Rai e politica: Morani (Pd) critica ascolti Tg2 Post, Tiramani (Lega) contro giudici The Voice
Tutto fa brodo per strumentalizzare politicamente questioni meramente televisive
La politica conferma, ancora una volta, di essere ossessionata dalla tv, soprattutto se pubblica (ideale per strumentalizzarla). Da una parte la deputata del Pd Alessia Morani discetta degli ascolti (bassi) della puntata di ieri di Tg2Post con ospite il ministro Salvini, dall’altra quello della Lega Paolo Tiramani, capogruppo vigilanza Rai, critica i giudici in pectore di The Voice e chiede di dare la precedenza ad “un valido cantante italiano e non a giovani concorrenti di reality“.
Flop ascolti per Salvini a Tg2 Post, che fa quasi la metà di #Martina: la propaganda, con tanto di mega sforamento e violazione di par condicio per il leader della #Lega, ha stufato. Ieri con Salvini 3,6% e 960.000 telespettatori, mercoledì con Martina 5,1% con 1.437.000
Flop ascolti per #Salvini a Tg2 Post, che fa quasi la metà di #Martina: la propaganda, con tanto di mega sforamento e violazione di par condicio per il leader della #Lega, ha stufato. Ieri con #Salvini 3,6% e 960.000 telespettatori, mercoledì con #Martina 5,1% con 1.437.000
— Alessia Morani (@AlessiaMorani) 22 febbraio 2019
La dem dimentica, o fa finta di farlo, che a determinare il positivo dato di ascolto della puntata di Tg2Post con ospite Martina (20 febbraio) è stata soprattutto l’attesa per la nuova stagione di La Porta Rossa (il cosiddetto traino al contrario), andata in onda subito dopo (vista da ben 2.584.000 spettatori pari al 10.2% di share). Ieri sera, subito dopo la striscia del Tg2, per dire, Popolo Sovrano ha, invece, totalizzato una media inferiore al 3%.
Morgan, Elettra Lamborghini, SferaEbbasta e Gue Pequeno, pagati profumatamente dalla televisione di Stato per giudicare gli artisti in gara a The Voice? No, grazie. Per fortuna alla Rai devono essersi resi conto che i nomi proposti sono davvero troppo lontani dal talento canoro necessario per far parte della giuria dello show. Imbarazzante per non dire inaccettabile anche questa scelta del direttore della seconda rete nazionale, Carlo Freccero, che avrebbe aggiunto un altro programma deludente all’interno di un palinsesto che non convince e soprattutto che continua a non superare le prove Auditel. Se, come sembra, la trasmissione salterà per la scelta dei coach, consiglio a Freccero ed agli autori del programma quantomeno di affidare la futura giuria del talent ad un valido cantante italiano e non a giovani concorrenti di reality.
Il leghista non sa, o finge di non saperlo, che i nomi di Morgan, Elettra Lamborghini e Gue Pequeno hanno avuto l’ok della Rai e che Sfera Ebbasta è stato escluso non tanto per questioni artistiche, ma quanto per i drammatici fatti di Corinaldo.