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Rai1, Red or Black, la Voglia, la Pazzia, l’Incoscienza e l’Allegria

Red or Black su Rai1, un’operazione troppo azzardata per il pubblico del primo canale Rai ?

di Hit
pubblicato 5 Marzo 2013 aggiornato 21 Gennaio 2021 16:42

Il messaggio è fin troppo chiaro, svecchiare il pubblico di Rai1 con prodotti innovativi ed al passo coi tempi. Ritmo serrato, montaggio adrenalinico, impatto visivo forte e linguaggio moderno. Dopo il Festival di Sanremo ed il suo successo di pubblico e critica, era davvero difficile per Rai1 tornare alle sue prime serate d’intrattenimento e mantenere alto, sia in termini qualitativi che d’ascolto il livello raggiunto dalla kermesse ligure. Una delle scommesse era appunto “Red or Black”, prodotto con Magnolia. Un game show “forte” carico di luci, voci e prove spettacolari.

Lo sforzo produttivo c’è tutto, l’impegno dei conduttori anche, ma, come si dice in questi casi, i risultati d’ascolto per ora non ci sono, o meglio sono al di sotto dell’asticella prefissata. Partito con il 17,19% di share è sceso di circa 5 punti al 12,72% della seconda, va detto avendo Napoli-Juve contro, dati effettivamente bassi per la prima rete. Il pubblico del primo canale Rai probabilmente è rimasto in qualche modo “frastornato” da cotanta carne al fuoco. Venerdì prossimo il game show condotto da Fabrizio Frizzi e Garbiele Crirlli torna in onda con la terza puntata e tenta di recuperare terreno con i Pooh come ospiti musicali, i calciatori Stevan Jovetic attaccante della Fiorentina ed Hernanes centrocampista della Lazio.

Pensando però a questa operazione televisiva, mi ritorna in mente un vecchio album degli anni ’70 di Ornella Vanoni, realizzato con la collaborazione del cantautore brasiliano Vinicius De Moraes e con il grande chitarrista Toquinho. Mi riferisco a “La voglia la pazzia l’incoscienza e l’allegria”. Per fare televisione e non solo televisione ovviamente, ci vuole certamente tanta “voglia” , possibilmente tanta voglia di farla bene. Non basta comparare un format carino all’estero e metterlo in onda, ma il lavoro di adattamento è certamente centrale per la sua buona riuscita. Poi serve certamente anche un pizzico di “pazzia”. Mi viene in mente la “lucida follia” di un genio della televisione contemporanea, ingiustamente relegato su Rai4 come Carlo Freccero. Poi anche un po’ di incoscienza. Chissà quanti progetti televisivi del passato, scritti solo sulla carta, verrebbero oggi bocciati dai geni del “marketing”, non vedendo così la luce.

Quindi è assolutamente necessaria in qualche modo, l’incoscienza di alcuni dirigenti televisivi, che sappiano avere il coraggio di mettere in piedi progetti che sulla carta non rispondono a certi requisiti su cui oggi si basa tanta, troppa televisione. Penso, oltre a Freccero, ad altri grandi dirigenti televisivi del passato: Massimo Fichera e Angelo Guglielmi, oltre a Bruno Voglino, Emmanuele Milano, solo per fare alcuni nomi. Quindi, soprattutto in un settore come l’intrattenimento serve tanta allegria, sia durante la scrittura che durante la lavorazione, perchè se ci si diverte prima è molto probabile che ci si diverta anche durante e dopo (quando si leggono i numerelli auditel). Serve quindi tanto divertimento, anche intelligente, mi viene in mente per esempio tanta bella televisione di Renzo Arbore. In Red or Black c’è qualcosa di questo mix, ma come tutti i piatti non è solamente la presenza di tutti gli ingredienti a far di loro un “buon” piatto. Servono anche le giuste dosi . Come con Pechino Express, che però andava su Rai2, per Red or Black va lodato il tentativo della Rai di “innovare”, anche a costo di perdere del pubblico per strada. Vero è però, che se il prezzo da pagare per innovare diventa necessariamente troppo alto, forse vale la pena fermarsi un attimo a pensare, ma è giusto sperimentare e tentare, soprattutto per un servizio pubblico.

Concludendo, cari lettori di TvBlog, secondo voi l’operazione Red or Black su Rai1 è stata una mossa giusta o troppo azzardata e quindi sbagliata ?