Errore innocente o studiata e scorretta furbizia? Questa è la domanda che ci si pone una volta appreso che il reportage girato in Basilicata e trasmesso da Radio Belva, nella sua unica puntata andata in onda mercoledì 9 ottobre su Rete4, risale in realtà a dieci anni fa. A rivelarlo è stato Il Quotidiano della Basilicata che nelle ultime ore ha fatto anche notare che uno degli intervistati, tale Rocco Fortunato, è scomparso ormai da 7 anni.
Il servizio dal titolo Basilicata Coast to Coast mandato in onda da Giuseppe Cruciani e David Parenzo come fosse di stretta attualità proponeva una serie di interviste sul tema della omosessualità dimostrando come molti lucani non conoscessero il significato di eterosessualità.
Il figlio di uno degli intervistati ha raccontato al quotidiano locale la sua amarezza:
Si riesce a immaginare la mia reazione e quella dei miei familiari nel vedere quelle immagini. Alla vista di mio padre in quel servizio mi è venuto un colpo al cuore. E la stessa reazione l’hanno avuta i miei cari. Mio padre è morto sei anni e mezzo fa, quasi sette, rivederlo lì in televisione, risentire la sua voce è stato scioccante. A prescindere dal contenuto dell’intervista, ma vedersi un proprio caro defunto in televisione, in prima serata ha scaturito in me forti emozioni. È’ stato davvero seccante vedere tutto questo.
Il quotidiano ha inoltre invitato Parenzo (perché non Cruciani?) a constatare personalmente quale è la situazione a Matera su quel delicato tema anche per restituire dignità alla città (che si candida a diventare Capitale europea della Cultura 2019), visto che in quel servizio non veniva rappresentata in maniera particolarmente edificante.
La vicenda è clamorosa perché non si deve dimenticare che Radio Belva è nato (ed è morto, in attesa di resurrezione) come un programma televisivo sotto testata giornalistica (Videonews – che peraltro ‘vigila’ anche sui contenitori della d’Urso).
Non sappiamo fornire una risposta alla domanda con cui abbiamo aperto il post (Parenzo, sollecitato in questo senso da La Repubblica, aveva detto “davvero non ne so niente, chiederò com’è stata montata”); cioè non siamo in grado di dire con certezza se si è trattata di una clamorosa svista o se ci sia stato del dolo. Però ci viene in mente quanto avvenuto a Piazzapulita lunedì scorso (per il quale, in verità, di sospetto tempismo nella messa in onda di scoop si era già discusso). Corrado Formigli dopo aver trasmesso una breve intervista di Marine Le Pen su Beppe Grillo ha precisato che il servizio risaliva all’aprile precedente. Giustamente.