiUno rilancia Carosello e Intervallo per raccogliere pubblicità
RaiUno ripropone Carosello e Intervallo: si guarda al passato per costruire nuove formule di raccolta pubblicitaria.
La notizia ha già fatto il ‘giro d’Italia’: Carosello torna in onda a partire da marzo alle 21.00, per aprire il prime time come ‘ai bei tempi’, accompagnato nel pomeriggio da un altro storico appuntamento del palinsesto dell’Ammiraglia Rai, l’Intervallo, che però arriverà solo ad aprile. Carosello e Intervallo, due momenti cult dell’offerta della Tv di Stato che tornano in onda in una versione riveduta e corretta e con una finalità ben precisa, far cassa. Nessun intento nostalgico o vintage, piuttosto la ricerca di nuove formule di promozione da offrire agli investitori pubblicitari per recuperare introiti e magari approfittare dello slancio conquistato con Sanremo 2013 che – a detta del DG Rai Gubitosi – ha raggiunto il pareggio tra costi e ricavi. Di questi tempi, e in generale per la Rai, un vero evento.
Ma in cosa consiste questo ritorno di Carosello e Intervallo?
Carosello rinasce, di fatto, come serialità interstiziale, con segmenti di 210 secondi in cui raccogliere una fascia pregiata di spot. 3’30” di spot (tre da 1′ e uno da 30” mediamente) per introdurre il prime time e ottimizzare l’attesa del programma di punta di RaiUno. Gli spot di Carosello ‘2013’ ricorderanno, nelle intenzioni dei ‘promotori’, il clima dei ‘vecchi caroselli’, quelli di Jo Condor e Gringo o di Papalla e Carmencita per intenderci: dovranno avere insomma un scrittura e una struttura diversa da quella dei soliti promo che ‘giustifichi’, insomma, una ‘legittimazione’ editoriale.
Dal canto suo Intervallo, ribattezzato ‘Intervallo 2.0‘ (il ‘2.0’ è un’aggiunta ormai imprescindibile per connotare la contemporaneità), si trasforma in un ‘viaggio’ nelle aziende italiane, assumendo una ‘valenza narrativa’ del tutto diversa da quella del passato. Non ci sono ‘cartoline’ dai luoghi meno noti dello Stivale o aneddoti storici, frasi celebri, nozioni curiose, se non legate alla promozione del ‘territorio’ sotto forma di promozione aziendale. Idea interessante, se dovesse essere ottimizzata per la promozione di piccole e medie realtà, il celebre ‘tessuto della piccola e media impresa’ su cui si regge l’Italia.
La ‘scossa’ promessa dal direttore Giancarlo Leone alla ‘sua’ RaiUno, dunque, passa anche per la ristrutturazione di spazi pubblicitari, senza però ‘traumatizzare’ troppo il pubblico ‘tradizionale’ della Rete. Se è vero che il Festival di Fazio ha abbassato di botto l’età media degli ascoltatori di una decina di anni è anche vero che lo ‘zoccolo’ duro resta nelle mani degli ‘Over’: far tornare in onda ‘Carosello’ richiama i tempi felici della gioventù e del boom economico. Un motivo in più per fermarsi con interesse davanti alla tv pr la gioia degli investitori e di Mamma Rai.
Occhio, però: già una volta si è tentato il ritorno di Carosello, con pessimi risultati. Era il 1997 e l’esperimento fallì. Non basta evocare ‘Carosello’ per avere ‘successo’, bisogna poterlo riempire di ‘contenuti’ all’altezza: pubblicitari, tocca a voi.