Rai, un canale Teatro farà ridimensionare Rai5? Tornano i concorsi per i giornalisti
Il Vicepresidente della Commissione Vigilanza a tutto campo sull’Unità
Succede che un giorno il quotidiano L’Unità si svegli e proponga alla tv pubblica, sulle sue pagine, il lancio di un nuovo canale dedicato allo spettacolo, Rai Teatro, sollevando un dibattito nel mondo della politica.
Il vicepresidente della Commissione Vigilanza della Rai, Salvatore Margiotta, si è infatti dichiarato “assolutamente d’accordo con questa proposta”, aggiungendo:
“Devo dire di aver già fatto qualche passo, confrontandomi con il consiglio di amministrazione della Rai sulla fattibilità concreta dell’apertura di un canale Rai Teatro. D’altronde il servizio pubblico ha due importanti appuntamenti da affrontare. Uno molto prossimo, in settembre, per l’approvazione del piano industriale e uno più lontano, nel 2016, che concerne il rinnovo di contratto di servizio della concessione”.
Margiotta si è detto convinto, proprio dalla crisi economica che colpisce soprattutto la cultura, a destinare capitali pubblici a sostegno della stessa:
“Rai Teatro sarebbe un canale innovativo, capace di sostenere il teatro, che si trova in grandi difficoltà a causa della crisi, producendo spettacoli così da portare ossigeno alle istituzioni italiane e, contemporaneamente, attraverso il canale dedicato fiancheggiare il teatro dal vivo diffondendo e proponendo al grande pubblico opera, balletto, danza contemporanea, performance e concerti. Dico sì anche se fosse un canale di nicchia, se pure non fosse soddisfacente dal punto di vista dei bilanci, credo che sarebbe un grande servizio per i cittadini”.
Il punto è che la Rai viene dall’esperienza di Rai5, che nata come una rete culturale – di stranicchia – è sempre stata più snaturata, quindi infarcita di factual internazionali per sopravvivere, oltre che di autoproduzioni inutili come Lezioni di Bon Ton.
Che senso avrebbe bissare? Lo stesso Sen. Margiotta vola basso sull’effettiva fattibilità dell’operazione:
“Non so quale sia l’atteggiamento dei vertici Rai in proposito. Mi ha colpito molto favorevolmente la difesa, durante l’audizione in Commissione Vigilanza, che Luigi Gubitosi ha fatto dello speciale Tutto Dante di Roberto Benigni e altri programmi bollati come flop da Minzolini. Io sono orgoglioso di questi flop, ha detto il direttore Gubitosi, dobbiamo fare questi programmi di qualità, perché siamo il servizio pubblico. Concretamente potrebbe esserci la possibilità in questi giorni che la tv pubblica riveda e ricalibri alcuni canali che hanno solo parzialmente soddisfatto le attese e potrebbero quindi aprirsi degli spazi per discutere di Rai Teatro”.
E qui sembra alludere proprio a Rai5… Ma la buona notizia annunciata dal Senatore è un’altra:
“Torneranno i concorsi per giornalisti, erano decenni che non se ne facevano”.