Quirinarie, Giancarlo Magalli ‘eletto’ dal web: “Sono il volto del dissenso”
Giancarlo Magalli ‘Presidente della Repubblica’ in pectore per il ‘popolo del web’ che sta partecipando al sondaggio de Il Fatto Quotidiano per il Quirinale.
Giancarlo Magalli, da volto tv a fenomeno del web, candidato alla Presidenza della Repubblica. No, tranquilli, non siamo di fronte a un nuovo ‘Grillo’, ma l’exploit di Magalli alle Quirinarie online de Il Fatto Quotidiano è diventato un piccolo caso politico-mediatico.
Migliaia di preferenze raccolte nel sondaggio online del quotidiano diretto da Padellaro, tante da ‘impensierire’ Rodotà – già ‘volto di punta’ del M5S nella tornata Presidenziale di due anni fa -, interviste nei talk politici – con tanto di partecipazione ad Agorà di oggi, 22 gennaio -, persino un post di commento sul proprio profilo FB per ‘rivendicare’ le preferenze come ‘espressione del dissenso giovanile’: Giancarlo Magalli, insomma, ha deciso di mettere il suo volto (sempre più social) al servizio del web, di metterci la faccia e di diventare ‘bandiera’ di un malessere che trova nell’ironia e nel nonsense una sua espressione.
Oltre 15.000, stando a quel che ha pubblicato Magalli su FB, i voti raccolti dal conduttore, anche se nella seconda fase delle Quirinarie de Il Fatto il presentatore de I Fatti Vostri è ‘scivolato’ all’ottavo posto. E la cosa più interessante è che tutto questo non è vissuto dal conduttore solo come una semplice goliardata da parte del ‘popolo del web’, anzi.
Ad Agorà, infatti, ha così spiegato il suo ‘successo’:
“Perché sono il più votato? Perché è un sondaggio fatto online, che raccoglie il cosiddetto ‘popolo del web’, composto per la maggior arte da ragazzi e giovani insoddisfatti dalla situazione. Non dico che hanno espresso un voto di protesta, perché avrebbe una connotazione troppo violenta che i ragazzi non hanno, ma di dissenso che serve solo a dire che non vogliamo votare gli altri”.
Concetto espresso in maniera ancora più dettagliata in un post comparso su FB qualche ora fa, nella quale svela anche un ‘dietro le quinte’ delle Quirinarie de Il Fatto: non ha, infatti, accettato di uscire dalla competizione perché unico volto non politico della rosa, né di far confluire i suoi voti su Rodotà. Le sue preferenze hanno un peso, dice, che non può essere ‘ignorato’.
“Oggi è stata una giornata lunga e piena di avvenimenti che voglio condividere con voi perché ne siete parte in causa.
La volata nel sondaggio de il Fatto Quotidiano ha provocato moltissime reazioni. Mi hanno cercato, nell’ordine, Bruno Vespa, il Tg2, il Tg4, Tg5, Agorà ed una quindicina di giornalisti.
A tutti ho cercato di spiegare come il nostro sia soprattutto un segnale che vogliamo lanciare, con passione ed impegno, per significare a chi di dovere che è veramente ora che qualcosa cambi”
Entra quindi nel merito del valore della sua presenza in gara:
“Io sono stato scelto da tanti amici del Web come volto di questa insurrezione sorridente, come ho voluto chiamarla, ma avrebbero potuto scegliere molti altri volti al posto del mio e la protesta sarebbe stata egualmente efficace, perché la faccia da mettere è, sì, importante, ma quelle che contano sono le facce da togliere.
Mi ha chiamato anche un giornalista de Il Fatto. Ha scherzosamente cercato di farmi dire due cose: la prima è che sarei pronto a ritirarmi dal ballottaggio, come a dire che lo scherzo è finito… e poi che i miei voti se li potrebbe prendere Rodotà che a me è persona che non dispiace.
Ecco, io ho detto di no ad entrambe le proposte, perché sarebbe stato prendere in giro le migliaia di persone che hanno sostenuto questa pazza idea, pur sapendo tutte perfettamente che si tratta solo di un gesto simbolico”.
Diffidate, quindi, dalle ‘veline’ della ‘disinformazione’:
“Quindi se domattina doveste leggere sui giornali che mi ritiro dal ballottaggio o che regalo i miei voti, non credeteci!
La mia faccia è e resta a disposizione di chi vuole usarla per esprimere il suo sdegno, la sua indignazione, ma soprattutto la sua speranza.
Un abbraccio a tutti”.
La (pseudo) candidatura di Magalli al Quirinale è frutto di una “ironia autodistruttiva” secondo Vattimo, mentre non mancano endorsement ‘inattesi’ come quello di Alessandro Gilioli, firma de L’Espresso, che su FB sottolinea come Magalli
“è molto più preparato, serio, colto e di sinistra (sì) della maggior parte dei parlamentari che conosco, inclusi tanti del Pd e del M5S. Quindi, scherziamo pure. Ma è uno di quegli scherzi che forse dicono delle cose, ecco”.
Intanto, tra il serio e il faceto, Magalli miete consensi. E c’è anche chi ha immaginato il suo primo Discorso di Fine Anno da Presidente della Repubblica. Ve lo proponiamo in apertura.