Home Retroscena Rai, quasi fatta: Simona Agnes presidente, Giampaolo Rossi Ad ed il nuovo direttore generale

Rai, quasi fatta: Simona Agnes presidente, Giampaolo Rossi Ad ed il nuovo direttore generale

Giampaolo Rossi, dopo il sacrificio del 2021 verso la poltrona di amministratore delegato

di Hit
pubblicato 22 Agosto 2024 aggiornato 23 Agosto 2024 11:55

Era il 2021 quando veniva eletto l’ultimo Consiglio di amministrazione della Rai. Alla presidenza arrivò Marinella Soldi, mentre AD fu nominato dal governo Draghi Carlo Fuortes. Di quel Cda si ricorda l’esclusione di Fratelli d’Italia nella persona di Giampaolo Rossi. Così commentò all’epoca la leader di Fratelli d’Italia  Giorgia Meloni  quella esclusione del suo partito dal Cda Rai:

“Oggi i partiti che sostengono Draghi, negando per la prima volta nella storia diritto di rappresentanza all’opposizione, hanno scritto una delle pagine più buie della storia della Repubblica Italiana. Evidentemente la nostra crescita fa così tanta paura da giustificare la spudorata violazione dei più basilari principi democratici. Ma se facciamo così paura è perché siamo liberi, e questa è una buona notizia, e una ragione in più per continuare a batterci”.

Fratelli d’Italia nel Cda Rai e quel precedente del 2018

Evidentemente i partiti avevano visto giusto e la crescita di Fratelli d’Italia è effettivamente arrivata, con il partito di Giorgia Meloni che è diventato il primo partito d’Italia, portandola alla presidenza del consiglio dei Ministri. All’epoca fu escluso da quel Consiglio Giampaolo Rossi che ora è direttore generale e che Giorgia Meloni vorrebbe prossimo amministratore delegato. Un ruolo che FdI ritiene spetterebbe a Rossi, sia per una questione di “risarcimento morale” che per una questione di qualità professionali per ricoprire quel ruolo. Si ricorda infatti del passato dirigenziale di Rossi in Rai dove ha ricoperto incarichi manageriali e gestionali che portarono Rainet, società Rai di cui era Presidente a diventare una delle più importanti Digital Factory in Europa. In buona sostanza se Rai Play esiste ed è quello che è diventata oggi, lo si deve proprio a quell’esperienza propedeutica di Rainet con Rossi Presidente.

Giampaolo Rossi e quella poltrona di amministratore delegato nel destino

In tutte queste settimane tanto è stato il chiacchiericcio attorno a questa nomina,. Una nomina che la legge Renzi sul Consiglio Rai consegna nelle mani del Governo, per la precisione in quelle del Ministero dell’economia diretto da Giancarlo Giorgetti. Ministro che per altro ha già detto pubblicamente che Giampaolo Rossi ha tutti i numeri per fare l’Ad Rai. Nel frattempo però il capo del partito di Giorgetti, ovvero il leader della Lega Matteo Salvini, in quanto componente di spicco del Governo diretto da Giorgia Meloni insieme ad Antonio Tajani, starebbe facendo valere la sua rispetto al nuovo Cda Rai.

Le cronache lo sottolineano, anche se nessuno lo dice mai apertamente. I partiti fuori dalla Rai, una litania che si sente ormai sovente ovunque. Nella realtà dei fatti le cose sono un tantino più complicate. La recente visita in Puglia di Salvini dalla premier (che ieri era al Meeting di Rimini)  ha secondo alcune cronache visto i due leader parlare proprio di nomine, fra cui quelle della Rai. Il tutto con tanto di telefonata ad Antonio Tajani. Ora si rivedranno il 30 agosto per definire il tutto. Si era parlato in questi giorni anche di una proroga dell’attuale Cda, in attesa di cambiare la legge di nomina dei vertici della tv pubblica. Pare però più una minaccia che una concreta possibilità, ma siamo in Italia…

Giorgia Meloni e la fiducia a Giampaolo Rossi

Nella realtà delle cose Giorgia Meloni ha deciso che la poltrona di AD andrà a Giampaolo Rossi, che nel 2018 fu sacrificato, come vi abbiamo rammentato,  dal Cda Rai proprio perché espressione di Fratelli d’Italia. Per altro al contrario da quanto spesso si legge, i rapporti fra Meloni e Rossi sono ottimi. Quello della Meloni sarebbe un gesto di riconoscenza personale verso Rossi, oltre che di coerenza umana e professionale.

Simona Agnes e la presidenza Rai

Forza Italia avrà la poltrona di Presidente Rai con Simona Agnes. Ma su questo occorre un accordo anche con almeno parte delle opposizioni, che a viva voce dicono di non voler partecipare alla spartizione della Rai. Almeno stavolta, visto che il passato parla diversamente. Del resto l’ultima legge sulla Rai è stata scritta dal PD di Matteo Renzi, lo stesso partito che ora la vuole demolire (va detto ora con un’altra segreteria).

La direzione generale corporate verso Marco Cunsolo

Il prossimo 12 settembre i due rami del Parlamento hanno messo in calendario la nomina dei loro 4 componenti del Cda. Poi arriverà la coppia del Governo, che dovrebbe essere composta come detto da Simona Agnes e Giampaolo Rossi. Arriverà poi la nomina del nuovo direttore generale corporate  diciamo “in quota” Lega, nella persona di Marco Cunsolo. Questo è lo schema che appare il più probabile e che fonti autorevoli che si occupano di tutto questo sembrano confermare. La data in cui le tessere del puzzle verranno sistemate sarà appunto quella di venerdì prossimo 30 agosto 2024 durante l’incontro dei tre leader di governo. Poi come dicevamo a cascata tutta la procedura con le nomine dei 4 membri parlamentari, quindi i due governativi, a cui si aggiungerà il già eletto dai dipendenti Rai Davide Di Pietro.

Le direzioni di genere e di Tg e la valanga di conferme

Con l’insediamento del nuovo Cda Rai si procederà alla nomina dei direttori di Tg e di genere, praticamente tutti confermati, a parte alcuni nomi che dovranno poi lasciare la carica strada facendo per raggiunti limiti di età. La partita più appetitosa sarà certamente quella che riguarda la nomina del nuovo direttore della TGR. Alessandro Casarin come noto è in corsa per entrare nel nuovo Cda in competizione, per quello che riguarda la Lega, con Antonio Marano. Lega per altro che rivendicherebbe una conferma alla direzione della stessa TgR.

La nuova direzione coordinamento contenuti per Stefano Coletta

Poi ci sarà l’arrivo della nuova direzione distribuzione contenuti che dovrebbe essere affidata a Stefano Coletta, che risponderà direttamente all’Ad e che assegnerà gli spazi e i contenuti da far realizzare dalle direzioni di genere. Dipartimenti questi che diventeranno praticamente delle strutture interne di produzione dei programmi assolvendo a dei compiti che ora spesso vengono dati a società esterne.