Rai – Corrado Augias contro Cicchitto e Gasparri (Video)
Il conduttore di Le storie – Diario italiano ricorda ai due esponenti del Pdl le ingerenze di Berlusconi in Rai.
Corrado Augias non è certo da leggere fra le righe, nella sua risposta a Fabrizio Cicchitto e Maurizio Gasparri in apertura della puntata di Le storie – Diario italiano di lunedì 10 gennaio.
I due esponenti del PdL, avuta l’avvisaglia che Monti possa mettere mano alla questione Rai, hanno voluto ricordare immediatamente al Presidente del Consiglio – curioso, come torni la memoria su certe questioni a seconda del vento politico – che il servizio pubblico televisivo è materia di competenza del Parlamento. Augias commenta:
«E’ giustissimo: è dalla fine degli anni settanta che il rapporto della Rai è passato di competenza del parlamento. Ma ci sarebbe piaciuto molto che Cicchitto e Gasparri se ne fossero ricordati quando il precedente capo del governo [Silvio Berlusconi, ndr] telefonava di persona a consiglieri e dirigenti per proporre assunzioni, produzioni di programmi, scritture di attrici e ballerine o per far entrare in posizione direttiva persone di sua fiducia nell’azienda sua concorrente.
Sono dichiarazioni pesanti che tratteggiano quella che, senza ombra di dubbio, era l’anomala situazione televisiva italiana, ancora lontana dall’essere risolta. Poi, Augias ricorda che le responsabilità della situazione in cui versa la Rai sono da ricercarsi nell’intero arco della rappresentanza politica:
Ecco, diciamo una cosa: non ci si dovrebbe nascondere dietro l’istituzione Parlamento. I partiti politici, tutti i partiti politici, sia chiaro, negli ultimi anni hanno ridotto la Rai nelle povere condizioni in cui si trova. Se il governo Monti porrà rimedio a questo scandalo ce ne avvantaggeremo tutti.»
Ora, personalmente – ho già avuto modo di scriverlo – non sono affatto convinto che la soluzione di una privatizzazione del servizio pubblico (che pure pare già tramontata) possa essere la strada migliore per la Rai.
Credo, anzi, che ci siano modi e maniere meno aggressive ma comunque ferme per risanare le casse e l’onestà intellettuale del nostro servizio pubblico.
Proprio per questo motivo, le parole di Augias, dure come pietre, meritano di essere diffuse il più possibile.