Quinta colonna, Del Debbio rinuncia alla linea comica, tra inchieste e rubriche pro credibilità. Ma si morde la coda
Il Live e la recensione della prima puntata di Quinta colonna, in onda lunedì 8 settembre 2014 su Rete4
Non c’è più il Quinta colonna trash di una volta. Paolo Del Debbio ha dato ufficialmente un taglio a quel non sense goliardico che ha sancito l’iniziale affermazione del talk show nella prima serata di Rete4. Che voglia competere a testa alta con gli altri, sempre più numerosi, programmi di approfondimento?
Forse stanco di non essere mai preso sul serio – come puoi prendere sul serio uno che invita in un salotto di politici Valeria Marini – Del Debbio ha deciso di mettere i puntini sulle i sin dalla prima puntata. Anzi, persino dall’apertura, visto che non entra più sfogliando il giornale con la musichetta d’avanspettacolo di sottofondo, che rischiava di macchiettizzarne il ruolo.
Ora il giornalista Videonews entra in maniera istituzionale, salutando e ringraziando il pubblico e lanciando la copertina, come in un vero programma di informazione. Quinta colonna, insomma, è diventato un talk più strutturato, con blocchi distinti in cui si parla di argomenti specifici senza strabordare. Dopo l’intervista in solitaria al ministro Alfano, è partito il primo talk sul problema delle tasse con una serie di politici e addetti ai lavori ospiti in studio, senza (più) contaminazioni.
A intervallarli sono rubriche sempre ben (populisticamente) congeniate, dal riconfermato C’è lavoro per te (in cui Quinta colonna ha preso il posto di Forum come aspirante agenzia di collocamento) all’inedito Sondaggio di Opinione.
In questo caso Del Debbio lancia un sondaggio sui social, che vede opinioni di diversi politici su un dato argomento – stasera quello del rapporto tra gli 80 euro al mese di Renzi, le tasse e il blocco dei contatti – a confronto. Del Debbio ha messo subito le mani avanti:
“Non mi rompete le scatole domani, che non è che vince per forza Berlusconi. Decidono i social, mica io”.
Peccato che alla fine i più votati siano stati, in ordine, la Meloni e Berlusconi, le cui opinioni guarda caso hanno tenuto banco all’inizio del talk show, avendo dunque più tempo per farsi votare rispetto alle altre. Lo stesso Del Debbio, tra l’una e l’altra, prendeva posizione, rinfacciando ad esempio alla Camusso di lamentarsi sempre e comunque:
“In Italia vige la legge del benaltrismo, uno fa qualcosa e dovrebbe fare ben altro”.
Insomma, le buone intenzioni ci sono tutte (salvo l’immancabile rissa finale, stavolta tra la Rozza e Martinelli) ma alla fine della fiera Del Debbio sembra sempre un cane che si morde la coda (di paglia). Il suo monologismo non solo peggiora, ma assume toni a metà tra quelli d’ursiani (“Che uomo è uno che ricatta una donna?”) e gilettiani (“Ringrazio il mio meraviglioso pubblico, non è solo una questione di audience che pure c’è, sento proprio l’affetto”).
Come i re dell’infotainment in daytime, Del Debbio rivendica sempre di farlo meglio degli altri. Non sarebbe meglio fare il proprio lavoro e basta, senza continui proclami paternalistici?
Quinta Colonna, il live della prima puntata di lunedì 8 settembre 2014
00.00 Del Debbio chiude cazziando tra le righe gli autori, dicendo che sono pagati per aiutare il conduttore e non per parlare tra di loro. Ma quest’estate gli è morto il gatto? Quanta acidità!
23.57 Scopriamo che sono arrivate tante richieste di lavoro. Ma come sempre la rubrica ‘offro lavoro’ lascia il tempo televisivo che trova. Del Debbio chiede però al Boss di Yogust come si fa ad aprire un’attività quando tutti chiudono e dice:
“Ci sono modi diversi di fare le stesse cose. Stiamo cercando di dare lavoro ai ragazzi che possiedono la passione”.
Idem per le centinaia di agenzie di Tecnocasa, che pure tiene botta con 400.000 compravendite l’anno. Non sarà che questa rubrica dà pubblicità alle imprese?
23.48 Don Davide Banzato fa la sua parte di prete della strada (telegenico).
23.43 Daniele Martinelli, comunicatore del Movimento 5 stelle, contro Carmela Rozza del Partito Democratico:
“Siete dei paraculi”.
Del Debbio interviene a dirimere.
23.30 Segue altra inchiesta, “Faccio la guardia per non perdere la casa”.
23.19 Del Debbio fa i proclami d’ursiani:
“Ma che uomo sei, ad andare con una donna ricattandola? Ma conquistala, no! Ci sarà ancora una bellezza in questo mondo nella conquista?”.
23.11 Anche Del Debbio fa inchiesta. Parla dello scandalo delle case popolari, che a volte vengono date per favori sessuali, non in base a graduatorie. Non manca il collegamento con la Piazza di Rieti.
22.55 E hanno vinto, manco a dirlo, la Meloni e Berlusconi.
22.39 Del Debbio difende indirettamente Renzi dal parere della Camusso, che trova scandaloso il blocco dei contratti: “In Italia c’è sempre il benaltrismo, si fa qualcosa e bisognerebbe fare ben altro”. E finalmente – quasi mezz’ora dopo quella di Berlusconi a ‘webvoto già aperto’ – arriva l’opinione di Renzi, sugli 80 euro come atto di giustizia sociale.
22.33 Lite tra Meloni e Bonafè. La prima invita la sinistra a prendersi le sue responsabilità, visto che sono al governo da tre anni.
22.25 La struttura del sondaggio di opinione è ingiusta, innanzitutto perché – guarda caso – Berlusconi e la Meloni sono i primi, Renzi è l’ultimo di cui sentiremo l’opinione. E le opinioni non sono mostrate una dopo l’altra, ma intervallate dal talk. Quindi il primo, guarda caso Berlusconi, è favorito da chi vota in contemporanea alla diretta.
22.18 Del Debbio ci tiene quest’anno ad avere blocchi ordinati, il primo riguarda la tassa sulla casa e non vuole che gli ospiti in studio parlino d’altro.
22.16 Del Debbio lancia il sondaggio di opinione, ma mette le mani avanti con la solita coda di paglia: “Non mi rompete le scatole, che non è che vince per forza Berlusconi. Decidono i social, non io”. Interessante l’alternanza delle dichiarazioni programmatiche.
22.08 Il sindaco di Assago Musella, nel collegamento gestito da Poletti, rivendica di non aver messo la Tasi. Del Debbio gli chiede come fa e lui risponde:
“Bisogna ridimensionare le spese, senza gravare sulle tasche dei cittadini”.
Poi Del Debbio ci invita a “guardare la pubblicità e comprare i prodotti che ci dicono”.
22.03 Del Debbio spera che un giorno un conduttore suo erede annunci che le tasse sulla casa non sono aumentate. Lo fa con la sua consueta ironia: “Quello lì farà il 300% di audience”.
22.00 La Meloni ribadisce la sua proposta, quella di mettere un tetto alle tasse in Costituzione.
21.57 Quinta Colonna continua a dare lavoro nella confermata rubrica C’è un lavoro per te. C’è un’azienda di yogurt, Yogust, che offre lavoro nel milanese e in zona Firenze. Si cercano ragazzi e ragazze che abbiano voglia di lavorare e imparare un nuovo lavoro, fare un gelato con lo yogurt. Idem per Tecnocasa, che offre una base minima, un rimborso spese e un extra in base al merito.
21.56 Autunno caldo di tasse. Ci dobbiamo rassegnare?
21.49 Un rvm sull’autunno caldo di Renzi, aperto con la Festa dell’Unità. Siccome Renzi piace a Berlusconi, in una trasmissione Mediaset si sottolinea il suo consenso, “mai così alto”, e il bagno di folla.
21.48 Inizia il talk. Ci sono all stars come Giordano, la Meloni, Trefiletti (un grande ritorno per Del Debbio).
21.47 Del Debbio dice che ogni italiano dovrebbe avere il diritto di poter programmare il proprio reddito, perché è alla base della democrazia:
“All’ultimo momento non si sa mai cosa fare. Certamente gli 80 euro sono stati positivi, però ora Tasi, Tari, spese per i libri scolastici… Chi ha due figli non spende meno di 500-600 euro”.
21.44 Alfano si congeda dicendo che è un piacere andare ospite di Del Debbio e in un programma come Quinta colonna.
21.38 Del Debbio chiede ad Alfano se c’è da perdere la speranza per le tasse. Alfano sottolinea che gli 80 euro al mese sono stati dati agli italiani con un taglio alla spesa pubblica. Alfano dice che la speranza è di allargare, se possibile, quest’aiuto nel 2015 puntando alle imprese e all’artigianato locale.
21.30 Per Alfano la polizia deve abbassare i toni, mentre trova le rivendicazioni dei sindacati legittime e si riserva di intervenire presto.
21.22 La musichetta la sentiamo nella video-copertina di apertura, sulla recente minaccia di sciopero della polizia. Vediamo in grafica la faccia perplessa dell’ospite di punta, il ministro Alfano. Al ritorno in studio promette che sta lavorando per rendere l’Italia un Paese più sicuro, specie sul Mediterraneo che è una “frontiera da presidiare”.
21.21 Paolo Del Debbio rinuncia all’ingresso caratterizzante del dietro le quinte con la musichetta. Sembra la D’Urso. Saluta il suo meraviglioso pubblico e gli dice “vi voglio proprio bene. Non solo per una questione di audience, sento proprio l’affetto”.
21.13 Nel promo Del Debbio dice di essere contento di ritrovare il suo pubblico, a cui si sente molto vicino.
Quinta Colonna torna da stasera – lunedì 8 settembre – alle ore 21.15, su Retequattro e su TvBlog seguiremo la prima puntata in liveblogging. Il programma di informazione Videonews entrerà nel vivo dei problemi del Paese, a cominciare dallo sciopero minacciato dai sindacati di Polizia, dopo la riconferma anche per il 2015 del blocco degli stipendi agli statali.
Paolo Del Debbio, come di consueto, darà voce a politici, opinionisti e persone comuni, questa settimana dalle piazze di Milano e Chieti.
In studio, a dibattere sui temi della serata, saranno presenti Carmela Rozza (Pd), Giorgia Meloni (Fli), Simona Bonafè (Pd), Maurizio Gasparri (Fi), Rosario Trefiletti (presidente Federconsumatori), Gabriele Salvatore (presidente Commissione Speciale assegnazione Case popolari del Comune di Chieti, Pd), Daniele Martinelli (ex responsabile comunicazione M5S), Mario Giordano e Don Davide Banzato.
Prosegue anche l’iniziativa avviata la scorsa stagione, «c’è lavoro@per te» (“Quinta Colonna” ospita i rappresentanti di due aziende cui i telespettatori possono inviare il proprio curriculum), alla quale si aggiunge la presenza di onlus in cerca di volontari per continuare le proprie opere di assistenza.
Via web, infine, i telespettatori potranno inviare propri messaggi tramite il servizio SocialTv all’indirizzo www.quintacolonna.mediaset.it.