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Rai, addio al Segnale Orario: in pensione dal 31 dicembre 2016

La Rai ha annunciato che dal 31 dicembre 2016 non manderà più in onda il Segnale Orario Codificato, che annunciava l’ora grazie ad un segnale inviato ogni minuto

pubblicato 19 Dicembre 2016 aggiornato 1 Settembre 2020 15:40

Lo vedevamo sempre meno in televisione, eppure la sua data di pensionamento non era ancora stata rivelata: adesso, però, si sa che il 31 dicembre 2016 sarà l’ultimo giorno di attività per il Segnale Orario Codificato della Rai, quello che, per intenderci, andava ad occupare i secondi precedenti alla messa in onda del telegiornale o che riempiva brevi spazi vuoti in palinsesto.

Il segnale, che viene inviato ogni minuto alla sede Rai di Torino dall’Istituto Nazionale di Ricerca Metereologica, sarà sospeso perchè, con l’avvento del digitale, le cui trasmissioni possono subire ritardi anche di qualche secondo, la precisione del Segnale orario non è più garantita.

In tv dal 1979, in realtà il Segnale orario è al lavoro per la Rai dal 1945: al secondo 52 di ogni minuto, il Segnale invia ora, minuto, mese, giorno, e se è in vigore o no l’ora solare. Dal 1994 è stata invece aggiunta un’altra serie di informazioni che, al secondo 53, comunica anche l’anno, se è prossima l’entrata in vigore dell’ora solare e se sono stati aggiunti secondi intercalari.

A partire dal secondo 54, dopo il celebre trillo, per sei secondi (fatta eccezione per il 59esimo) sono emessi altrettanti impulsi sonori, che avvisano lo scadere del minuto ed il passaggio dell’ora. Un servizio sempre preciso e che ha accompagnato la Rai per 37 anni, e che ora cessa per motivi tecnici e non solo.

Negli ultimi tempi, infatti, il segnale orario è stato sempre meno utilizzato dalla Rai che, preferendo occupare i neri in palinsesto dalle pubblicità, non ha più bisogno di un segnale che indichi l’ora. Trattasi di un pensionamento che potrà dispiacere coloro che lo ricordano e che sono affezionati al trillo seguito dai “bip” e dalla voce che ci ricorda che ora sono, ma che, di fronte ad una generazione sempre con il telefonino in mano, era ormai necessario.

Rai 1