I Retroscena di Blogo: L’estate rovente della nuova Rai
La situazione attuale della nuova Rai giallo-verde
Complicata, pasticciata, irta, difficile ed estremamente perigliosa la via della nuova Rai targata Lega-Cinque stelle. Dopo le nomine del nuovo CDA Rai e dell’Amministratore Delegato Fabrizio Salini, c’è ora questa impasse che riguarda la ratifica di Marcello Foa a Presidente dell’ente radiotelevisivo pubblico italiano. La Commissione parlamentare di vigilanza lo ha bocciato ed ora dovrà essere indicato un nuovo nome da sottoporre al voto dell’organo politico presieduto da Alberto Barachini, con la Lega che insiste tuttora a riproporre il nome di Foa.
A questo scenario va aggiunta la questione che riguarda il figlio di Foa, Leonardo, che lavora nello staff di Matteo Salvini, quest’ultimo che difende orgogliosamente la sua scelta, ma che ovviamente viene vista con occhi diversi dagli altri esponenti politici, sopratutto dell’opposizione. Nel frattempo il CDA si è riunito in questi giorni, con Foa che ha presieduto in qualità di consigliere anziano, circostanza questa che il PD considera illegittima e che Michele Anzaldi, segretario della Commissione di vigilanza commenta cosi :
“Il cda Rai non sarà legittimamente costituito e in carica finché non sarà nominato un presidente che entri formalmente nelle proprie funzioni attraverso il voto favorevole dei 2/3 della Vigilanza Rai. Quanto alla circostanza che Foa possa comunque presiedere il cda, secondo il diritto e la prassi che in assenza di un presidente e di un vicepresidente un cda sia presieduto dal consigliere anziano, in questo caso non si applica, poiché la commissione di Vigilanza non ha dato il proprio assenso proprio al fatto che il consigliere Foa sia presidente e quindi possa presiedere il consiglio. Diverso sarebbe stato il caso in cui il consigliere anziano non coincidesse con la persona cui la commissione non ha dato il proprio placet a essere e fare il presidente. Siamo dunque di fronte ad una palese situazione di illegittimità, pertanto se davvero i consiglieri appena nominati intendono riunirsi per prendere decisioni aziendali diverse dalla nomina di un nuovo presidente, come ad esempio nomine di direttori o decisioni di interim, rischiano di pagare personalmente. Basta rileggere la sentenza della Corte dei Conti che ha condannato alcuni loro predecessori a risarcire 11 milioni di euro per l’irregolare nomina di Alfredo Meocci, imposta anche in quel caso dal governo e dalla politica contro regole e leggi, come accade oggi con Marcello Foa. La Corte in quel caso parlò di ‘manifestazione di una volontà pervicacemente e supinamente adesiva alla volontà politica’”.
Situazione complicata quindi e sullo sfondo, secondo quanto apprende TvBlog, si sta pensando di far passare alcune nomine, che qualcuno definisce urgenti, che riguardano la testata regionale, direzione lasciata vagante dall’uscita di Vincenzo Morgante passato a Sat 2000 e Rai Sport, con Gabriele Romagnoli che si è appena dimesso. Per la TgR il nome a cui si sta pensando è quello di Paolo Corsini o in subordine il sempre verde Enrico Castelli.
Per quel che riguarda Rai Sport si parla dell’ex cronista del Tg1 Jacopo Volpi, mentre per il Giornale Radio il candidato più gettonato è Giuseppe Carboni. Tutte queste nomine però possono passare solamente se Salini le porterà in Consiglio, il vero potere dunque si concentra solo nelle mani dell’ex direttore generale di Stand by me, che ha in mano anche il pallino delle direzioni di rete, queste ultime però che arriveranno probabilmente in autunno.
Su questo ultimo fronte si parla di una conferma di Angelo Teodoli a Rai1 (o di uno spostamento del capo del primo canale verso una vice direzione generale editoriale operativa) dell’approdo di Ludovico Di Meo a Rai2 (o Rai1) e di un ingresso esterno per la terza rete.
Salini nel frattempo ha già iniziato ad incontrare i dirigenti cardine dell’azienda radiotelevisiva pubblica per farsi un’idea di quello che sarà della sua nuova Rai. Tutte le persone che lo hanno incontrato lo descrivono come una persona educata, gentile e perbene, non resta dunque che attendere le sue decisioni.