Rai Sport, giornalisti proclamano tre giorni di sciopero, ecco perché e quando
Spaccatura all’interno di Rai Sport, con una buona parte dei giornalisti contro il direttore Auro Bulbarelli. Ecco cosa sta succedendo
Situazione sempre più caotica all’interno di Rai Sport. Ieri l’assemblea dei giornalisti ha proclamato all’unanimità un pacchetto di tre giorni di sciopero (il documento, in versione integrale, ve lo proponiamo in fondo al post), a seguito della volontà espressa negli scorsi giorni dal direttore generale della Rai Fabrizio Salini di chiudere il canale Rai Sport.
Secondo quanto apprende Blogo, all’interno di Rai Sport ci sarebbe una vera e propria spaccatura, con una buona parte della redazione romana intenzionata a chiedere le dimissioni del direttore in quota Lega Auro Bulbarelli, al quale viene contestato non soltanto il fatto di non opporsi alla chiusura del canale Rai Sport, ma anche una serie di scelte editoriali che hanno portato ad un conseguente calo di ascolti di programmi di punta della testata. Per intenderci, La Domenica Sportiva, quest’anno condotta da Jacopo Volpi, nell’ultima puntata si è fermata al 4,2%, registrando un calo di oltre tre punti percentuali rispetto a 12 mesi fa. Male anche Novantesimo Minuto con Paola Ferrari ed Enrico Varriale, il cui ultimo appuntamento si è fermato al 5,5%, due punti percentuali in meno rispetto al 2019.
Ma non è finita. A Bulbarelli viene rinfacciata la mancata partecipazione della Rai all’asta per i diritti della Champions League, ma anche il fatto di essersi fatto sfuggire la trasmissione delle partite di Eurocup e di Eurolega di basket dell’anno prossimo, nonostante fossero state proposte, di fatto, gratuitamente a Rai Sport.
Per quanto riguarda le tre giornate di sciopero, quasi sicuramente la prima sarà fissata domenica 1 o 8 novembre, mentre la seconda potrebbe essere programmata il 15 novembre, allorquando si giocherà Italia-Polonia, gara di Nations League decisiva per la Nazionale di Mancini. È, tuttavia, plausibile che la Rai cercherà in tutti i modi un accordo con i giornalisti, per evitare che una partita così importante vada in onda senza telecronaca, circostanza che farebbe molto rumore.
Giornalisti Rai Sport annunciano sciopero: il documento
“L’Assemblea dei giornalisti di Rai Sport si oppone con forza al progetto dell’Ad Salini di chiudere Rai Sport. Anche se il progetto riguardasse solo la chiusura del nostro canale e non della Testata sarebbe comunque gravissimo e inaccettabile, perché si tratterebbe del preludio a una chiusura totale di Rai Sport, testata storica della Rai. È evidente che senza il canale la redazione perderebbe la sua identità e sarebbe presto smantellata. E la Rai verrebbe meno al suo ruolo di sevizio pubblico, perché i primi a essere penalizzati sarebbero i milioni di appassionati che pagano il canone e che si vedrebbero privati del diritto di seguire lo sport in chiaro, senza essere costretti a pagare un abbonamento alle pay tv. A rimetterci sarebbe anche la stragrande maggioranza delle discipline sportive, che senza un canale del servizio pubblico dedicato sarebbe destinata a sparire da tutti i palinsesti. Rai Sport non può chiudere! Al contrario deve essere rilanciata. Ma i segnali che da tempo ci manda l’Azienda sono inequivocabili e perfettamente in linea con il progetto di chiusura. E il tentativo del Direttore di rassicurarci ha ottenuto l’effetto diametralmente opposto, creando ulteriore preoccupazione, visto che nella sua mail alla redazione sposa in pieno questo progetto. Chiediamo, perciò un’assunzione di responsabilità e una ferma presa di posizione del Direttore, che deve chiarire inequivocabilmente e in tempi brevi se sta dalla parte della redazione e della Testata che dirige, o se sta invece con l’AD, che la vuole chiudere. Pretendiamo un confronto serrato e immediato sia con la Direzione, sia con l’Azienda, per avere dei chiarimenti sul futuro di Rai Sport, e per discutere un serio piano di rilancio della Testata, del Canale e dell’intera offerta sportiva della Rai. L’assemblea dei giornalisti di Rai Sport, all’unanimità, proclama da subito lo stato di agitazione e affida al Cdr un pacchetto di 3 giorni di sciopero”.