Non si respira una bella aria dalle parti di Raitre. E, no, stavolta non ci riferiamo alla polemica montata pubblicamente dal Tg3 – via Maurizio Mannoni – per gli sforamenti di Politics, Mi Manda Raitre e Chi l’ha visto ai danni di Linea Notte (stasera attenti a possibili sviluppi!).
Secondo quanto risulta a Blogo, ci sarebbe malumore (eufemismo) tra i giornalisti di alcuni programmi di Raitre (in particolare, di Politics, ma anche Mi Manda Raitre sarebbe coinvolto) per un’indicazione giunta dalla direzione di rete negli scorsi giorni. Per farla breve: Daria Bignardi avrebbe chiesto – con ordine non scritto, a quanto pare – di limitare la presenza in video degli inviati nei servizi. Ufficialmente per rendere più cinematografico il racconto giornalistico. Ma la sensazione è che ci sia anche la volontà di evitare protagonismi inutili e, magari, di trovare formule nuove che risollevino gli ascolti non esaltanti fatti registrare finora. Ragionevole o meno, giusto o sbagliato, sta di fatto che l”ordine’ (non un vero e proprio diktat né un ferreo divieto – sarebbe concesso all’inviato di apparire in video solo se ciò è ritenuto funzionale al racconto) impartito dalla direzione di Raitre sembra abbia provocato profondi malumori nelle redazioni dei programmi.
Secondo quanto abbiamo appreso, i giornalisti non avrebbero affatto gradito la decisione della Bignardi, anche perché in contrasto con il loro modo di lavorare adottato fino ad oggi nella realizzazione dei servizi. Si parla anche di possibili azioni di protesta che i giornalisti starebbero pensando di praticare. Tra queste lo sciopero della firma. Voci di corridoio sostengono che addirittura alcuni inviati sarebbero pronti a dimettersi.