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Rai: inizia la caccia agli evasori del canone speciale

La Rai è in difficoltà economica, i conti in rosso e poche prospettive di far crescere le entrate operando all’interno del mercato televisivo con nuovi inserzionisti, così parte la caccia agli evasori del canone. Il Cda ha esaminato oggi una proposta del direttore generale Masi che punta a rafforzare il mini plotone di ispettori che

pubblicato 10 Novembre 2010 aggiornato 5 Settembre 2020 11:14


La Rai è in difficoltà economica, i conti in rosso e poche prospettive di far crescere le entrate operando all’interno del mercato televisivo con nuovi inserzionisti, così parte la caccia agli evasori del canone. Il Cda ha esaminato oggi una proposta del direttore generale Masi che punta a rafforzare il mini plotone di ispettori che dovrebbero verificare la regolarità dei canoni speciali, quelli riservati agli esercizi pubblici come alberghi, bar e uffici.

Ad oggi la Rai incassa circa 60 milioni di euro da queste categorie di abbonati grazie a 263 mila esercenti, ma secondo uno studio sono almeno 960 mila i soggetti che sarebbero tenuti al pagamento. Il conto è presto fatto: ci sono 700 mila evasori (per un mancato introito pari a 102 milioni di euro) da individuare farlo dovrebbe essere molto più semplice rispetto al caso dei privati cittadini che, lo ricordiamo, non sono tenuti ad aprire le porte agli ispettori della tv di stato. Masi ha intenzione di iniziare da lì, almeno in attesa che la politica abbia il coraggio di fare riforme a dir poco impopolari come il collegamento automatico fra l’attivazione di un’utenza elettrica e l’abbonamento Rai.

Il canone Rai come si evince dai dati è la tassa più evasa, è per questo che nei prossimi giorni verrà richiesta alla Guardia di Finanza un’azione straordinaria di verifica presso gli esercizi pubblici per accertare l’avvenuto pagamento del canone.

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