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Rai – L’accordo sui precari e la Lei

1.600 precari Rai verranno stabilizzati nei prossimi anni, con norme certe. Via ai contratti di apprendistato.

pubblicato 1 Agosto 2011 aggiornato 5 Settembre 2020 04:38


Rai – Va dato conto dell’accordo giunto mentre iniziava lo scorso weekend. Un accordo importante, per alcuni addirittura storico. E che fosse importante, lo dimostra la trattativa, condotta fino a notte inoltrata, con trattative immaginiamo estenuanti.

Il punto è questo: oltre 1600 persone – tanti sono i precari in Rai – vedranno finalmente regolarizzata la loro posizione entro il 2017. In sostanza, rientrano in questa procedura di stabilizzazione tutti coloro che hanno totalizzato 1095 giorni lavorativi con la Rai a tempo determinato (il cosiddetto Bacino A) e tutti coloro che ne hanno accumulati almeno 300 (il bacino B, sola garanzia di lavoro con contratto a termine dovrebbero poi scivolare nel bacino A, maturati i 36 mesi di lavoro, ma è previsto un successivo incontro tra le parti). Chi già attendeva l’assunzione, verrà stabilizzato con un anno di anticipo. L’accordo riguarda tutti coloro che hanno fino a 58 anni di età: programmisti, assistenti ai programmi o alla regia, montatori e operatori di ripresa di tutte le sedi Rai, oltre che dei Centri di Produzione di Milano, Torino, Napoli, e delle reti Radio e Tv.

Ogni anno la Rai verificherà automaticamente il raggiungimento della soglia di 1095 giorni lavorativi e provvederà alle assunzioni fino ad esaurimento.
E’ previsto anche un nuovo metodo di ingresso in Rai: l’apprendistato, che – almeno sulla carta – dovrebbe garantire trasparenza e criteri precisi per le selezioni.

La d.g. Lorenza Lei si è detta molto soddisfatta:

L’importante esito dell’accordo tra la Rai e le Organizzazioni Sindacali è l’epilogo di una trattativa cominciata a maggio. .Questo nuovo accordo sui precari e sul contratto di apprendistato, consente di sanare una situazione annosa che viveva l’ Azienda e che riguardava centinaia di lavoratori:oggi possiamo finalmente gettare le basi per stabilizzare più di mille precari e per consentire il futuro rinnovamento degli organici aziendali attraverso l’apprendistato. Sono grata dunque alle Organizzazione Sindacali per il senso di responsabilità dimostrato in questi mesi, ma ringrazio soprattutto i lavoratori che hanno creduto nella Rai e che finalmente ne diventeranno parte a pieno titolo.

Ora c’è un altro nodo da sciogliere (i nodi in Rai non finiscono mai): il contratto collettivo di lavoro, scaduto da oltre un anno e mezzo.

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