Nella seconda puntata di Quello che (non) ho, il programma di Fabio Fazio e Roberto Saviano in onda su La7, è intervenuta nuovamente Luciana Littizzetto, che ha portato un monologo sulla parola “Stronzo“, una parola liberatoria e che non ha sinonimi, secondo la comica piemontese.
La grande domanda che la Littizzetto pone è: stronzi si nasce o si diventa?
Il futuro stronzo nasce come cretino semplice, poi ad un certo della vita sente che non è a posto, che c’è qualcosa che non va e decide: o restare cretino semplice, o diventare stronzo. Lo stronzo è un cretino che, credendosi furbo, tenta la porcata…Lavitola. Posso dirlo? Altrimenti parliamo del nulla. Poi c’è lo scemo, che è un gradino più indietro del cretino e può essere che, nonostante gli sforzi, stronzo non lo diventi mai, perché da scemo prima deve diventare cretino e poi laurearsi stronzo…e neanche una laurea comprata in Albania garantisce il passaggio da semplice scemo a vero stronzo
La lunga “disgressione”, della quale vi proponiamo il video, dura circa un quarto d’ora e tra i citati ci sono Santanché, Monti, Marchionne. Poi si passa a casi generici, dalla gattamorta che ci prova con quello che ti piace, al medico che non cura il nonno perché è vecchio, fino a chi lascia il cane in autostrada.
C’è tempo anche per un momento molto serio sulla diversità, che si tratti di handicap, di colore della pelle o di scelte affettive.
La comica è tornata in scena anche nel finale, per il momento “Quello che ho” e “Quello che non ho” con Fabio Fazio e Roberto Saviano (e Dori Ghezzi negli ultimi 2 minuti). Il video dopo il salto.