Lei è l’icona, lei è stata la televisione. Ha racchiuso nelle sue forze tutto quello che potevamo sperare ci fosse in una superstar dello spettacolo. Perché ad un anno di distanza dalla sua scomparsa il suo nome, il suo talento e la sua storia fanno ancora tanto rumore? La risposta la troviamo solo nominando il suo nome e cognome Raffaella Maria Roberta Pelloni, in arte Raffaella Carrà.
Quel pomeriggio di lunedì 5 luglio 2021, assolato e noioso, venne scosso da una notizia improvvisa, un fulmine. Una brutta sorpresa, non come quelle belle che realizzava anni fa a Carramba, quelle sì che facevano piangere di gioia. Gabriella Capparelli del Tg1 lesse un foglio: “Una notizia appena battuta dalle agenzie“, da quel momento per tanti la giornata non sarebbe stata più la stessa. Lo sappiamo bene noi di TvBlog che in quei giorni vi abbiamo documentato passo passo gli omaggi, lo sanno bene chi ha vissuto Raffaella nelle sue mille innumerevoli avventure televisive. Come se tutto si fosse fermato, come se il paese avesse perso una sua grande amica.
In qualche modo amica lo è stata. A Raffaella piaceva tanto avere un rapporto diretto e sincero con il pubblico, d’altronde è stata lei ad abbracciare per prima il progetto del nuovo mezzogiorno di Rai 1. I piani alti della tv pubblica le dettero piena fiducia nel dare il buongiorno agli Italiani, come? Con un mezzo semplice, ma pieno di tante parole: il telefono. Pronto? Raffaella! diventò uno dei suoi tanti cavalli di battaglia: giochi, personaggi, storie, interviste, musica. Uno show in corso d’opera mentre a casa il sugo bolliva nelle pentole, pazzia? No, semplice intuizione di un format di successo. Niente di più e niente di meno.
Raffaella sapeva come acchiappare il pubblico e non aveva un ‘target’ di riferimento. Piaceva e piace a tutti, grandi e piccoli, perché solo i professionisti di livello riescono a farsi amare in modo trasversale.
Abbiamo parlato di icona, un’icona di libertà ed emancipazione, che ha lottato contro i soliti tristi bigottismi con cui (purtroppo) siamo ancora costretti a fare i conti. In pieno periodo rivoluzionario, quando le donne scendevano in piazza a protestare per avere e proteggere i propri diritti, Raffaella quasi tese la mano mettendosi dalla loro parte lanciano un messaggio a tutte coloro che si sentivano deboli tirando fuori la propria forza, la propria personalità.
https://www.youtube.com/watch?v=VazF3bqpmzY
Non è un caso se in alcuni testi delle sue hit ci sono dei riferimenti espliciti ad una donna fragile che si dispera per amore, ma si rimbocca le maniche con determinazione. Prendiamo d’esempio un frammento del testo di Rumore “Ritornare perché? Quando ho deciso che facevo da me”, per non parlare del “Se ti lascia lo sai che si fa? Trovi un altro più bello che problemi non ha” in A far l’amore comincia tu, esempi più che chiari. Accattivante, sensuale ma ironica, mai eccessiva o volgare.
“Raffaella Carrà è la mamma della comunità LGBTQ+” così la definì Vladimir Luxuria nelle ore successive alla sua scomparsa “Non ha avuto figli, è stato il suo più grande rimpianto. In realtà è stata la mamma di tutta la comunità lgbt+. Quando ancora non c’erano i social, rispondeva alle lettere delle persone gay che le chiedevano conforto, diceva che l’amore non deve avere condizioni“.
Basta questo per far comprendere a voi che leggete, ma soprattutto a quei pochi che non hanno ancora realizzato, chi e cosa è stata Raffaella Carrà per il mondo dello spettacolo e per la società. Una Donna in grado di coniugare professionalità e umanità, farsi volere bene, fare tanto rumore e restare quello che è: immensa.
Qui tutti gli appuntamenti che alcune reti hanno dedicato al ricordo di Raffaella.