Rai: Forza Italia aspetta un segnale da Salvini per la presidenza, mentre Di Maio frena sulla privatizzazione
Nell’agenda di settembre la nomina del Presidente Rai
Mentre le cronache riferite dal Corriere della sera narrano di “forzisti” irritati rispetto a ciò che ha detto il Ministro Toninelli riferendosi ai governi passati durante l’audizione del Ministro per le infrastrutture sul crollo del ponte Morandi a Genova, si avvicina settembre e con il nono mese dell’anno, per arrivare ad argomenti più strettamente televisivi, anche la molto probabile soluzione al pasticcio presidenza Rai, che ha portato le scorse settimane alla bocciatura da parte della Commissione parlamentare di vigilanza del candidato del governo Marcello Foa.
Berlusconi attende a questo punto un segnale da parte della Lega di Matteo Salvini e questo segnale potrebbe essere appunto la scelta di mettere un forzista alla presidenza dell’ente radiotelevisivo pubblico. Potrebbe arrivare nei prossimi giorni una piccola rosa di nomi da sottoporre all’attuale ministro dell’interno da parte di Forza Italia, fra cui potrebbe spiccare quello di Fabrizio Del Noce che ha già dichiarato che sarebbe ben contento di chiudere la sua carriera in Rai dalla poltrona più prestigiosa, quella cioè di Presidente.
Presidenza a parte si segnala in queste ultime ore la dichiarazione dell’altro vice premier Luigi Di Maio che in una intervista a Forbes ha detto che questo non è il momento di vendere la Rai, farlo adesso sarebbe come svenderla. Ecco nel dettaglio il pensiero del leader del Movimento 5 stelle sull’argomento:
“L’idea di vendere due reti della Rai era nel programma del Movimento 5 stelle del 2009. Poi negli anni, sopratutto entrando in Commissione di vigilanza ci siamo resi conto che prima di qualsiasi progetto di privatizzazione, qualora lo si volesse fare, c’è bisogno di renderla competitiva, cioè di renderla un prodotto appetibile perchè vendere la Rai cosi com’è oggi sarebbe una svendita”.
Stop quindi per il momento alla privatizzazione della televisione pubblica italiana da parte del governo italiano in carica.