Quelli che il calcio, Nicola Savino chiede aiuto agli amici Amadeus e Vladimir Luxuria (e i risultati si vedono)
I cambiamenti visti nella seconda puntata del programma di Rai 2.
A posteriori, si può tranquillamente affermare che la prima, tragica, puntata di Quelli che il calcio ha avuto una sua utilità: la scorsa settimana, infatti, è stato realizzato tutto quello che non si doveva compiere e per andare più a fondo, oggi, non sarebbe stata sufficiente nemmeno una ruspa. In poche parole, si doveva solo migliorare.
Le prime decisioni evidenti sono state prese e le prime teste sono state già tagliate: fuori, l’inviato inconsistente Pab Cicerone e la “devo essere simpatica per forza” Maria Pia Timo, dentro, due inviati speciali, Amadeus e Vladimir Luxuria che hanno garantito maggiore sicurezza con il mezzo, più personalità e anche un minimo di contenuto.
Il conduttore e concorrente dell’edizione in corso di Tale e quale show si è intrattenuto a Roma, in occasione del derby capitolino, con una serie di ospiti di peso (Anna Falchi, Massimo Ghini e Andrew Howe), la Luxuria, invece, ha avuto come appiglio la sempre più stralunata Flavia Vento, e ha avuto modo di sfogare così la propria ironia. Costruire contesti adatti agli inviati significa fare proprio questo.
Simone Colombari e Valentina Ricci, gli inviati che avevano compiuto meno danni, la settimana scorsa, sono stati confermati.
In poche parole, Nicola Savino, una volta accortosi del tetto scricchiolante, ha deciso di rivolgersi agli amici: con Amadeus, infatti, si conoscono dai tempi degli inizi di Radio Deejay mentre con Vladimir Luxuria ha condotto l’ultima edizione de L’Isola dei Famosi.
Non si tratta di una scelta di comodo o di una scelta furba ma solo di una scelta intelligente. I volti nuovi, o semi-nuovi, vanno lanciati con cura e non gettati nel pentolone tutti assieme com’è successo con il minestrone indigesto di sette giorni fa.
Anche dal punto di vista delle interviste, si è tentato un cambio di rotta. Per quanto riguarda gli incontri con gli ospiti, si sono visti i progressi di Nicola Savino nel tenere medio-alto il ritmo. Certo, gli ospiti di oggi era un tantino più svegli rispetto al narcotico Javier Zanetti ma è anche dovere del conduttore adattarsi al tipo di atteggiamento dell’ospite. Javier Zanetti aveva tutto il diritto di far cadere in coma lo spettatore (è un calciatore, mica uno showman), Nicola Savino no.
Indugiando sul conduttore, c’è anche un’altra questione irrisolta riguardo Savino che merita un’osservazione: la sua volontà inconscia di emulare Simona Ventura. Savino le copia i tristissimi tormentoni (“cartallatta” o “lavagnatta”) e imita anche la sua rumorosa risata durante i collegamenti.
Quando Savino si libererà di questo fantasma per iniziare a vivere di luce propria sarà un ulteriore passo avanti.