Home Canale 5 Quinta colonna Il quotidiano, commento e live della prima puntata di lunedì 26 agosto 2013

Quinta colonna Il quotidiano, commento e live della prima puntata di lunedì 26 agosto 2013

Del Debbio difende Berlusconi a spada tratta con Feltri e Santanchè

pubblicato 26 Agosto 2013 aggiornato 3 Settembre 2020 15:18


Quinta colonna il Quotidiano, puntata lunedì 26 agosto 2013

Quinta colonna il Quotidiano, puntata luned�¬ 26 agosto 2013
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Quinta colonna il Quotidiano, puntata luned�¬ 26 agosto 2013
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Quinta colonna il Quotidiano, puntata luned�¬ 26 agosto 2013
Quinta colonna il Quotidiano, puntata luned�¬ 26 agosto 2013

La prima puntata di Quinta colonna – Il quotidiano ha centrato da subito l’emergenza Videonews dell’autunno: fronteggiare la sentenza del processo a Berlusconi, e il rischio di una sua imminente rinuncia alla carica di senatore, con i pallettoni.

Persino Del Debbio, che per buona parte della scorsa stagione riusciva ad apparire imparziale, si è schierato più volte a favore degli ospiti di destra, guarda caso tutti protetti in studio e blasonatissimi, mentre i defilati esponenti di Sel e Pd dovevano sudarsi la linea in collegamento.

Insomma, la solita solfa e le solite arringhe di Del Debbio, che si difende dalle accuse di populismo anche se nessuno gliele ha mosse (coda di paglia?). L’informazione Mediaset è tornata.

21.12 Santanchè contro Misiani:

“Ci parli del Monte dei Paschi di Siena se la legge è uguale per tutti, di Penati, di Vendola che va a mangiare coi magistrati. Voi usate gli italiani. Usate i ricatti. Io ho paura che ci sia un Esposito anche per me”.

Misiani replica:

“Siamo appesi a Berlusconi. Da venti giorni parliamo di lui e non dei problemi del Paese”.

Fine di una prima puntata già incandescente.

21.09 Per Feltri il governo di Letta ha peggiorato quanto ricevuto in eredità, come il governo Monti:

“Erano migliori addirittura i governi precedenti”.

Misiani sottolinea che non bastano quattro mesi – periodo da cui si è insediato Letta – per risolvere tante difficoltà.

21.07 Per la Balducci la Santanchè sta diventando una di sinistra. La Santanchè dice “di sinistra mai”.


21.03 Immancabile il collegamento ruspante di Poletti, da Rovescala (PV). Con un signore fuori dal coro che dice che “è una follia far cadere il governo in questo momento”. La Santanchè risponde a tono che dovrebbe essere tranquilizzante non un governo, ma un’azione di governo. Il signore risponde:

“Poco che ha fatto, almeno ci ha tolto dalla catastrofe del vuoto di potere”.

Il signore risponde ancora a tono alle perplessità della Santanchè:

“Ha messo in sicurezza i conti, ha dato agli esodati una risposta”.

Per Santanchè questo governo ha fatto una cosa sola:

“Oggi Equitalia è un po’ meno uno sceriffo cattivo. Ma, al di là delle parole, ci sono i fatti. Io le ho fatto una domanda, mi dica una cosa che ha fatto questo governo”.

Del Debbio rigira la domanda a Misiani:

“Abbiamo convertito in legge un decreto che stanzia quasi un miliardo di euro per dare lavoro ai giovani. Mercoledì cancelleremo l’Imu per la stragrande maggioranza”.

Qui la Santanchè dice che il Pdl ha qualche merito.


21.00 Mitica la signora sullo sfondo che mischia il mazzo di carte napoletane. Del Debbio ritorna in studio dicendo che “non si tratta di fare populismo” (ha la coda di paglia?), ma che se qualcuno prende pensioni alte non è perché “ha messo da parte dei soldi quello lì, ma perché li hanno messi da parte questi qui”.


20.58 Si riparla di pensioni d’oro (40mila euro). Del Debbio va fiero di essere stato il primo a sollevare il problema, quando non era ancora all’ordine del giorno.


20.50 Misiani del Pd interviene in collegamento e si sente una voce fuori campo che commenta: “Non sa un caxxo”. Del Debbio smentisce l’ospite evocando il dubbio di incostituzionalità:

“Quando si tocca Berlusconi in questo Paese crolla tutto, nel bene e nel male. Al 99% in Puglia se la coltivazione dei carciofi è andata male c’entra Berlusconi”.

Un modo per etichettare l’ospite barese, dandogli del contadino. E poi Del Debbio non si schiera?


20.47 Parte un servizio sul malcostume dei dipendenti della Camera.


20.44 Per Feltri “non esistono molte scappatoie per Silvio Berlusconi, ma per Berlusconi purtroppo ci sono altri processi in ballo. L’unica vera soluzione sarebbe stata quella dell’amnistia, ma la sinistra reagisce. L’amnistia interessa 30.000 detenuti e la magistratura sarebbe sollevata da un milioncino di processi. Questa soluzione non potrebbe essere etichettata come ad personam, ma questa alla sinistra – che in passato ha usufruito ben due volte dell’amnistia, nell’89 e nel ’91 – adesso basta nominarla per far venire una crisi di nervi alla sinistra”.

Altro applauso a comodo. E l’opposizione in collegamento viene emarginata e messa all’angolo, bravissimi come sempre in questo.


20.38 Del Debbio sottolinea che la Santanchè è una molto attenta ai problemi reali. La interpella sulla questione Imu e Berlusconi:

“Io ho poche idee, ma chiare. Il Popolo della libertà non rappresenta il partito né delle manette, né delle tasse. Questa è una cosa che gli italiani dovrebbero sapere bene. Vorrei stare ai fatti. Noi è vero che non abbiamo fatto tutta quella rivoluzione liberale. Abbiamo tolto la tassa di successione, l’Ici. Abbiamo combattuto l’aumento dell’Iva. Per noi la prima casa è sacra. Ma c’è un problema più ampio. Mi rendo conto della sofferenza delle persone. Il Popolo della Libertà ha sempre detto che le persone che non pagano le tasse non sono tutti mascalzoni, se decidono di dar da mangiare ai loro figli. Nessuno ha capito che il primo agosto alle 19.40 l’Italia ha avuto una mutilazione del sistema democratico, non una sentenza perché Berlusconi ha commesso delle cose, ma una sentenza politica”.

Poi la Santanchè dà ad Esposito dell’inquietante:

“Niente di diritto”.

Replica in collegamento la Balducci di Sel:

“Basta con la teoria del complotto”.

Parte l’applauso.

20.37 Si riparte in studio, con Del Debbio che precisa che “la piazza non è la voce di Dio”. E vengono presentati gli ospiti, tra cui Feltri e la Santanchè per partire decisi.

20.33 Del Debbio riparte abbronzatissimo, ma con lo solito studiolo. E col solito predicozzo sulle solite incertezze economiche. E un problema più grosso:

“La condanna di Silvio Berlusconi, della quale si discute molto. Si discute se debba decadere dalla carica. Il motivo di fondo è si può cancellare vent’anni di consenso molto ampio con qualcosa di giudiziario? Se poi quel qualcosa di giudiziario lo si teme politico, la domanda è peggiore. Noi lo faremo al nostro modo, sempre con la piazza da una parte e la politica dall’altro”.

Parte il servizio “governo all’ultima spiaggia”.

Bravo Paolo, abbiamo già capito tutto.

Questa sera TvBlog inaugura la stagione dei live con il liveblogging della prima puntata di Quinta colonna – Il quotidiano. Questa sera, nel primo appuntamento della nuova stagione, Paolo Del Debbio affronta il tema della stabilità del governo Letta e la questione ‘pensioni d’oro’. Intervengono sul tema Daniela Santanchè (Pdl), Paola Balducci (Sel) e Antonio Misiani (Pd). Tra gli ospiti in studio, Vittorio Feltri. L’inviato Roberto Poletti è in collegamento da Rovescala (in provincia di Pavia).

Paolo Del Debbio si è preso solo una breve vacanza dal video. Dopo essere andato in onda con Quinta colonna il Quotidiano fino a metà luglio, ritorna nell’access di Rete4 lunedì con la formula di sempre, ribadita dal conduttore al Tv Sorrisi e canzoni:

“In collegamento dalle piazze d’Italia le persone comuni, tra cui milioni di pensionati, potranno chiedere direttamente ai politici come intendono risolvere i loro problemi. Ma ci sarà il confronto tra le diverse posizioni dei partiti sui temi di politica e di economia. Chiunque sarà al governo, io avrò comunque un faro attorno a me: sono i problemi concreti delle aziende, di chi non arriva a fine mese o chi non ha lavoro”.

In un’intervista odierna al Corriere della sera, invece, Del Debbio ha anticipato la novità più clamorosa della nuova stagione di Quinta colonna, al via nella prima serata del lunedì dal 9 settembre:

“E’ quella del politico direttamente in piazza. Vogliamo che i politici si confrontino con i problemi reali, della gente comune. Gente con cui non sono troppo abituati ad avere rapporti. Il rischio della gogna? Sarà scongiurato solo dal politico stesso e da quello che dirà. Noi vogliamo far sentire la voce delle persone, che per i politici troppe volte suona come un fastidio, un ronzio nelle orecchie. Il nostro programma è l’acufene nell’orecchio della politica”.

Del Debbio rimbalza le polemiche sui troppi programmi di politica in tv, rispondendo che “se il pubblico li sceglie, gli ascolti vanno bene, allora significa che non sono troppi. Troppi per chi? Forse per chi li guarda tutti. E allora io consiglio di guardare solo Quinta Colonna, così di colpo non sono più troppi”.

Intercettato dall’Ansa, dal Debbio commenta così la sfida dei nuovi competitor del lunedì sera, ovvero Presadiretta e Report:

“Ottimi professionisti, vedremo come andrà”.

Altra novità, che riguarda sia la versione quotidiana che settimanale, è che andranno in onda in un nuovo studio da Roma, “per avere in studio i politici” (la versione quotidiana, però, si risposta a Milano dal mercoledì al venerdì). Anche se fa un po’ ridere la motivazione del trasloco, ora che saranno gli stessi politici della Capitale ad andare in trasferta. Certo, solo quelli che accetteranno il massacro.

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