Questo nostro amore 70, la fiction evita il didascalismo storico ed il family drama riesce ad intrattenere
Questo nostro amore 70, la fiction di Raiuno, riesce a raccontare un periodo storico senza dare troppe spiegazioni, e focalizzandosi sulle vicende dei protagonisti, che sono centrali e che diventano con le loro storyline il motivo principale della serie tv
Chi pensava che con Questo nostro amore 70, la fiction di Raiuno, avesse a che fare con la solita carrellata di ricordi e macchiette che avrebbero dovuto portare il pubblico in un’epoca lontana e che ha segnato il nostro Paese, si è dovuto ricredere: la seconda stagione della fiction cambia decennio con una marcia in più, mischiando family drama, comedy e nozioni storiche senza cadere in banalità.
Sarà che gli anni Settanta regalano meno censure: gli italiani iniziano a rendersi conto dei cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo e vogliono far parte di queste novità. Così, la fiction segue il ritmo e propone qualche cambio che non modifica totalmente la struttura della serie tv ma la rende diversa dalla prima stagione.
Teresa (Manuela Ventura) ottiene un nuovo lavoro guadagnando più del marito Salvatore (Nicola Rignanese), Benedetta (Aurora Ruffino) è una madre single e Vittorio (Neri Marcorè) ed Anna (Anna Valle) non sono più visti dalla società come due peccatori che non possono sposarsi.
Novità che permettono alla serie di non essere la solita fiction buonista italiana, e di permettersi qualche storyline più audace ed adatta al periodo storico raccontato. Non solo, però: nonostante l’ambientazione non sia presente, la fiction non cade nel tranello del didascalismo storico, evitando di raccontare con dettagli inutili cosa stia succedendo in quegli anni, ma focalizzandosi su ciò che permette alla serie di avere davvero un suo perchè, ovvero le vicende dei protagonisti.
La puntata procede quindi senza rallentare troppo la trama e senza avere la pretesa di fare tv educativa o di spiegare agli italiani gli anni Settanta. Tutte le vicende che riguardano i protagonisti, invece che restare relegate a quel periodo storico, si rispecchiano coi nostri tempi, dando così una motivazione alla sceneggiatura, fruibile da un pubblico generalista composto dai più adulti ma anche da chi quel periodo lo conosce solo attraverso i libri di Storia.
Ben fatto, dunque, per Questo nostro amore, che sfrutta il cambiamento d’epoca rinnovandosi e non ripetendosi: un impresa difficile superata con la semplicità di un racconto che, a differenza di tante altre fiction, usa il periodo storico come aggiunta e non come assoluto argomento per le proprie vicende.