La Rai futura, l’organizzazione per generi e la necessità del coordinamento editoriale (Retroscena TvBlog)
Nel futuro della televisione pubblica una direzione di peso per il coordinamento dell’offerta editoriale delle sue reti, vediamo come stanno le cose
Si sta molto parlando di questi tempi del futuro della Rai. Come è ampiamente noto nei prossimi mesi si procederà alla nomina del nuovo Consiglio di amministrazione della televisione pubblica e con esso del nuovo amministratore delegato, la cui figura individuata per questo ruolo dovrebbe essere quella di Giampaolo Rossi. L’attuale AD Rai Roberto Sergio potrebbe tornare alla direzione di Radio Rai, che aveva tenuto ad intermin anche dopo la sua nomina a capo azienda. In molti auspicano che tutto ciò avvenga entro aprile-maggio, al fine di confezionare i nuovi palinsesti autunnali 2024 per tempo. Evitando cioè di arrivare a farli in fretta e furia come avvenne l’anno passato.
- Il futuro della Rai e l’aspirazione di alcuni partiti di governo
- La nomina del nuovo Cda Rai prima o dopo le elezioni europee?
- La conferma degli attuali direttori di genere
- Il futuro delle direzioni di genere e l’arrivo di un coordinamento editoriale dell’offerta
- Come funzionerà la nuova direzione coordinamento dell’offerta
- L’organigramma Rai con l’arrivo della nuova direzione coordinamento dell’offerta
- La possibilità di accorpamento di alcune direzioni di genere
- Il futuro della Rai e l’aspirazione di alcuni partiti di governo
- La nomina del nuovo Cda Rai prima o dopo le elezioni europee?
- La conferma degli attuali direttori di genere
- Il futuro delle direzioni di genere e l’arrivo di un coordinamento editoriale dell’offerta
- Come funzionerà la nuova direzione coordinamento dell’offerta
- L’organigramma Rai con l’arrivo della nuova direzione coordinamento dell’offerta
- La possibilità di accorpamento di alcune direzioni di genere
Il futuro della Rai e l’aspirazione di alcuni partiti di governo
Altri poi agognano sempre tempi brevi, sopratutto le fronde Rai di alcuni partiti politici che non si sentono molto sicuri rispetto ai risultati alle prossime elezioni europee. In sostanza meglio mettere in saccoccia qualcosa ora, piuttosto che molto meno dopo. Per altro pare che i capi dei medesimi partiti non abbiano gradito tutta questa intraprendenza da parte dei propri adepti, ma questi sono affari loro.
La nomina del nuovo Cda Rai prima o dopo le elezioni europee?
Eppure se dovessimo guardare il calendario prossimo venturo, rispetto alla nomina del nuovo Cda, si nota tecnicamente come data spartiacque quella delle elezioni europee, fissata per il 6 giugno 2024. Li si vedrebbero alla luce del sole il peso dei singoli partiti dell’attuale maggioranza governativa. Se si rispettassero questi termini temporali, verrebbe da dire che la nomina del nuovo Cda Rai e relativo amministratore delegato, possa avvenire fra la fine di giugno e inizio luglio. Imponendo quindi una specie di replica con quello che accadde l’anno passato circa il confezionamento dei palinsesti, nomine comprese.
La conferma degli attuali direttori di genere
Questo pericolo però verrebbe -in ogni modo- sventato da un fatto che l’anno passato non era in essere. Ovvero che stavolta i direttori di genere, anche con il nuovo Cda ed il nuovo amministratore delegato rimarranno gli stessi. Ecco dunque, come già scritto da queste parti che, Marcello Ciannamea, Angelo Mellone, Silvia Calandrelli, Paolo Corsini e tutti gli altri, resterebbero al loro posto anche con il nuovo Consiglio di amministrazione. Loro stessi dunque procederebbero alla compilazione dei nuovi palinsesti autunnali (quelli estivi sono scontati).
Il futuro delle direzioni di genere e l’arrivo di un coordinamento editoriale dell’offerta
E’ in atto però una discussione circa il futuro dell’attuale organizzazione per generi, che ha dimostrato di avere dei problemi. In tanti vorrebbero un ritorno delle reti, ma questa eventualità non sarebbe all’ordine del giorno. Si lamenta infatti una mancanza di coordinamento che ha tolto, sopratutto a Rai3, identità alle singole reti. La direzione distribuzione di Stefano Coletta non può sobbarcarsi questo impegno, anche molto semplicemente perchè non ne ha i poteri. Il precedente AD aveva cancellato dalla riforma Rai delle direzioni di genere proprio la figura del coordinamento editoriale. Riforma che fu scritta nell’epoca di Fabrizio Salini e poi messa in opera da Carlo Fuortes. Ecco dunque che per il futuro verrebbe implementata una direzione con più poteri che avrà proprio il compito di coordinare l’offerta delle tre reti, ribaltando l’attuale modus operandi.
Come funzionerà la nuova direzione coordinamento dell’offerta
Ovvero nello specifico, la nuova direzione di coordinamento dell’offerta chiederà alle direzioni di genere di confezionare uno specifico prodotto per una precisa collocazione temporale e di rete. In qualche modo le direzioni di genere diventerebbero delle specie di “Endemol, Banijay, Fremantle” interne, a cui verrebbero commissionati i prodotti dal direttore coordinamento editoriale, cui spetterà dare identità alle tre reti. Prodotti che poi verranno giudicati dalla medesima direzione di coordinamento in base ai risultati conseguiti. In qualche modo un’evoluzione del vecchio coordinamento palinsesti che fu governato da un mago del genere, ovvero Angelo Teodoli. Per questo ruolo è stata individuata la figura di un dirigente che ha nel suo curriculum una vasta esperienza sia in ambito editoriale che di prodotto, oltre che in termini manageriali, ovvero l’attuale direttore dell’intrattenimento day time Angelo Mellone. In alternativa per quel ruolo sarebbe in corsa anche l’attuale capo del prime time Marcello Ciannamea.
L’organigramma Rai con l’arrivo della nuova direzione coordinamento dell’offerta
Con lo spostamento di Angelo Mellone a questa nuova struttura che avrà il compito di coordinare l’offerta editoriale delle reti, operando al di sopra dei direttori di genere e subito sotto l’amministratore delegato, sarà necessario individuare una figura che prenda il suo posto al day time. Con l’arrivo della nuova direzione che dovrebbe essere affidata a Mellone, sparirebbe la distribuzione, con Stefano Coletta che passerebbe all’intrattenimento day time, tornando quindi ad un incarico editoriale, più nelle sue corde. Marcello Ciannamea, Paolo Corsini, Silvia Calandrelli e Maria Pia Ammirati resterebbero al loro posto, sempre che uno di loro passi alla direzione generale corporate.
La possibilità di accorpamento di alcune direzioni di genere
Sullo sfondo potrebbe essere avviata una ridiscussione, ma a lungo termine, circa la necessità di accorpare alcune direzioni di genere. Fra queste è possibile, che a lunga scadenza, intrattenimento day time e prime time verrebbero unificate. Ma la discussione circa gli accorpamenti coinvolgerà certamente anche altre strutture, come quella per esempio dei Documentari che potrebbe entrare nella Fiction.
Dunque niente particolari scossoni, a parte l’implementazione di questa nuova struttura circa il coordinamento editoriale delle reti, sul futuro dell’organigramma della televisione pubblica. Tutto questo anche con l’arrivo del nuovo Cda Rai, amministratore delegato compreso.