Rai e gay, Filippo Facci: “Giusto non concedere par condicio a chi sostiene idee seppellite dalla storia”
Il parlamentare Pdl Pagano con una lettera risponde al commento del polemista di Libero
Qualche giorno fa sul quotidiano Libero Filippo Facci commentava la vicenda della presunta censura da parte della Rai di Giancarlo Cerrelli, inizialmente invitato a partecipare ad una puntata di Domenica In e poi lasciato a casa. Il polemista ha scritto che quando ci si trova di fronte ai fatti e a non a più o meno articolate opinioni, “non c’è da aprire ogni volta un dibattito, non c’è da reclamare la par condicio per sostenere il contrario, non c’è da invocare una malintesa «libertà di espressione» che rimetta in discussione i fondamentali della civiltà moderna. Non alla Rai, almeno, laddove ci si dovrebbe sforzare di riflettere un minimo la società reale e la media sensibilità dei cittadini”.
L’idea di Facci è che la Rai abbia fatto bene a discriminare “perché ha scelto cioè di non concedere la par condicio a fantasmatiche idee già seppellite dalla Storia, dal liberalismo, dal metodo sperimentale, retroguardie di una religiosità retriva e ideologica che da noi, semmai, ha ancora troppo peso anche perché se ne impossessano inquietanti associazioni di genitori”.
Oggi il quotidiano ospita le repliche a questo intervento. Il deputato Pdl Alessandro Pagano, che aveva annunciato un’interrogazione parlamentare sul caso, sostiene invece che l’esclusione di Cerrelli “evoca le odiose e intollerabili proprie di tutti i regimi autoritari che vogliono imporre il pensiero unico”. Pagano definisce “aberrazioni” quelle scritte da Facci, il quale firma la controreplica confermando naturalmente quanto già asserito qualche giorno fa. Il giornalista, dopo aver osservato che non esiste alcun “diritto di esprimersi in tv” che non riguardi partiti politici o religioni, si è rivolto al parlamentare affermando che una lettera come la sua nell’Europa Civile “sarebbe giudicata da Terzo Mondo o da Medio Oriente”:
L’onorevole Pagano, non a caso militante di Alleanza Cattolica, pretende che la sua idea religiosa abbia a primeggiare: ma personalmente – soprattutto quando non condivise dalla schiacciante maggioranza degli elettori di destra e di sinistra – le idee religiose le lascerei primeggiare solo nelle teocrazie.
A contestare Facci è stato anche Massimo Introvigne, docente di sociologia presso la Pontificia Università Salesiana, mai citato dal giornalista nel pezzo ma sentitosi coinvolto dal suo invito “a metter a tacere le voci dissenzienti”.